197 MDXXV, mai è tempo di darli risposta se volemo 1’ acordo con Cesare over non. Da poi disnar, fo Pregadi perlezer lettere, qual fo lede assà lettere per esser sta zorni 11 che non è stato Pregadi. Da Hongciria, dii secretarlo Gtiidoto, di 29, il sumario è questo : Come a spedavano li Oratori boemi, et è aviso quelli esser reduti con effecto a la Chiesia romana e aversi comunicalo ; et da 30 di quelli chiamati ....... si erano coti- vertidi a voler esser boni christiani. 11 re di Poiana non è ancora andato in Lituania, come el doveva andar per atender a la pratica di la pace col Gran Maestro di Prussia, ltem, che di 10 milia fanti do-veano far hungari non è sta fatto -4000; el quelli mandati a la guarda di Temisvar. Scrive per questo anno non dubitano di guerra di turchi, per essér morto quel bassa era a Belgrado, et quelli soi hanno levato le bandiere negre. Scrive zerca ilVayvoda transalpino...........' . . . ...... 128* Et che ’1 capitanio di Segna ¿ovea andar a Roma dal Papa a dimandarli aiuto. Scrive poi longa-mente zerca li turchi fo presi a Segna ; per il che fo mandato Costanlin Cavaza secretano, ut in Ut-teris. Fu poi posto, per ........che Et sier Zacaria Trivixan savio ai ordini andò in renga e contradise, et non sapendola materia,disse voio la parte purché non si dagi questa angaria a li gotoni. Li rispose sier Batista Boldu proveditor sora il cotimo sopradilto, dicendo il bisogno de aiutar il colimo di Damasco debilor di tanti danari, volendo continuar quel viazo, et non hanno allro modo che questo per adesso ; con altre parole. Et poi parlò sier Bernardin Orio savio ai ordini con grande au-datia, e ringraliò il Consejo, et disse non era informato; el quel colimo era governa malissimo; con altre parole, sichè persuase la indusia. Et cussi essi Savii ai ordeni messene indusiar. In la qual oppi-nion introe sier Luca Trun savio dii Consejo. Andò la parte : 71 di li Proveditori sora il colimo di Damasco ; 105 dii Trun e altri. Et questa fu presa, et cussi senza far altro fo licenlià il Consejo a hore 24. Fu posto, per i Savii, una risposta da e’sser fata a l’orator cesareo da poi le parole zctieral. Come APRILE. jj& semo contenti confirmar la nostra confederation con la Cesarea Maestà. Zerca a le 4 cosse richieste, che nui dal canto nostro havemo fato il debito et tenuto le zente eramo obligati, pur semo contenti dar a Soa Maestà quella portion e summa che il dover porta. Quanto alla restilulion di beni di rebelli non è da parlarne ; ma semo conienti darli li ducati 5 milia a F anno, et al serenissimo Arclmìuca darli li danari che ’l dia haver per li capitoli, fatane la resti-tulion etc. Et quanto a li 6000 fanti, non si polca mandar li fanti senza le zente d’arme. Et sier Do- i menego Trivixan procurato?, sier Luca Trun e sier Alvixe di Prioli procurator savii dii Consejo, voi mandar il proveditor Pexaro dal Vice é a tratar questo. Sier Piero LaAdo voi tratar con questo ora-lor qui ; et cussi non fo fato bozi alcuna cosa. A dì 21. La malina, fo lettere di le poste. 129 Di Milan, di 18, hore 19. Come questi signori cesarei con li nonci dii Ponlifice cl altri ora-, tori, vidélicet fiorentino, Zenoa et Manloa, sono andati questa malina a uno monasterio di frali Ama- Sr dei cognominato la Paxe, dove hanno fallo dir mia messa dii Spirilo Santo, el poi hanno publicato la nova liga conclusa a Roma facendo feste di focho et campane ; et lui Orator non è stato, ancor che questo illustrissimo signor Ducha li sii sialo el non sii per ancora in ditta liga intrato. Et la causa che lui Orator non vi andoe fo perché a li 11 di questo la Signoria li scrisse che a Roma T Orator nostro non era intervenuto in questa tralatione; però etiam lui non è andato. Et scrive, per quanto (in qui lui ha potuto intender, monsignor Beurel venuto di Spagna ha portà commission a questi illustrissimi signori che conservino lo exercito perchè con quello, agionto le cose necessarie, vole” al tulio passare in Franza. Ben Soa Maestà ha, fato proponer alcuni partiti a Madama. Il reverendo episcopo di Pistoia nontio pontificio ha eanlà la messa in pontificai ; el subito si parli per Roma mollo ben contento per haver obtenulo quello volea. Ben è vero, per quello si dice, che a questo li è intervenuto assai oblation fra el Pontefice et questi parliculari, da le quale è nasciulo questo cussi boti efleclo per lui. Scrive voce ne è, che ’1 signor Viceré .vadi questa setimana a visitar il Christianissimo re a Pi/.egaton,el cussi reuscirà. Questo illustrissimo signor Ducha con lo qual avanti l’andar suo a la Pace è stato, ha hauto uno salvo couduto da sguizari per mandarli uno am-basador, et cussi lo manderà. Spera ritrovar modo di componer le cose sue con loro, et da quel canto metersi al seeuro. Scrive, per questi illustrissimi si-