257 MDXXIII, GIUGNO. 258 via di Po, parlilo di Ferara in burchiele ; et come l’ha disnato, si partirà ozi per venir in questa terra. Fo ordinato a lì zenthilomeni ordinati andarli conira, che ozi vadino, e cussi andono et lo receve-leno a Santo Spirilo scompagnandolo fino a la soa habitatione preparala a Santa Juslina. Vi fu etiarn conira li oratori.... Di Roma, dii Foscari orator nostro, dì 13. Come la peste era mirata in dieci et dodici caxe, et ne morivano; et in caxa di esso Orator era morto uno suo.......da peste. Scrive come le cose dii Cardinal Volterà andavano mal et di Seraphica; per il meno perderà lutti li officii et quello ha al mondo. Scrive colloquii auli con l’auditor di camera dii Pontefice, et come il re Christianissimo havia aulo uno fiol; si che ha tre fioli et una fìa. ltem, che l’Ar-chiducha havia scriplo al Papa zercha la reslitulion di quel orator dii sanzacho di Montenegro che l’havia preso come so’ inimico, per li dani fati sul suo per turchi; et che’1 Papa di novo voi scriver voy lassarlo, aziò non sia causa di mover turchi conira chrisliani. Fu publicà questa malina in Rialto la parte di banchi. Nolo. In questi zorni vene in questa terra el signor Zuan Camilo Orsini fo liol dii signor...... condulier nostro, di età anni... qual ha 50 homeni d’arme di conduta ; et vene per inchinarsi al Doxe nuovo el a la Signoria. Alozalo in una caxa sora Canal grande a San Felixe da cha’ Gixi, et ha bella compagnia, et sla ^moratamente. Fo in Collegio, sento apresso il Principe etc. Vene edam il conte Mercurio Bua, qual in Collegio sentalo apresso il Principe, richiese la confir-mation di la conduta, el alcune cosse. Fo commesso ai Savii. In questa matina, in le do Quaranlie dove si mena li tre scrivani di Provedilori sora i officii, co-menzò a parlar sier Lorenzo Venier dolor, avoga- dor, et parlò......matine respondendo al Fileto loro avochalo. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria e Savii per aldir sier Nicòlò Pasqualigo, sier Hironimo Tri-vixan, sier Mann Morexini savii sora le aque, quali, di ordine dii Collegio andono, insieme con Ire di Collegio, videlicet sier Donado Marzello el consier, sier Nicolò Bernardo savio dii Consejo, sier Santo Trun savio di Terraferma, sier Antonio Marzello di sier Donà savio ai or leni, a veder il porlo di Malamoeho, qual è largo passa.....et bisognerà strenzerlo, processo da la Brenta che aterra e slar-/ Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXIV. ga quel porlo. Veleno etiarn altre cosse, et ozi in Collegio li Savii sora le aque parlono ; ma è varie opinion fra loro el voteno venir al Pregadi. In questo zorno zonse qui l’oralor cesareo prò- 136* thonolario Carazolo, venuto per la via di Chioza perchè ’1 vene di Ferara, di età anni 41 in 46; homo di bona statura e bella presentia, ma grasso, aliegro et bon parlalor; quale napolitan, tutto sforzesco. Fo alievo dii Cardinal Ascanio. Ha con lui 6 nobili napolitani et altri al numero di persone 40. Sier Zuan Antonio Dandolo podestà di Chioza, di ordine di la Signoria li fece grande honor; al qual li disse: i Magnifico Podestà, lo son bono italiano el porto amor a li italiani ». Et a bore 15 montorono in barella, et esso Podestà lo acompagnò fino a Santo Spirilo insieme con alcuni citadini chiozoli, dove fu aceptalo da sier Sebaslian Coniarmi el cavalier e altri dolori, e altri li fono mandali contra, et menato a la sua habilalion in Santa Justina in cha’ Pasqualigo, li fo preparato la cena. Di Spagna, di sier Gasparo Contarini o-rator nostro, fo letere da Vaiadolit, dì é Marzo. Come havia parlato col Gran Cancelier, qual li havia diio le gran proposte e richieste hanno fallo li oratori di Austria, e la Cesarea Maestà li ha di-spiaccslo et scriloli vogli aquicscere. ltem, che ’l manderà di qui el prothonolario Carazolo in loco di l’Adorno, et che ’1 duca di Mitan desidera siegua l’acordo, et ha scrito voi dar lui danari si la Signoria non vorà dar tarila quantità, purché l’acordo siegua ; et eh’ el re di Pranza VOria trar esso Dueha con lui. A dì 17. È da saper, in questa noie pasala, zercha a hore 4 fo uno teremoto picolo, ma io lo sentili. Di Pranza, fo letere dii Badocr orator nostro, di Boexì di... . Come la Serenissima Raina havia partorito uno puto a dì. .. ltem, erano zon-ti oratori dii re d’Ingallera per Iratar paxe; et e-tiam tralar noze di una fìa dii re Christianissimo nel duca Francesco di Milano, con lasarli il slato di Milan per dola. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta ; nulla feno da conio; fono sopra la scrilura data pelli frati di Corezuola eie. ltem, feno certe gratie particular. Et preseno la grafia di sier Maria Capello qu. sier Balista, ch’el possi venir in Pregadi in luogo di sier Antonio suo fradello, rimase Procuralor, con quelli inedemi danari dii prefato sier Antonio etc. La qual grafia do altre fiate per avanti fo presa. Vo-leno, prima dagi il Proeurator li danari. 1“