245 MDXX1II, GIUGNO. 246 Fo strilo per Collegio a Roma, licct si dovea far col Pregadi; ma il Dose la propose per esser quello é con siér Alvise Pisani procurator, qual ha sua neza in casa et 1’ ha fato Dose, che intervenendo la morte dii Cardinal Volterà che è episcopo di Vicenza, l’Orntor parli al Papa pregando Soa Santità lo dagi al Cardinal Pixani. Di Franga, di sier Zuan Badocr, dotor et cavalier, orator nostro, date a Bles, a dì 28 Maso le ultime. Scrive, come monsignor di Baius vieti orator a Roma ; dice far la volta di qui ; poi stalo con la Signoria andar a Roma. Scrive collo-quii aulì col re Chrislianissimo. Item, che ’I ducila di Albania, Roxa biancha et Lulreeh con zenle erano aviati per passar su l’ixola d’Ingalterra et che......Item, scrive che ’1 re Chrislianissimo manda monsignor di Memoransin in questa terra con altro parlilo; et havendo aulo una lelera dii Papa et Collegio di cardinali zereha far trieve trienal con l’Imperador, li ha risposto che ’1 voi venir in Italia con exercito per defension di le cose christiane et andar in persona in Hongaria contrn il Turcho ; la qual letera la vuol far bular in stampa aziò tutti la veda. Scrive come è mexi .... esso Oralor è in dilla legation, e voria hormai re-palriar ; pertanto suplicha si fazi provision el possi venir via. 131 Vene l’orator di Franza con il signor Renzo di Cere in Collegio, et poi parlalo di le cose dii Re suo, il signor Renzo disse che il breve aulo dal Papa, come disse a la Signoria per avanti, era che in termine zorni 20 l’andasse a Roma ; et che lui non voleva andar, el havia auto licentia dal Papa di andarsi a conzar con il re Chrislianissimo. El di questo ha scrito a Soa Santità, pregando fusse scrito a l’Orator nostro in corte lo aiutasse bisognando favor apresso il Papa ; et cussi per Collegio fo scrito. Da Corpkù, di sier Andrea Marzello, bay lo et capitanio, di 21 Mazo. Come erano zonle de li le galle di Barulo et Alexandria ; quelle di Alexandria carge, quelle di Barulo con il cargo di più di di una galla, et altre parlicularità ; et che 7 fusle erano al Sasno, unde lui Baylo havia comandà che 3 galìe erano de li nostre andasseno verso quelle aque. Fo mandalo per Collegio sier Gabriel Moro el cavalier et sier Marco Antonio Venier dolor, savii a terra ferma a visitar il ducha di Nichsia venuto : et fatoli accoglientie, dicendoli quando a lui pareva il Serenissimo Principe li daria audientia volentiera; et fu posto ordine di venir da malina. Da poi disnar fo Consejo di X con la Zonta, et tra le altre cose preseno che sier Francesco Coniarmi di sier Ferigo, prestando ducali 150 a la Signoria per anni 30 con la ubligatione di restituirli eie. babbi la pruova el possi andar a Barulo. Item, fono sopra alcuni brexani banditi di Brc-xa, li quali fono asalti potesseno ritornar a caxa. A dì 11. La malina vene in Collegio il ducha Zuane Crespo di Nixia, vestilo di veludo cremcxm con una cadena d’oro al colo, accompagnato da 4. Fo mandato a levarlo di casa sier Nicolò da Ponte dolor, sier Andrea di Prioli dotor, sier Silvestro Metnmo e sier Marco Antonio Coniarmi di sier Car- lo vestili di scadalo, el altri assa’ zenlhilomeni in negro. Andò prima 6 soi trombeti senza sonar, el gran numero di galioti di la sua galia, poi esso Ducila. El Doxe li fece careze, et posto a sentar apresso. Nulla disse. É zovene di anni . . . mollo inexperlo. Vene uno nontio lurcho dii sanzacho di Mon- 131* tenegro, et sentalo »presso il Principe apresentò una lelera dii suo Signor, qual fo mandala a Iranslalar, el qual scrive pregando la Signoria fazi ogni provision, che ’I suo nonlio che l’anno pasalo mandandolo a la Signoria fo preso da maranesi, et che ’I navilio era da Budua, venilian, sul qual era. Item, scrive una altra lelera al Doxe come sier Andrea Grili, e non sa sia sla’ falò Doxe, dandoli mollo titoli e che l’é degno di senlar in sedia. Di Spagna fo Ietere di sier Gasparo Contarmi orator nostro, date a Vaiadolit, a dì 25 Aprii. In zil'ra: il summario scriverò di solo. El Serenissimo ai?dò per palazo, et hessendo al Zudegà di foreslier, li zudexi si dolseno non poler far il suo oficio, et che sier Piero Antonio Morexini, qu. sier Juslo, havendo certa lite col fator di le monache di san Zacharia, sì li dicea gran villania etiam a loro iudici, et havia Irato uno caramal di inchiostro nel viso di dito falor nominalo...... Contarmi di sier Zuan Domenego: unde il Doxe fo’ che dovesseno querelar questo e voi far provision. Da poi disnar, fo audientia publica di la Signoria, el li Savii se reduseno daspersi a consultar. Nola. Le lelere di Spagna, si contien come esso Oralor si duol che di 14 Dezembrio in quà non ha lelere, nè sa negoliar alcuna cossa ; e colloqui! auli col Gran Canzelier, quali li ha diio vede ben che la Signoria non si vuol acordar, con altre parole, et li ha dito aver aulo dal suo oralor è qui, di la morie di domino Hiromino Adorno eie. Scrive come il marchexe di Peschara sialo lì, era sta expedìlo dal Re et ritorna in Italia con ordine stagi solo el signor Prospero Colona; ma il Re scrive al ducha de Mi-