385 MDXXIII, fatlcha I’ olene la liboralion di »¡uelli. Scrive dii zonzrr di Alexandria una noslra nave do 11 con le robe fo di Chairbcch che morì lì. Scrive, a l’audien-tia del Signor intrò con do so’ Boli sier Francesco e sier Carlo Zen, il soracomilo Gabriel da Burnii bre-xan e il suo secrelario Jaconio Vedoa, i qual lutti basono la man al Signor; et eravi etiam il baylo. Questo fo a dì ... . Luio, et perchè havia dato in scritura quello osso Orator rechiedeva dal Signor a li bassa, i quali disseno monslreriano al Signor, nè bisognava altro che basarli la man, darli la lettera di credenza e ussir fuora et loro lo spazeria; et cussi fece. A dì 29. Fo san Zuan digolado, Sabado. Fo lettere di Roma, di V Orator nostro, di 25. Come el Papa ancora non negociava, et havia fatto ilo piere processe per causa de renella, et havia pur la so’ apostema in boeha ; et che 'I Cardinal Grimani non stava bene, havia di la lebre assai et la postema havia li era venula drio la orechia ; la qual i medici il dì sequenle la voleano taiar. Scrive, essir venula de lì la nova che ’1 ducha di Milan era sta ferito da quel Bonifazio Visconte. Item, che francesi calano in Italia etc. El quelli Oratori solicilando il Papa fazi provisione, par babbi mandalo danari al marchexe di Mantoa come capitanio di la chiexia, aziò metti in bordine le so’ zente. Vene l’orator di Milan, el monstri) avisi da Milan di 26. Il re Christianissimo esser zonlo a Gar-nopoli, et l’antiguarda è a Slisa, el che sguizari calavano, dicendo il Ducha è a Monza et a Milan è domino Hironimo Moron al governo, et il signor Prospero Colona è amalato in letto; qual dicea si volea far portar. Nota. Il ducha di Milan ha sul Stalo suo 6000 spagnoli, havia fallo 6000 fanti paesani, overo italiani, el tutta via li feva, et aspeclava 6000 lan-zinech. Nota. Fu diio era sta a Milan retenulo monsignor di San Celso Visconte fo fradello di Signorin et fratello di Barnabò el Olio Visconte, che sono foraussili in Franza el alcuni altri, però che si ora scoperto il Re havia inlclligentia iu Milan con la parte gibelina (?). Questo Bonifazio è fuzilo, et lo feva ili amazar il Ducha a requesition del re di Franza, il qual è zorman di dilli Visconti. El era in la corte del Ducha, homo valente di anni .... Fo parlalo di expedir hozi .li contestabili che di fuora è gran copia, di 1’ audienlia, venuti per questo per haver la compagnia, maxime quelli hanno provisione da la Signoria nostra, li quali I Viarii di XI. Saxuto. — Tom. XXXIV. 38C fono etiam mandati a chiamar che venisseno in questa terra. Fo dito, et è per bocha de’ cesarei, che ’I re d'Inghilterra havia fallo Iriegua con scozesi per 12 anni, et in Scozia era monsignor di Lautrech a defension di quel regno, con 12 milia .... Da poi disnar, fo Gran Consejo. Et principiò il 504 Canzelier grando domino Nicolò Aurelio vestito di scarlato a manege ducal et bcchelo di veludo pao-nazo a far 1’ oficio suo, con gran gralìa di tulli; ma ha poca voxe. * Fu principia a contar le balole con do concholi ; eli’è una cossa nova el trovala per opinion di sier Daniel Renier consier, che ... . Fu posto, per i Cai di XL, la parte di la regolatoli dii Collegio di le biave, fo presa in Pregadi. La copia di la qual sarà notada qui avanti. Et fu presa. Ave : 548, 81, 14. La copia sarà qui avanti. Fu falò podestà a Bergamo sier Lorenzo Venier 1’ avogador, qu. sier Marin proeuralor, qual è dolor e non ave il titolo, di 26 balole da sier Antonio Su-rian dotor et cavalier è ambasiator in Anglia. Et podestà et capitanio a Crema sier Zuan Moro è di Pregadi, qu. sier Damian. Tre Cai di seslier et 6 di Pregadi, rimasene, tutti veclii. El balotando quelli di Pregadi, a la line vene Hironimo Dedo secretarlo dal Doxe a monslrarli alcuni capitoli di lettere che li oratori cesarei et di Milan mandavano a la Signoria, quali sono: da Mitan di 27. Come la guarda del Re passava tuttavia di qua da Garnopoli et Susa et sariano presti a l’impresa. Etiam, sguizari calavano zoso con furia. Et per lezer diti avisi, strida le voxe, li Consieri e Cai di XL si slrenseno dal Doxe a udirli, che fe’ gran molo a quelli Ji vele, dubitando di pezo; tuttavia le cosse vanno malissimo. Et poi il Doxe andò con li Consieri in Collegio da li Savii, et il secrelario le lezè. A dì 30, Domenega. La malina veneno in Col- 204* legio li oratori cesarei et di Milan, dicendo sarìa bon la Signoria facesse cavalchar le zelile che ha-vemo, tal qual le sono verso Lombardia, el che li lanzinech sariano di boto sul Stado di Milan, quali pasariano per........El Doxe col Collegio li risposeno :...... Da poi disnar fo Gran Consejo, non fato voxe da conto. Fu posto, per i Consieri, dar licentia a sier Vincenzo Badoer podestà di Dignan possi venir in questa lerra a curar la egretudine sua, lasando in suo Iodio etc. Fu presa : 852, 114, 11. Di Roma, vene lettere a Consejo dii Fosca• * 25 AGOSTO.