201 MDXXV, APRILE. 202 perchè elise haver el comandamento dii signor In-quisitor zeneral come di sopra vi si ha dillo. Non si poi allro; bisogna che de lì, con quella più presterà vi sia possibile, vediate di haver el dispaso nostro, digandoli el grandissimo interesso et il ri-sego coremo di l’armada francese, che in vero )30* l’è una cosa di crepar di dolor vedersi retegnudi per cosa minima. Siate prudentissimo et ben considerate il pericolo et interesso habiamo meglio di quello vi dico scrivendovi; ge bisogna sora lutto presteza per el presente. Aspetiamo la risposta et la opinion vostra zerca le galìe, qual vi prego di subilo subilo ne dali aviso quello habiamo a far in tal caxo, si le galìe debeno andarsene o veramente se è cosa che porli poco tempo, aziò nui se ne possamo andar. Non so che altro dirvi; vedete el travaglio nostro, provedete al bisogno. Posando vegnir vui......missier Tomaxo de qui, mi farete cosa gratissima non hesseado voslro disturbo, et maxime vedendo la cosa esser longa, aben-chè non spero sera se non brevissima. Iddio sia quello non ne abandont, aziò nui in persona se ne potiamo andar; che in vero non andando ne sarla di grandissimo interesso, maxime lo in par-liculari, che mi Irovo molle cose sì de noli come di robe lassale in Tunis. Vi prego date expedi-menlo al corier più presto vi sia possibile, perchè (laveremo faliga a tegnir el Capitatilo in fino a que-P bora. E lanto più che sier Daniel Dolfin è di opinion le galìe vadino senza aspectar altra risposta. Marco Antonio Dolfin et io volemo el colisi -siglio vostro, che Dio per sua bontà ne cavi presto di questi travaglio. Nui, su le galìe, breviter vi dico che ho per opinion sia qualche libro ebraico; ma ben iudico non sia contra la fede nostra. Vo-samo volentiera li desti avixo per questo messo, si la cosa habia ad expedimento in zorni 2 over 3. Non so che allro dirvi. Nui siamo in una caxa in-deslrela, benissimo visti da tulli e par che tutta la terra ne habbia h*buto dispiacer. A v. m. mi aricomando ; date expedimento al corier presto presto. Questi Inquisitori si hanno lassato intender che ancor che i havesseno licenlia di veder tulli i libri non uè poueno dar expedimento, salvo è bisogno veglia de lì dal signor Inquisitor mazor. Intendete el lutto. Sumario e copia di ¡etere di sier Gasparo Con- 131 tarini orator sopraditto, date in Madrid, a dì 7 Fevraro 152i, drizate a sier Ferigo Contarmi et fradelli soi in Venetia. Fratres amantissimi. Essendo andato messer Tomaso nostro fratello a Carlagenia, io suplirò per lui. Le galìe di Barbaria, ritrovandosi nel porlo del Mazaron, et essendo li Patroni in terra per expedirsi, tutti tre insieme con do scrivani et il fìolo dii clarissimo messer Agustin da Multa e di messer Zumi Dnnado da la Becharia furòno retenuti ad instantia de la Inquisitione de questi regni et conduti a Mursia. Io-saputo che ebbi la nova el primo giorno, fu a dì primo di Pilotante, feci tutta quella diligentia che io podeti per haver la sua liberatione. Parlai a la Maestà Cesarea, a tutti dii suo conseglio et a lo Inquisitore magiore ; tamen non poli haver se non sperantia, et intendere la causa di la loro retenlione, la qual mi dissero esser perchè vendevano una bibbia latina, hebrea et caldea con la expositione di Rubi Salomon doctor he-breo, il quale in molti lochi coritradice a la fede ca-tholica. L’altro giorno da poi, vedendo la expeditio-ne diferirse, parve a messer Thomaso di andar per le poste fino a Mursia et poi a Carlagenia. La causa per le publice meglio intenderai ; ma il rispetto privalo per provedere a le cose nostre, et andar con la galla quando la expedition de li Patroni farse prolungala. Wor tandem, da poi ogni instanti», a dì 4 di P instante reducto tutto il consiglio de la inquisitione, parlai lonzamente dechiarandoli il costume de Italia e di tutta la Chiesia catholica essere di admel-ter ogni auclor infidele quantunque contradicesse a la fede quanto li paresse come Averois et molli altri, perchè si faria iniuria quando non si volesse clìe li adversnrii nostri fussero auditi et ledi, aducendoli molle ragione. Poi dissi che Rabbi Salamon era «legato da San Thomaso, da Nicolò di Lyra et altri dolori cattolici infinite volle, poiché quando fusse ben dannato tal auctore, non si doveva per questo rete-nire li Patroni. Veni a l’interesse grande et privato et publico, el breviter credo che poco lasusse di quello che si poteva dire. Loro consullorono lutto quel giorno ; tandem la sera, senza volere che io ben intendesse la expeditione loro, spazorno a Mur- 131 * sia per le posle che, non hessendo in culpa li Patroni subito fussero liberali, el quando fusseno in culpa, che datagli una legier penitentia fussero liberali ; come seria dire di andar alorno un mo-