1C1 MDXXV, APRILE. 162 Item, riserva loco ad cadauno Stato di poder in termine di 20 giorni proximi intrar in ditta liga, et ditti capitoli, li quali non si possino alterar. Item, acadendo, sì a quelli che sono sottoscripli come che sì sotoscriverano che intrasse in ditta liga, qualche dechiaration o tratation, che dì questo il Papa et il duca dì Sessa siino quelli debbino aldir et iudicar, siando tutti obligati star a la sua iudicatura. Item, che passato el termine de li 20 giorni preditti, quelli che non saranno in la ditta liga si debano et sieno reputati come inimici, et si debba andar sopra li soi terreni et danizarlì come a soi inimici. 105 * Di Roma, di 2 et 3. De la stipulation di capitoli di la liga et sottoscriti per il Papa, per gli agenti cesarei, l’oralor de Milan, fiorentini et Mantoa, riservando loco 20 zorni a intrar a li altri principi de Italia. Etiam per il re di Anglia li agenti cesarei hanno promesso di rato, et che non habbiano effecto per mexi 4. Scrive, il Viceré contentava la Signoria non sia tenuta conira il Turco; ma è contento di non parlar di le possession di rebelli e star sopra li ducati 5000 annuali come in la prima confederation ; et tempore bèlli voleno 6000 fanti et per le spexe facte ducali 120 milia, benché il Papa diceva sperava conzar questo numero in manco summa ; et che volendo la Signoria intrar in ditta liga, entri con li pati parerano al Pontifice et a l’Imperador; ma lien de li do primiftapitoli el Viceré si rimoverà. Et avia ditto tal liga in concistorio a li cardinali. Li qual 20 zorni comenzerà a die intimationis : il qual tempo indusierà quanto vorà la Signoria. E il Papa ha ditto dii bon animo dii duca di Ferrara; ma voi Ru-biera e Rezo da lui. Scrive esso Orator, l’arziepisco-po di Capua averli ditto, l’Imperador,non seguendo l’acordo, vegnirà a campo aVeniexia, non più a Pa-doa nè a Treviso. Lui Orator li rispose: « Veniexia è mia 5 lontan da terra, non si polcampizar; bisognerà esser oselli ad andar a tuorla ». 11 qual Capua exortava la Signoria ad adalarsi con Cesare eie. 106 Da poi disnar fo Colegio di la Signoria e di Savii ad consulendum. Da Zenoa, di sier Andrea Navaier e sier Lorenzo di Prioli oratori nostri, vanno a l’Itn-perador, di 30 Marzo. Come erano zonti lì a dì ... et hanno trovato una nave nuova Justiniana di primo- viazo di bole 1300, et hanno fato mercato col palron di ducali 400 d’oro, la qual li buterano in Spagna, et fanno cargar le robe et soe cavalcature e parlirano, Deo concedente, a dì 3 Aprii. Da Crema, di 4, hore 18. Come il signor Vi-I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXVIII. cerò et marchese di Pescara che andorono a Piziga-ton per levar de lì il re Christianissimo, et fato consulto, hanno deliberato lassar Soa Maestà a Pizega-ton, dicendo esser più securo tenerlo lì che in alcuno altro loco ; et li hanno sminuito la guardia, et fanno che il cremonese contribuissa a le loro spese, perchè quelli di Pizegalon erano in extrema disperatione. Scrive, che havia aviso come questa malina il reverendo protonolario Carazolo orator cesareo parlilo di Venecia dovea venir a disnar lì a Crema, et lui Podestà li andoe contra; ma intese liaver pigliato altro camin per andar a Pizegalon. Et li havea fato preparar da disnar honorevolmente sicome li scrisse la Signoria dovesse far ; linde el non vene, e lui Podestà ritornò indriedo. Eri partite li Syndici di Dalmatia sier Ilironimo Contarini et sier Lunardo Venier, et vanno a dretura Item, partite sier Domenego Zorzi sopraco-mito, con sier Donado Marzello va capilanio in Candia. A dì 7. La matina vene, per via di Ragusi lete-re di sier Piero Bragadin baylo nostro a Con-stantinopoli, di 4,5 et 7 Marzo. Et per la terra fo ditto che a Constanlinopoli si feva armata. E per lettere di Ragusi di 7 et dii Capilanio dii Golfo, che alla Vallona si feva gran preparamenti di biscoli. Tamen per le lettere pubblice nulla haveano; ma ben erano in lettere dii Baylo, come el mandava uno a posta lo qual dirà il lutto a boca, et fo examinato per li Cai di X et depose; ma non fo leda in Prega-di. Hor per sue lettere dii Baylo, scrive come Mu-stafà bassà qual è de lì al governo e sta in caxa per gote, lo mandò a chiamar dicendo che alcuni haveano dà uno arz al Signor dolendosi erano sta danizali in 1* Arzipielago etc., et disse di le Ire fuste prese per il nostro Proveditor; et che si provedi et si tegni do galìe in Cypro et do in Candia, che ctiam il Signor legnirà 4 galìe a Rodi, et non lasserà che Curtogoli sii più a Rodi perchè el fo mandà per uno cffecto che non bisogna al presente. Scrive esso Baylo aver iustificà le cose di la Signoria nostra, e di le tre fuste che fo prese dal nostro Proveditor fu perchè l’havea fato danno a turchi e 106* christiani ancora che fusseno turchesche ; etiam prese altre fuste di maltesi che haveano fatto danno a turchi ; sichè restò salisfato e disse che ancora che lui sia amaialo, s’il Signor volesse, subito el toria Cypri et Candia; con altre parole. Et lo invidò a ve-gnir a vederle sue zoie e cussi andoe, et viste le zoie, le qual erano belle e le laudò molto più di quelle 11 »