367 MDXX1II, ACOSTO. 368 di.....Luto. Come erano morii in Càndia da 25 milia persone, et sier Stefano Lion consier de li, moier, Boi e fi e tute da peste, e tamen gratia Bei il morbo era cessalo. Dii Provedador di V àrmada, da Cerigo, di 12 Litio. Di le occorrentie eie. 11 sumario di le qual lettere scriverò di solo, e fo lete per il Serenissimo. Et per una lettera particular di sier Zuan Bragadin di sier Zuan Francesco nobele sopra la galla soracomito sier Bertuzi Contarmi, date in porto di Cerigo, a di 12 Luto, vidi come, essendo il Provedador di l’arinada con le allre galie partide di Napoli di Romania, erano stali a dar una volta per I’ Arzipielago, dove a la volta de Selines e Legena fono discoperti da 2 faste, le qual andono a la volta del Damala, linde esso Provedador lassò la galia Rragadina et Zustignana in quelle aque et loro venero a la volta deSchyro et poi a Syo, dove a li seogii di Santa Panagia era 2 fusto, et subito che li scoperse le se tirò a la volta di terra ferma, et per esser note non le poteno haver nè andarli drio. Et andati a Syo, al suo partir eb-beno vista di 15 vele e si messeno in ordine credendo che fusse l'uste, il Provedador con la galia Zorza et la Conlarina el 2 schiavone, e li andono adosso per investirle. Trovono esser vele 23, tra galie grosse e palandarie, le qual venivano di Rhodi earge di arlellarie, che andavano a Costantinopoli. Scrive che andono con gran vigoria. Erano le nostre 5 galie, et la Conlarina e Zorza era benissimo in ordine, sì de arlellarie come de homeni, le altre 3 erano malissimo in ordine. Veneno poi a Nixia et a Paris, dove da quelli signori da cha’ Venier li fo fato bona ciera, et bona compagnia. Da poi veneno in Candia, ma non hanno pralichadoperii morbo; ma al presente non muor, se non uno overo do al zor-no e dicono che tra la terra e il borgo è morto de 6000 persone, e di fuora per l’isola a la stimma di 25 milia. Siché è sialo una grandissima mortalità, el è morto sier Stefano Lion consier, el uno so’ fìol e do fìe. Et sier Hironimo Arimondo l’altro consier va vize rector a la Cania, come è l’usanza, per esser morlo sier Beneto Barbo reclor, et quelli di la Cania non P ha voluto aceplar per rispetto del morbo e hanno fato vice reclor sier Hironimo Venier era con- * sier de lì, nè hanno etiam voluto dar la praticha a le galie, e questo perchè fono in Candia ; ma scrive non sleteno si non una hora sorli fuora del porto. Da poi veneno li a Cerigo, dove hanno inteso le due galie Bragadina e Zustignana aver preso 3 fuste a l’ixola di Negroponle, quelle 2 che erano di 17 banchi, et un’altra di 20 banchi che se haveva acompagnato con quelle. Tamen non hanno eombalulo, perché subito che le galie fu adosso, deleno in terra el li albanesi li tagliavano li turchi a pezzi. Le fusle è sfa rote el brusale. Le qual galie poi veneno a Napoli, dove trovono il magnifico missier Piero Zen, va oratop al Signor lurcho, et sono andate a com-pagnarlo a la volta del Streto. El qual se partì da Napoli a dì 25 Zugno. A dì 17, Luni. Fo fato la festa di san Rocho che fo eri. Di ordine dii Patriarcha, le botege non se aperseno per la terra, nè li officii sentono, ma ben le Quaranlie. Et la chiexia di san Rocho fo serata per il morbo. Tamen è Ire zorni non è nulla. In le do Quaranlie Criminal e Civil vechia, fo in-troduto per li Avogadori e sier Piero Coniarmi avogador il caso di 3 signori stali sora i oflicii, quali voleno ben restituir il cavedal, ma non pagar pena di danari tolti di P officio di.....coulra il dover, et parloe. Poi li rispose Francesco Fineli avo-chato, et fo il primo Consejo. Veneno in Collegio li oratori cesarei et di Mila», ebbeno audienlia con li Cai di X in maleria, e il Carazolo tolse licentia. È da saper. Eri sera fo fato fuogi per li campameli per la liga fatta, el a caxa di Legali e di 2 oralori cesarci, ma molto più a san Zorzi Mazor dove stà P oralor di Milan, con salti su soleri, soni eie. Adco erano de lì barche 2000 la sera a veder, et cussi si farà anche questa sera, et poi non più. Questa instessa publicatiQn et procession e feste, a dì 11 di questo fo scritto per Collegio per le nostre terre dovesseno far per 3 zorni. Da poi disnar, fo Collegio di Savii. Et noia. In questa matina fo dito, fo retenulo per li Cai di X el signor Zuane Cosaza et soa moier, iucolpado far monede false. Tamen non fu la verità ; ma era andato in visentina, per esser soa moier visenlina a solazo, el li fo levato tal cossa. Il qual di lì 10 zorni vene e andò atorno il Gran Consejo per mostrarsi. In questa sera etiam, come eri sera, fo fato campano e lumiere per li campameli, et a caxa di oratori fuogi e feste, e maxime a san Zorzi dove slà P oralor di Milan, nè si farà più per esser slà fato fesla 3 zorni. Di sier Hironimo Barbarigo podestà et sier 195 Alvise Barbaro capiianio di Bergamo, di 12. Mandano una relation di uno prete di Vallolina, di le cosse di sguizari. Item, una lettera li hanno scrii-