131 MDXX111, MAGGIO. 132 (lendo li pendea circa ¡1 pedo, di le spile, dimostrando una fodra di raso negro; poi succedendo li episcopi adottali pur de la sua capa cardinalesca Cedrala de armelini con el capuzo, il quale medesima-menle capite defedo si deffundeva monslrando la fodra di armelini ; succedevano poi li baroni e conti et duci vestiti de veste de manti de scadalo fodrati e a la foggia de lo soprascripto He, exceplo che il inalilo però è diviso et aperto sopra la sp ila destra el non ha la coda, a la foggia proecise de li manti che si portano de lì a Venetia, exceplo che eircha il pedo el le spale hanno Ire ferse (?) de armelinì. Poi succedeva il reverendissimo Cardinal Eboracense, demum ¡1 serenissimo Ite, al lutto belleggiando cum la bellezza sua; al quale precedeva il sceptro portatogli dal vechioduchadiNortfoleh locolenente regio, el la spada portatali dal conte Exexieuse, et uno capello porlato dal conte di Devonia in cima un ba-ston d’oro, che dicono esser il capello con il quale si coronano li re de Anglia, cb’è di velulo cremesì-no, circolato de uno balzo de armelini et di sopra coverto de alcuni fili d’oro longi el nella sumità insieme aggropali che vengono quasi a dimonslrar una figura di uno corno recto nel meggio. Li oratori sono stati : quello di madama Margarita et io et quel dii ducha di Milano. Fussemo posti tra li abbati et li episcopi, per la solennità de questo nell’andar a la chiesia, perchè al ritorna fossemo poi posti nel solito loco nostro. Fu cantata la messa in la chiesia 73 ‘ di Santo Domenico, dove è situalo questo novo pa-lazo dii Re. Per il reverendo episcopo Liuconiense confesor regio fu ditta la messa. Finita quella, ordinatamente ci rilornamo conducendone in imo salolo ad tale effeeto preparalo con Ire mano di banchi, el per quarto nel meggio qualro longi sacbi di lana, coperti di panno rosso; del quale paiuio erano simi-liter tulle le banche coperte. Della una testa della sala era ordinalo uno catafalco con una sede regia coperta di campo d’oro, alla quale ascendendo per quattro scalini overo gradi si sento il Re; a dexte-rix, ma al basso il reverendissimo Cardinal ; a si-nistris fussemo facli apostar noi oratori al pariete a star e non seder. Successive, a dexteris si assen-torono li duci e li baroni nelle disposte banche ; a sinistris li prelati, demum li homeui de leze sopra li sachi di lana. Sono stati numerali tra baroni el prelati per numero 80. Interim ascese a dexteris a-pressoil Cardinal, uell’instessa bancha, il doctorTon-stalla episcopo Lindouiense, el ebbe una oration beu in lingua anglica, ma refferla el abuudante di tante autorità latine, che da quelle si potè ben discorer et haver la intelligenlia del sermone, benché nui oratori avessemo apresso cui ne inlerpetrorono il lutto. Prefalo sermone conlene due parte principale; ne la prima, principiando da la parola del psahno : Deus iuditium tuum regi ac et iustitiam tuam filio regis, si extese scientificamente in dechiarar quante, el quali debano haver condilione li conditori de le legge, et successivamente etiam quali et quante pur condilione debbano haver le legge che vengono condite. Deinde la seconda parie adherendosi a la difinition et /ine de la iustilia, ch’è unicuique reddere quod smini est, si conduse cum bono proposilo ad expli-car solto brevità le cause de la presente guerra ne la qual si atrova questa Maestà con Pranza, principiando de la liga de Londra, a la qual comemorò il Cristianissimo esser conlravenuto in più capi e stato il primo invasor di Cesare; comemorando a parte a parte il lutto el lutte le opposition che questi fanno soleva far a Pranza; el qui subiunsede his omnibus non obstantibus, queslà Maestà desiderosa di pace non haveva già voluto precipitatamente devenir a la guerra, ma prima havea con ogni mezo tentato re-dur el Cristianissimo a la pace con Cesare, etiam con haver facto passar lo anno superior el reverendissimo Cardinal il mare ad Calles in quella dieta, et etiam lino a Bruza, dove sua signoria reverendissima havia exposto infinite fatiche, el demum etiam la propria sanità con pericolo de la vila; unde non havendo potuto operar boti fruclo alcuno 74 in tale materia, questa Maestà era constrelta per servar il iuramento et per mantenir le ragion sue de venir iuslissiuiameute alla presente guerra. Et venendo a la conclusion, prelato episcopo subiunxe che però Sua Maestà havea ordinalo el congregalo questo parlamento, aziò che beu intese le iUste cause che haveano induto Sua Maestà a la presente guerra, lori signori, et demum lutto il regno vogliano esser uniti el unanimi con la Maestà sua, qual intendea con lutti li spirili a la sustentazion di questa guerra con gloria del regno di Anglia, eo maxime perché la bona guera produce tandem bona pace. Et qui, da poi che ben una hora il prefalo episcopo molto doctamente orò, fece line. Hoc facto, questa Maestà descese el vene a noi oratori, dove dimorò alquanto confabulando con noi, el parlando insieme in laude di la oralion aula per il prefalo episcopo, in vero persona eruditissima, excusando Sua Maestà il reverendissimo Cardinal, ad cui par-teueva tale offilio, con la indisposilioti di sua signoria reverendissima. Ben disse che poi in conclave lui Cardinale era ben per orare in tal materia el non