175 MDXSV, APRILE. 176 vescoado di la chiesia calhedral de lì per la morte di domino Andrea Syrigo, havendo il Pontífice presente quello dato a domino Zorzi Abramo nobile cretense, come apar per il breve di 2 Septembrio passato, pertanto li debbi dar il possesso etc. Ave : 135, 10, 6. 114 Ex litteris Parmae, datis 5 Aprilis 1525. Come beri l’altro passò de li homo che viene in posta di Pranza va a Roma, fatto il camino per svizari ; parlò col reverendissimo Legato. Dice lutto il cargo di la guerra e provisión cerca ciò esser dato a monsignor di Lotrech, mostrando che quel paese poco teme di esser offeso da imperiali. Non si vede segno alcuno quesle gente alogiate sul ecclesiastico di levarsi. Se inlende li signori imperiali vogliono far elcelione di lanzchinech e reteñir quelli ad loro parerano, e li altri licentiar. Si ha aviso che li dì passali in Piamonte il marchexe di Saluzo dette a la compagnia dii capitanio Zucaro gran speluzata, et a due altre pur de cavalli legieri. Ex litteris, 6 Aprilis, datis ut supra. Li signori imperiali domandavano al Vicelegato di Piasenza di far passar in qua alcuni pezi di arlil-larie et 2 bandere de fanti ; poi si sono resoluti de mandar per aqua, et cussi è sta provisto di barche per esso vìcelegato. Se imbarcherano a Castelnovo de bocha di Adda e lochi circumstanti. Si fanno va-rii iuditii dove siano per andar essi fanti con artel-larie. Il forier generale imperiale è stalo qui et è andato a Regio ; ha ditto voler sgravar questo dominio di la Chiesia di parie de li soldati, zoè di quelli che sono in li lochi che hanno salvaguardia dal Viceré, come Soragna, Fontanella et molli altri lochi, et mandarli in rezana. II reverendissimo Legato il crede, e dice tutti li soldati imperiali sì leverano di queslo dominio per li capitoli hora Aliti tra il Papa e questi signori. Si ha di Pranza, per uno dii contado venuto per la via de svizari, che monsignor di Lotrech ha il governo dii lutto ; che a le gente de cavallo e da piedi sono stati dati danari et allogamenti ; et che francesi hanno a lor posta ‘20 milia fanti disposti alla impresa de Italia ; et pare habbino mandato a intender la volunta de’ signori venitiani, che quando fusse a loro proposito se resolveriano alla impresa de Italia. Questi avvisi è di darli la fede che pare. Ex litteris domini Francisci Gomagae, datis Bomae, 2 Aprilis. Meri sera fumo conclusi li capituli fra N. S., et questi signori agenti imperiali, et la liga et confede-ratione tra Sua Santità et la Maestà Cesarea ; li qual parlicularmente ancor non se intendeno, perchè Soa Beatitudine vole prima si vengi in chiara noti-tia di havere la confìrmatione dii signor Viceré, al 114* quale subilo sono stati mandali ; et è per deffension de le cose de Italia, et in arbitrio di ciascuno potentato de Italia de intrarvi dentro fra 20 giorni. E par questo termine sarà prorogato tre mesi. Cercherò de intendere li particulari più che potrò et avisarò. Missier Ioanne Borlolomio Gallinara pensa di partire domane o l’altro in posta alla più longa per andare al Viceré e de lì poi in Spagna, havendo però prima salvoconduto di Francia. Ex litteris domini Jo. Borromei, datis Elorentiae, 2 Aprilis. Qui sono lettere di 17, de Yspruch, come la liga de svizari ha rotto quel ducila de Verlimberg, et hanno recuperato la cita et altri lochi quali havea occupati. Di Franza non si intende il Delphino sia coronato; ma sì giurato. Ex litteris Mediolani domini Jacobi de Cappo, datis 8 Aprilis. Di Roma si aspecta missier Bortolo Galtinara di ^hora in hora con la capilulatione autentica, et intendo non serà di qua alcuna controversia se non sopra li dinari ; che il Papa vorebbe con fiorentini pagarne se non 100 milia ducati et questi signori ne voleno 140 milia, dicendo non volere nè potere fare con manco; e sopra ciò se è scritto a Roma, et si aspetta la risposta. E dicono, questi danari e quelli scoderanno di qua voleno solo per pagare lo esercito dii servire passato et presente fin al principio di Maggio proximo. Di novo se ha, per lettere dii signor duce di Genoa, come ha per lettere di primo dal signor di Monaco, che uno bregantino venuto di Spagna dii Papa era arivato a Villafranca, et per li mali tempi occorse li dì passati, et per schivar P armata francese che conduce il ducha di Albania, ha tardato ; e che madama la Regente havea scritto alli sindaci di Niza, che volea mandare in quella città da tre in quattro milia fanti per pigliare