211 MDXXV, APRILE. 212 cosa insieme col Pjjpa e favorir eie. promelendo non mancar; con altre parole tuttavia zeneral. Una teiera dii signor Theodoro Triulzi a la Signoria pur daLion di.... Marzo. Scrive come è sta fato governador di Lion, et marascalcho di Franza e altri titoli, e che farano eie. Tutavia parole zeneral. Poi fo leto una letera dii signor Alberto da Carpi da Roma, Arnesi a dominò Ambroxio di Fiorenza, era oralor dii Re in questa terra. Si fazi cavalcar le zente. Di provision si farà in Franza per l’impresa de Italia eie. Item, una scritura mandata a la Signoria per il diio domino Ambroxio, persuadendo non far acordo con l’Imperador, perchè si farà l’impresa al tutto etc. ut in ea. Poi fo loto alcune deposilion di Zorzi Sturion stato a Lion, et avisa come francesi hanno ben fato provision valide per defendersi, nè voleno dar, nè lassar perder pur una villa, et che non fanno provision per Italia imo hanno licentià li fanti italiani, di qual molli è stà amazati e Madama ha manda a far processo contra quelli li ha morti ; et quelli è restali manda ad alozar in uno loco separalo. Item, hanno sminuì le zente d’arme in manco numero, per non star su la spexa. Item, che li grandi ch’è al governo al presente, par non atendiuo che el Re suo sia liberato per poter loro governar a suo modo, per esser il fìol dii Re che è Re piccolo. Ta-tnen fanno provision di danari; et altre particularità. Et nota. In le lelere dii signor Theodoro Triulzi fo nostro Governador, dale in Lion, scrive sperava si facesse provision per la Italia. Etili letere di Spagna è questo aviso: Che’1 Gran canzelier havia dillo a lui Orator nostro, quod legistee loquent, quando si ha promesso ex necessitate si dia atender, zoè dar li danari a l’Arehiduca, dicendo non resta a restituir a la Signoria si non una montagna. Per questo non si doveria restar di darli li soi danari che ’1 dia aver. Da poi fono lecle alcune letere da mar venule ozi. Di Corphù, di sier Justinian Morexini Baylo e Consieri, di 10 Aprii. Zerca biscoti, che quelli si fa in Cypro non è boni e amorbano li ga-lioti. E scrive longo su questo. Di sier Hironimo da Canal capitanio al Golfo, di Arie, di 18 Aprii. Come, zerca le cose di Segna è stà solum certe corarie di turchi, et è intra in Segna il conte Piero Grusich. qual era in 138* Glissa con certo numero di schiopetieri, si che è in- trati più di 800 liomini, WMieequelle cose è assicurate, per il che lui si partiva e veniva a Zara e de lì via. Fono ledi alcuni avisi dii marchexe di Manloa. Di le occorentie presente, e di le zente spagnole quale veneno sul suo, zoè quelle erano sul piasentin el parmense, et vieneno verso il cremonese; el altri avisi ut in litteris. Fu poi ledo le proposte et scritura data per l’o-rator cesareo in Collegio zerca lo acordo voleno far questi cesarei, qual voi star su la liga prima et di più 4 capitoli. Prima voleno ducali 50 milia per non aver tenute le zente etc. Secondo, voleno ducati 120 milia per la spesa hanno facto in le zente. Terzo, li ducati.....dia aver l’Archiduca per l’ultima ca- pilulalion. Quarlo, che sia restituiti lutti li beni di rebolli e foraussili. La copia di le qual richieste scriverò qui avanti. Fu posto, per li Sa vii dìi Consejo e terra ferma d’acordo, risponder al dito oralor cesareo in questo modo, come fu poslo eri. Et sier Alvise Mocenigo el cavalÌèr, fo savio dii Consejo, andò in renga per conlradir, dicendo hora è zonle le letere di Spagna: è bon pensar et meter tempo di mezo fino doman. Et venuto zoso, sier Nicolò Tiepolo el dótor, savio a terra ferma, volse andar a risponderli ; ma il Consejo sentiva l’indusia, sichè fo d’acordo indusiar a doman. Et Pregadi vene zoso avanti hore una di notte. È da saper. In questo zorno, per deliberation dii Collegio di X deputado a sier Vido da Mosto qu. sier Andrea, qual è in prexon per 'sironzar monede forestiere; il qual Colegio foca a questi sottoscritti, et auto corda ha confessato. E non è pena a chi slronza monede forestiere. 11 qual acusòsier Na-dal Contarmi di sier Domenego da S. Apostolo, che etiam lui atendeva a questo, unde lo mandono a retenir, et fu preso in Rialto et menato in camera. Questo alias fu preso per sodomito et confinà per anni cinque in Cao d’Istria ; compì il bando et ri-tornoe, et si maridò in una fia naturai di sier Jaco-mo Michiel qu. sier Lunardo. Sier Andrea Baxadona fo consier, qu. sier Filippo. Sier Jacomo Michiel olim Cao di X. Sier Antonio Venier inquisitor, in loco de sier Donà Marzelo. Sier Domenego Trivixan avogador di comun. A dì 22, Sabato. Fo per tempo letere di JRo■ 139 ma di l'Orator nostro, di 17 et 19. Coloqui aulì