351 .MDXXUI, ACORTO. 352 ¡1 prothonotario Carazolo, l’oratordel re di Poiana, l’oralor dii duella di Milan domino Francesco Taverna el l’oralor di Mantoa, quali sentati apresso il Principe, il resto di la fameia et secretarii dove senta li cavalieri, qual era con/.ato con spaliere dii Dose, fo principialo a far la publicalion di le voxe, eie. Fu falò solum tre del Consejo di X, et sei di Pregadi di nuovi. Li dilli oratori stetleno alquanto, poi partirono. In questo Consejo, prima venisseno li oratori, fo leta la parte presa nel Consejo di X a dì ultimo Luio, e condanation conira sier Velor Soranzo qu. sier Zuane, per aver dalo uno sebiafo in Scurtinio a uno ila dia’ de Mezo, che ’1 dito sia bandito per uno anno dii Mazor Consejo. Fu posto, per li Consieri, dar licenlia a sier Alvise Loredan podestà di Monfalcon possi venir in questa terra per zorni 15. 435, 434. Citi, 76, 1. Presa. È da saper. Questa matina, li oratori fono a la messa, come ho dito, il Legato vestito di zambeloto negro, il Carazolo di labi, il spagnol d’oro, il milanese damaschiti negro, Ferara e Mantoa al solilo non vi fu, et quel di Austria per non si sentir. In questo Mazor Consejo, di ordine dii Collegio, fo mandalo a far comandamento quasi a tutto il Pre> gadi, per dimostrar alegreza, dovendo li oratori venir a Conseio, etiam loro venisseno ; et cussi quasi tutti quelli fono questa matina veneno a Consejo vestiti di scarlato, li Consieri, Avogadori e Cai di X di seda eie. A dì 3. La malina, non fo nulla di novo di farne memoria. Si ave aviso da Crema. Come, inteso il ducha di Milan in hore in concluder di l’aeordo, non disse nulla, salvo che mandò a far trazer e diserai' tutte le artellarie di castello, unde dubitando milanesi qualche novità, e che francesi havesseno tatto qualche movesla, corseno a la piaza, dove intesene la causa, et li duchesehi have grandissimo piacer. Par, il castellali di Cremona francese, pratichi di volersi render al Ducila predito. Da poi disnar, fo Collegio di Savii, et in Quaran-lie do Criminal e Civil, insta la parte presa in Pregadi per li Savii sora le aque, fu proposto et ballotadi quelli si hanno messi a la pruova di armiraio di Candia in locho di Zaneto Spuzatiao-morite; e cussi balotati, rimase Ilelor Orio solito andar cornilo di galla, qual dona a la Signoria ducati 1000, et cazete uno Zaneto da Milo qual donava ducali 1700. Questo Helor Orio fo fiol naturai de sier Polo Orio qu. sier Piero. A dì 4. Li secretori veneno in Collegio de li oratori cesarci a dir si dovesse far la parli la di danari in bancho, iusla li capitoli, perchè le possession e ville del Friul suriano mandalo a farle consigliar iusla la nostra rechiesta. Il Doxe li disse la si faria nel bancho di Pisani. La terra, di peste, essendo alcuni zorni stala sana, heri ne andò 4 a Lazarelo, videlicet do a s. Severo et 2 a s. Lucha. Di Pranza, fo lettere di sier Zuan Badoer dotor et cavalicr, orator nostro, date a Boesi, a dì 21 dii passato. Come il re Cbristianissimo vien a la impresa de Italia, el exorta la Signoria a preparar le zenle, e dimanda conseio a la Signoria da che banda el dia venir. Noto. Li formenli, quali avanti l’acordo ne era assà compradori, poi concluso caloe,el vai il padoan lire 4 soldi 14, et quel di Ravena lire 4 soldi 4. Da poi disnar, fo Pregadi-per expedir la materia di la differenza di trivixani per li extimi eie. Et redulo il Principe con le parte elsoi avochali, parlò primo domino Alvise di Noal dolor avochalo per li trivixani di la terra. Li rispose sier Alvise Badoer avochalo fisclial per li contadini et territorio, et volendo la Signoria mandar la parte, quelli per nome del clero disseno voler far dir di le sue raxon, el cussi fo rimesso la maleria a expedirsi doman. Fu preso in questo Pregadi, donar a l’oralor di l’archiducha di Austria, qual voi repatriar, ducati 300, et al secrelario di I’ oralor anglico ducali 50, videlicet d’ oro in oro. Et cussi li fono dati. Noto. È stà seripto per Collegio a sier Antonio Bon luogotenente in la Patria, mandi di quelli cila-diui de lì a tuor il possesso di le ville del Friul, et questi oratori è qui serisseno a missier Vìdo de la Torre le consegnino. Fu posto, per li Savii, perlongar la decima è ai C.overnadori numero 101, si possi pagar per tutta la futura selimana con il don ; qual passato si fazi le marcile e li debitori siano mandati a Palazo; li quali siano publicati nel primo Mazor Consejo. 111,16,1. Fu posto, per li ditti, alento fusse mandato a chiamar, per mandarlo in Dalmatia, mastro Bernardin proto inzegner, qual non venne et fo casso et al presente si ritrova a Treviso, et havendo i retori di Brexa richiesto il dillo per quelle fabriche si fa de lì, per lanto sia preso che ’I dito Bernardin inze-gner sia remesso a la provision 1’ avia prima, el vadi a Brexa, ut in parte. 95, 27, 3. Et fu presa. Fu posto, per sier Marco Dandolo dotor et cava-lier, sier Francesco Bragadin savii dii Consejo, sier