193 MDXXV, APRILE. 194 leva mandar le zenle sul nostro, et che il signor Viceré non havìa voluto. Di Sibinico, di sier Piero Zen, di 12 di l'instante. Come havia conzo la cosa di molini con quelli di Scardona, et cussi posto li confini, sì che de coetero si vicinerano bene. 126 Ex litteris domini Jacobi de Cappo, datis Mediolani, die 11 Aprilis 1525. È venuto da la corte cesarea uno homo dii conte di Genevra, mandato per lui da poi la giornata, per suo particulare, qual dice che ai giunger de la nova de la rotta de francesi e dii Ite preso, tutti quelli ambasatori che sono alla corte volevano fare fanò et feste pubbliche, et la Maestà de l’Imperator non volse et disse altra festa non c’ é da fare se non ringratiar Dio ; et fece cantar una messa in pontificale con tutte le possibile solennità. Né altro sa costui, se non che dice tiaver lassalo da dreto monsignor de Beorem, qual viene mandato da la Maestà Cesarea con la integra resolutione et expe-ditione del tutto, e dice serà qui Sabato proximo a la più longa. Missier Bortolomio Galtinara é giolito al presente qui con la capilulatione autentica, et è per andar in Spagna. In questa rnatina, el signor Viceré è ito a Biagrasso a veder una sua sorella ivi gionta da Lion, dove era maridata, et l’hanno espulsa di là. Questa é madre di monsignor da Varo che porta il stendardo imperiale sotto il prefalo signor Viceré. Si dice che ira pochi dì il signor Viceré an-darà a Napoli et lì condurà la Maestà dii Re. Ex litteris eiusdem, datis ut supra 13 Aprilis. Di novo se ha qui, che lo ambasator dii re di Hongaria é venuto a domandar soccorso perchè il Turco fa gran preparamento di armata per terra e per mare ; e si ha che la liga è conclusa e firmala qui tra il signor Viceré e questi agenti pontiticii et missier Bortolomio Galtinara, qual non partirà di qui fin da poi Pasqua. Et la ditta liga se publicarà Domenica proxima, per quanto si dice. Missier Achille Boromeo. mi ha ditto boggi, il signor Viceré ha-verli dillo che andarà a Napoli fin 4 giorni. Ex litteris Parmae, die 13 Aprilis. Più non si ragiona di condur il Christianissimo a Napoli ; el par siano stale duplicate le guardie a Sua Maestà. Questi signori imperiali non se inlen-l Viarii di M. Sanuto. — Tom. XXXVIII. deno, e la comune opinione è che expedirano Corte maggiore e tulio quello dii signor Jo. Ludovico Pallavicino; Santo Secondo con tutto il resto di quel Stalo. Monchiarugolo non mi par securo. Poi andarano a Nove, e per tal effoclo a Pavia sono imbarcali 12 pezi di artcllarie. Ex litteris marchionis Mantuae 15 Aprilis. Le guardie sono slà duplicate al Christianissimo, 126* perchè un astrologo havea dillo a li signori cesarei che a Va questo mexe Sua Maestà dovea fugire. A". Ex litteris praedicti Marchionis, die 14 Aprilis. Questi spagnoli che sono a Coreza el a Itoli, et altri loci nostri vicini con voce de voler andare a Novi, scorcilo continuamente sul nostro el fanno q quello gli piace in diurno e destruclione delti nostri subditi. El signor Lionello Pio, essendo stà rizercato da'ti signori imperiali a voler rendere la forleza de Novi, ha risposto voler veder di conservarla quanto« può perchè quella terra é dote .di sua moglier, e quando ben la perdesse per forza non se ne repu- •• [aria vergogna alcuna ma honore, esseiitìo vinto da quella nalione che ha falto molte magiore imprese in Italia et havutone vitoria. Da poi disnar fo Consejo di X, con tulle do le 127 Zonte. Prima semplice; taiono cerio far pender in Quarantia novissima di certa confiscalion fata per li oficiali a le Raxon vechie contra li Michieli di la,* Meduna, sì che di novo si farà pender e si potrà haver li avòchati. Poi con la Zonta ordinaria fono zerca scriver a ' Constantinopoli in risposta di provision fate di certi danni si ha dolesto il bassa eie. Scrilto in Candia e altrove di questo. Da poi inlrò la Zonta di Roma, et cazadi li pa-palisti lexeno le lelere di Roma; et steleno pocho, et veneno zoso bore 24. Et fo scritto a Roma it Papa vedi conzar l’acordo con l’Imperator con danari. De Ysprueh, fo lettere di sier Carlo Contarmi orator, di Ì3 di V instante. Come a dì 12 zonse lì domino Lorenzo Orio qual va orator in Anglia. Et perchè il Serenissimo Principe è fuora lige 4 luntan de lì, convegriirà star lì 3 over 4 zor-ni fm 1’ habi audienlia.’Scrive fo ditto esser slà taià a pezi et roti da 4000 villani di quelli sussiladi. 13