365 MDXXV, MAGGIO. 366 tutti possono. Item, fu fato di la Zonta sier Zuane Zuslinian, con titolo fo Provedador sora il colimo di Alexandria, qu. sier Zuslignan. Noto. In lettere dii proveditor zeneral Pe-xaro, da Brexa, é uno aviso hauto dal signor Camillo Orsini, qual ha che, zonlo il ducha di Darbon a Pavia, vele le botege serate per non pagar la angaria e taion li havia imposto el Ducha. Disse volea tulle si bolasse con il bollo de l’Imperador, el che zonto a Milano faria aprir tutte le botege. Et come il marchexe di Pescara era lornato da Roma con titolo hauto da Cesare di capilanio zeneral di la impresa de Italia. 244* A dì 29. La matina, vene in Collegio lo episcopo di Chisamo, novo, ringratiando la Signoria del bon officio falò aziò habbi dillo episcopato in loco di suo barba che li renonzioe; et cussi l’ha hauto, offerendosi bon servitor eie. Veneno li oratori di Milan et Mantua in reeo-mandation di uno che in Quaranta criminal fu preso taiarli la man per cerli insulti latti di nolle eie., et si scoresse a la execulion; el cussi se indusierà. Di Udene, di sier Agustin da 31ulla luogotenente in la Patria, di.....Come erano zonli in Gradisca 200 cavalli et 400 fanti quali è quelli hanno acompagnato il Salamanca fugilo di Germania etc. di quali fanti parte sono schiopelieri. Item, come havia inviato Thodaro dal Borgo con ò cavalli lizieri sino in Monfalcon. Di Milan, di /’ Orator, di 26, hore 21. Come era de lì venuto uno homo di descrilion assai, qual parli Marti da Genoa, a dì 23, e andò alogiar la sera, mia 14 lunlan di Genoa, a uno loco che si chiama il Borgo, dove la sera lì vene ad allogiar il Christianissimo con il signor Viceré. Dice che le quattro bandiere di spagnoli che sono a la vardia di esso Christianissimo, alozorono parte in le fosse, et parte sopra le mure; le gente d’arme et cavalli lizieri ne la terra ditta, et una parte in uno loco alquanto avanti ditto Busala. Dice ancora, che la ma-tina per tempo, che fu Mercore, a dì 25, dovendo cavalcar il Christianissimo, si messe in uno cortivo, di dove davanti havea a passar, et con li tamburini vene in ordinanza le quatro bandiere di spaguoli. Di poi, con le trombe, venero le gente d’arme, di poi il Christianissimo sopra una muleta e da drielo li venia do genlilhomeni spagnoli disarmali, et di po ad un pezo venia il signor Viceré con il capita-nio Arcon el li cavali lizieri; li continui andavano a le bande a largo del Christianissimo. Dice che, quando passò il Christianissimo, lui li fece gran reveren- da, e che Sua Maestà il vardò più volle, et ancor quando l’era passalo. Costui é citadin vicentino, homo da ben et mercadante; el qual etiam volse vederlo monlar a cavalo, dicendo volea veder si Soa Maestà havia spironi, e cussi era, non però havea arma alcuna : indosso uno saio di veludo negro a la 245 foza soa, et un capello di ormexin negro in testa. Dovea la matina andar in Genoa a disnar, dove era aparechiato di alozarlo in el Caslellelo, ch’è in mezo la terra, et quelle caxe lì vicine erano slà fatte preparar per allogiar la vardia. Et haveano fallo provi-sion per giorni 5. L’armala era in porto ben in ordine, galìe 14 et brigantini, et qualche nave grossa ; le qual nave tenia non sariano adoperate. Dice costui, che ne lo alozamenlo a Genoa, dove lui alo-giava, li vene ad alogiar uno agente dii signor Maxi-milian Sforza fradello de lo illustrissimo ducha di Milan, qual è in Pranza ; el qual inteso che questui era subdilo di la Signoria nostra li fece bona ciera, dicendoli che da poi la captura del re Christianissimo quelli signori di la Franza li fanno bona ciera, et che dovendo haver sua signoria de page forsi 50 milia scudi, volcano proveder a la satislation, et ancor prevederli di beneficii et farlo far Cardinal. Scrive esso Orator, come apresso questo illustrissimo Ducha li è solum voce dii venir per bora francesi in Italia. Et per alguni venuti di Franza, non ha fondamento, né di questo li è moto alcuno. Da Verona, di rectori, di Inerì. Come li 300 cavalli lizieri cesarei, che erano sul veronese per andar verso Trento, vedendo l’andata loro non esser sicura et non aver potuto haver salvoconduto da li villani a Trento, erano levati e lornavano per andar per il bergamasco, poi a Chiavena e passar più securamenle. Da poi disnar, fo Consejo di X con tutte do le 2461) Zonte. Da Milan, vene lettere di V Orator, di 27, hore 20. Come é aviso di Mercore, 24 dii mexe, da Genoa, che il signor Viceré era alogialo in el Castello eh’ è in mezo la terra con il re Christianissimo, et voce ne è che il Zuoba, a dì 25, fo il dì di la Sensa, se imbarcaseno ; non però è nova certa. Questo aviso è in monsignor di Barbon, el qual fra tre zorni se partirà per andar a Turin, dove si fa una bella giostra la oclava di le Pentecoste. Di poi anderà ad allogiar in Moncalier el Chieri, lochi boni dii ducha di Savoia di qua da monti. Alcuni dicono che, essendo pervenuta ditta forleza in mano di que- (1) La carta 245* è bianca.