297 MDXXIII, LUGLIO. 298 Fu poslo, per li Sa vii sora le aque, di poter vender al publico incauto 10 sagomarie deoio prime vacante, la qual vendeda sia aprovà in Colegio. Et sier I)onà Marzello el consier voi la parie, con questo li danari si spendi in la cavazion dii mestrui. Sier Andrea Mudazo consier voleva si spendi in li bisogni di l’ofilio; ma si tolse zoso et li Savii sora le aque intrò col Marzello. Ave 133, 41, 11. Nolo. Questa controversia fo in li garbeladori e non in li sagomadori, sicome ho nota di solo. 159 Fu posto, ancora per li diti Savii sora le aque, poter vender et meler di più barcharuoli per li tra-geti et cussi a li vinzi ; et sier Francesco Venier el provedilor di Cornuti andò in renga, conlradicendo è soa iuridition eie. Li rispose sier Mariti Morexini predillo, dicendo il bisogno hanno dii danaro et non sanno con che altro muodo trovar. Et volendo mandar la parie, molli, hanno action et iuridition in tra-geti el a li passi a li viazi come li Capelli a la Fos-sela, atidono a la Signoria dicendo è loro interesse. Unde fu suspesij la parie non andasse prò mine. Fu posto, per li diti, di asolver 2 di Cividal di Friul, videlicet Acelin da Cusan et Nicolò de Bran-dis banditi, quali haveno un salvo conducto di sier Zuan Paulo Gradenigo olim Luogotenente di la patria dii 1509 eie., ut in eo. Voleno donar a l’ofieio sora le aque, per esser homicidio puro, ducali 150, et sia confinila in vita loro ditto salvo condulo. Andò in renga sier Polo Valaresso è di Pregadi, qu. sier Gabriel, el parlò extra materia, iaclandose molto di le operation sue. Infine disse si doveria asolverli senza dar danari, tamen andò la parie el lu presa. 137, 18, 17. Sier Dona Marzello consier intrò, con questo li danari vadi nel mestrui. Da poi, sier Marin Morexini savio sora le aque andò in renga dicendo il cargo hanno, e la impor-tanlia dii porlo di Malamocho, e ludo vien per causa di la Brenta qual ha fato lauta cavazione al dillo porlo eh’ è do mia largo, e bisogna removerla, e inlrò su gran cosse, et di le opere fanno, e il bisogno dii danaro. Et sonate le 24 hore, il Doxe li fece dir l’ora era tarda, et bisogna più tempo a questo. Fu posto, prima per i diti Savii sora le aque sier IJironimo Trivixan, sier Nicolò Pasqualigo, sier Marin Morexini, aleuto sono 32 garbeladori di spezie qual vien posti per i Consoli di mercanti e ne sono assa’ di vecchi, siano venduti per loro Savii al publico insalilo, et simiìiter far 3 expetative di bastasi a la grassa, e li danari siano spesi in li bisogni di 1’ oficio. A l’incontro, sier Dona Marzello consier voi diti danari siano spoxi per li cava moti tj dii mesi rin. Andò le parie, et sier Andrea Mudazo intrò in quella di Savii sora le aque. 126 dii Marzclo, 50 dii Mudazo, 12 di no, una non sincera. Fu poslo per i Consieri, una taia a Verona di Nicolò Castelan de Bonchà qual amazò Zuan Gros-son veronese, taia lire 300. 165, 0, 8. Item, poslo una taia a Treviso conira Lodovico di Salò provisionato con Falcon di Salò, qual amazò sier Marcho Antonio di Mezo, qu. sier Francesco: taia lire 500. 168, 2, 3. Adi 14. Da mafuia, non fo letere alcuna da 159* conto. Vene il Legato dii Papa, e parlò con colera dicendo veder la Signoria aver podio voia ili far l’a-cordo, e non si fidemo di dar li danari ante consi-gnationem vilìarum. Il Doxe li disse, zi anni 5 fu fato li capitoli e ancora non le havemo aule, e non bisognava tumulti. Il Legato disse, alora l’Ardiidu-clia non proludeva come fa adesso. Foscrilo subito a Roma di questo e di la colera del Legato. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad consu-lendum. È da saper. In queslo mexe di Luio e in questi zorui è sialo cosa da farne memoria, zoé eh’è stalo gran pioze; le qual pioze ha produlo laute ruse, che tutte le fenestre e balconi di la terra ogni malina si trovano piene; cosa di malaugurio di tante ruse! Dio voglia non sia principio ili qualche futuro mal. Da poi disnar, fo Collegio di Savii, come ho dillo, et li auditori andono dali oratori : quali non voleno conzar altramente, ma zerclia far la consignalion di le ville di Friul, che subito sigilata capitulatìone la favano, el che si fazi la ronelusion, qual si dagi in man dii Legato fino sia fato dila consignalion etc. Di Spagna fo letere di sier Gasparo Contarmi orator nostro, date a Vaiadolit, a dì 21 Zugno. Che tengono la materia di lo acordo dover esser expedita. Item, come l’armala francesebavia preso do nave spagnole venivano de India, una cardia di oro, l’altra di specie, per il che l'impera-toc era molto sdegnato; con altri avisi. A dì 15. La malina, vene in Collegio il Legato pur solicilando l’acordo; ma più limitile di quello fo eri, dicendo le diferenlie zercha di capitoli è da conzarle etc. Di Roma, di V Orator nostro, di 12. Come de li è aviso di la venuta dii re Christianissimo in Italia questo Avoslo, unde il Papa solicita l’aeordo si expedissa.