19 MDXXIII, MARZO, 20 Poi alcuni Savii, che havcano l’opinion di mandarlo per mar, ìicet havesse perso la parte, tornono con le loro opinion a meler l’andasse per mar. Sier Piero Capello savio dii Consejo, sier Toma Contarmi preditto e altri messe slar sul preso, l’andasse per terra. Parlò primo sier Marco Antonio Venier dolor, savio a terra ferma, dicendo le raxon el dia andar per mar. Li rispose sier Toma Contarmi, qual è praticho et è sta baylo a Conslantinopoli, che voi vadi per terra, acciò vadi presto. Li rispose sier Bertuzi Gabriel savio a i ordeni, che non fo aldito ; ma sier Alvise Mozenigo el cavalier, consier, qual è stalo oralor al Turcho, intrò in la opinion di Savii el lo infilzò, et parlò era meio mandarlo per mar, inanello spexa et inanello pericolo, e forsi sarà più presto, non havendo li tempi conlrarii. Andò le do opinion: 184 dii Consier e Savii, 15 dii Capello e altri, sichè l’anderà per mar. E fu ballota il scurti-nio di tolti. Fu posto per li Consieri una (aia a sier Antonio Sanudo podestà di Brexa, per la morte di Sebastian di Averaria suo contestabile e Andrea so’cavalier, di homeni di Calzinà facto seda, li nominati e altri poner in exilio con taia. 145, 5, 3. Scurtinio di Orator al Signor turcho. f Sier Piero Zen fo di Pregadi, qu. sier Catarin el cavalier.....101.100 Sier Alvised’Armer fo cao dii Consejo di X, qu. sier Simon . . . . 87.100 Sier Francesco Contarini fo savio a terra ferma, qu. sier Zacaria el cavalier........78.114 Sier Pandolfo Morexini fo savio a terra ferma, qu. sier Hironimo . 08.116 Sier Thomà Contarini savio a terra ferma, qu. sier Michiel. ... 97. 90 non. Sier Zorzi Pisani dolor, cavalier, fo savio dii Consejo, per esser consier da basso, non. Sier Marin Morexini fo avogador, qu. sier Polo, per esser sora le aque. non. Sier Bortolo Contarini fo consier, qu. sier Polo, per esser governador di P intrade. non. Sier Toma Mozenigo fo savio a terra ferma; di sier Lunardo qu. Serenissimo, va capitanio in Candia. Fu posto, per i Savii, una parte, che li debitori di le possession dii Polesene habbino lermine zorni 15 a pagar, aliter siano mandà debitori a palazo, et sono per ducati 25 milia ; la qual parte la messe etiam i Consieri, Cai di XL et sier Francesco Va-lier e sier Jacomo Soranzo procuralor provedadori sora i danari, sier Hironimo Juslinian procuralor ; et siano publicali in Gran Consejo. 138, 52, 2. A dì 5 dito. La malina, sier Piero Zen elelo orator al Signor lurcho, vene in Collegio el aceptò di andar mollo aliegramente. In Quaranlia Criminal, hessendo li zorni passati slà retenulo Zuan Polo Buffon incolpado di morie di homo, fu posto per li Avogadori relasarlo prò nunc. Et fu presa. Da poi disnar fo Collegio dii Doxe e la Signoria per dar audientia. A dì 6, la matina. Nulla fo di novo, nè lettere da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X, zerclia corone e monede. Fo compito di trazer il lotho di san Zane Polo sialo 12 zorni a cavarlo, et eri vene fuora la seconda palada di Sii a uno cyprioto povero, che havea solo uno boletin. E cussi niun da conto fo beneficiado. In questa malina, vene in Collegio sier Marin Juslinian syndico da terra ferma, vien di Padoa a posta, aleuto che, hessendo andato con li collega a Padoa a comenzar il suo sindichà, par li sia stà date da quarele infinite contra il Contestabile dii Podestà presenle sier Piero Marzello, el volendo far iusti-cia, sier Piero Contarini et sier Lorenzo Venier dolor avogadori scrisseno una lettera a dicti sindici, non aldisseno alcuna di dille quarele, ma quelli si volea-no lamentar venisse a P Avogaria; lettera indirecte conira P autorità del syndiclià, per il che esso Sindico si dolse in Collegio. Fo mandato per la Signoria per li Avogadori, e fala revochar la dita lettera el il prefalo Sindico la sera ritornoea Padoa. É da saper, esso Podestà di Padoa ha una pessima et dolorose fama, ne ha fato morir alcuno per indìtia. A dì 7, la matina, fo lettere di Roma, di 3. 11 Come erano zonli li corieri fo spazadi di qui, sì per i Lippomani come Pisani e borgognoni per la morte di Pabate et episcopo di Cremona; il qual vescoa-do il Papa lo darà a Enchfort suo datario fiandrese, tamen non havia fatto ancora nulla di l’abadia. Il Pisani era andato per haver uno brieve, iusta le bolle li fé papa Leon di ditta abalia, che ’I scrivesse a la Signoria li desse il possesso; il quid non havia voluto far nulla, dicendo voler haver un poco di rispelo. Era zonto il corier con le lettere dii Pregadi