29 MDXXV, MARZO. 30 Di Bergamo, eli primo, hore 19. Come, per sol venuti di le parte di Pavia, hanno auto aviso che Luni proximo passalo a dì 27 a hore 20 si partileno di Pavia, ove hebbeno che Domenica a di 26 hispani levorno il re di Franza e il re di Navara insieme, et quelli conduseno in dillo giorno a Belzoioso, et poi il Luni li conduseno a Pizegalon, et beri doveva gionger a Cremona. Et che le bagaglie de hispani pasorno Tesino il Luni ditlo, et beri mattina li lan-zinech por seguitare francesi quali intendesi volersi affirmare a Novara. Item, dice lui referente, che 1’ ha visto li morti ancor sopra la terra et che sono assai, cui dice che sono 7000, chi più, fra amazati e anegati, et per quello si ha sono il forzo italiani ; siche la povera Italia va in preda per oltramontani. Item, scrive, per uno suo venuto da Chiavena, il qual si partite beri a dì ultimo Fevrer a hore 16, dice che ditta terra fo resa Domenica a dì 26 a pali a li signori grisoni, ma il castello non si ha voluto render; et che li grisoni che sono a quella impresa sono da 4000, quali stano saldi per voler haver il castello. Di Brexa, dii Provedador generai, di primo, hore......di notte. Con alcuni avisi. Par le zenle francese restate de là da Tecino vano verso i monti, con tre pezi de artellaria. Item, si dice il signor Teodoro fu fallo prexon in Arona ; da poi rc-vocà e par sia salvo con monsignor di Lanson. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta ordinaria. Fo falò Depositario di signori dii sai sier Lorenzo Orio dotor et cavalier, Sora i saleri sier Lu-nardo Venier.Item, preso che, cusì come andava un Provedador al sai a incantar i dacii di terra ferma, cussi a incantar il dazio dii sai di Crema vadi Hetor Oltobon scrivan al sai. Item, preso dar a uno imi di Zuan Alvise Rizo scrivan a li Camerlenghi di co-mun, atenlo la gran faliga l’ha, poi la sua morte 18 ' succiedi al dillo officio. Item, elexeno per scurtinio tre sopra li monasteri di monache Observanle et convenlual con l’autorità de li altri elecli zà, et rimase sier Jacomo Soranzo procurator, sier Antonio Venier fo consier qu. sier Marin procurator, stato un’altra volta, et sier Sebaslian Contarmi el cavalier, fo podestà a Vicenza ; questi do attendono al-I’ hospedal novo. Item, feno certa ubligation a li Procuratori di danari dii loto si meterà, e servirsi adesso di certi danari erano ubligati a loro Procuratori per ducali A dì 4, Sabato. Vene in Collegio sier Marco Gabriel venuto capitanio di Verona, vestilo di ve- ludo allo e basso, in loco del qual andò sier Zuan Badoer dotor et cavalier, et referite zerca quelle fortezze di la terra, et di la camera, la intruda el la spexa etc. 11 Serenissimo Io laudoe. Di Roma, questa nocte a hore 7 sonse lettere. Et il corier che le portava, par che a Urbino si scavezasse una gamba da cavallo cazendo, e mandò le lettere per uno altro; le qual sono lettere di primo. Scrive l’Orator haver ricevuto le seconde lettere nostre di 26 et esser stato col Papa, et coloquii aulì insieme, et il Papa è rimasto molto timido per tanti signori francesi è morti, come appar per le liste. Et che il duca di Albania è pur al solito a For-mello amalato; et il Papa fa alozar quelle zenle sparse, e le voi inlerlenir aziò non siegua qualche inconveniente perii Colonesi, li quali è mollo ingaiar-diti, et il Cardinal Colona fece a la sua caxa grandissime feste et lesta el cena a cinque cardinali con recitar comedie. Et vidi lettere particular, diceva l’avia fato far 3 gran coione di carta incolada con l’arma di l’Imperalor, e lettere di sopra ch’é il suo moto : Plus ultra............. Summario di una lettera di sier Carlo Conta- 19 rini orator apresso V Archiduca, a dì 28 Fevrer 1524, in Yspruch. Come, a di 26, che fo la Domenica di carlevar di Fevrer, a hore zerca 3 di nolte, el Serenissimo li mandò uno secretario a caxa a dirli come era slà rollo el campo de francesi, et che era stà morto fin quell’ora da persone 14 milia e presola persona dii re di Franza, et che andavano seguendo la vittoria; la qual seguì el Venere, zorno di Sanio Malia, a dì 24. Quella notte esso Serenissimo feze far gran fochi e sonar campane, e far trar qualche colpo di arlellaria. La mattina poi, a di 27, fo il Luni, Soa Serenila andò in chiexia in pontificai con la serenissima principessa e lì fece cantar una solenne messa di la Trenità con musiche e organi e diversi altri instrumento, ringratiando el Nostro Signor Dio de la vittoria haula. Da poi ditto lo evanzelio della messa, fo ditto per un prete ale-mano un poco di sermón, exortando e pregando le persone volesseno ringratiar el nostro Signor Dio di tanta vittoria concessa. El Marti seguente a dì 28 feze cantar una solennissima messa di Nostra Donna in pontificai, dove li andò esso Serenissimo con la principessa in compagnia; la qual