277 MuxxV) milia, e fo a ricordo di eier Francesco Conlarini savio a terra ferma. Item, fono sopra certi bagatini si spende a Cor-fù, et . .............. In questo zorno fo compilo a San Zane Polo in la Scuola di San Marco di cavar tutto il lotto, et vene fuora il boletin di ducati 500 a uno vende riaranze .......et una dona fo l’ultima; sichè tutto fo compito. A dì 10, fo lettere da Constantinopoli di sier Piero Bragadin baylo nostro, do man, di 29 Marzo, primo et 8 Aprii. Scrive, come prima per via di Ragusi a dì 26 Marzo vene la nova de lì de l’impresa dii re di Franza e rotta dii suo exer-cito, qual il bassa non la credeva. Poi vene una lettera di 25 Fevrer di la Signoria nostra a dì 29 dito, e andò dal Bassa comunicandoli tal nova et li lexè l’aviso. Il bassa Mustafà disse che hora la credeva, et la spazò al Signor in Andernopoli, qual sta a piazer di caze. Et quelli di Ragusi lene tre zorni le nostre lettere e scrisse loro prima, et avisó (o a dì 22 Fevrer; ma le nostre di 25 scrive la verità, fo a dì 24. E il bassa crede le nove di Venetia e non di altri. Qual dise era gran nova, et dimandò con chi era la Signoria. Il Baylo rispose era col suo exercilo in ordine; qual non ha auto danno alcuno. Item, si duol di Jacomo di Zulian di Ragusi si habbi relenuto le lettere. Et il bassà li disse, il Signor voi mandar uno zaus a la Signoria con molti rechiami. Il Baylo disuase, e quasi voleva restar et scriver lettere, poi disse manderia al tulio, e manda la copia di richiami che quelli sanzachi dii Ducalo e altri fa questo perchè vorìano libertà di far dauni sul nostro; che se Embrain fusse lì, li faria castigar, qual favorisse le cose di la Signoria nostra. 181 * Bel proveditor Pexaro vene lettere da Mon- tudine, di 9, hore.....Come iter uni era stalo col signor Viceré a Pizigaton. Da Crema, di 7, hore prima di notte. Manda do reporti, uno che vien di Lion, et l’altro da Novello contado a sua posta fra Saluzo et la Savoia, li quali dicono in questa forma ; Cristoforo da Castel Lion venuto hozi lì a Crema, vien da Lion, dice de lì esser partito a li 22 dii passato, et haver veduto che li facevano la mostra a le fantarie italiane et li davano danari, et se diceva che erario da zerca fanti 4000 ; et per 8 giorni avanti il suo partir lì era gionto il signor Renzo di Cere, el maggio. 278 aspectavano le gente che erano su Tarmata, et già erano arivali li loro capitani, et aspectavano di giorno in giorno a Lion monsignor di Lulrech cum gente da guerra; et ha incontrato per camino buon numero di gente italiane etlanzinechi ben in ordino che andavano alla volta de Lion a pigliar soldo ; nel qual loco la madre del Cliristianissimo re faceva con solecitudine bular molli pezi de artelaria, et dicevasse de lì che la Santità del Papa era d’acordo, et che al lutto voleano venir in Italia, et speravano etiam che la Illustrissima Signoria saria anche lei* d’acordo. Dice etiam, haver fallo il camino nel ritorno per terre de svizeri, dove si faceva la Dieta pervenir al servizio di la Franza, et lì era monsi- 182 gnor di Grangil ambasalor dii re Christianissìmo, cum il quale esso referente ha parlato, et per quanto lui ha veduto par li svizeri è molto volunterosi de calar al servilio di la Franza. El dice haver incontrato per doi giornate apresso a Lion domino Gasparo Sormano che andava in gran diligenlia a Lion, da la persona del quale esso referente fu adimandato de molli capclanei de svizari dove 1' havea incontrato. E nota. Dilto domino Gasparo fo qui a la Signoria per nome di la madre dii re Christia-nissimo. Zuan Tomaso Romano gionto ozi qui a Crema, venuto de una terra nominata Novello contado a sua posta tra la Savogia et Salucia, dice de li esser partito a ultimo dii passato, dove è sialo pre-gione de spagnoli, et ha visto in quelli giorni che se partile, che tutto quel paese era in fuga, et questo perchè intese da domino Antonio Salerno, come domino Zuan da Biraga, che era cum il signor marchexe di Saluzo, era inlrato in Carmi-gnola e che la leniva, la qual lerra e sotto .... dove havea piglialo buon numero di spagnoli da conto, de li quali havea hauto una grossa taglia, et scorrendo quel paese ha svalizato et tagliato a pezi una compagnia di fanti dii signor duca di Bar-bon, el un’altra compagnia de spagnoli che acom-pagnavano alcuni pregioni, et un’altra de venturieri italiani. Et ha svalisati una gran parte di la compagnia dii capitanio Zucaro. Et dice haver inteso in Aste da alcuni homeni da ben soi amici, che a Lion haveano facto la monslra a le gente, et dato danari, et non aspectavano altro salvo la resolution de l’acordo de la Serenissima Signoria cum la Franza, et che subito erano per venir a la volta de Milano. De sier Zuan Moro proveditor di l'armata, 182 date in galla a Budua, a dì 7 Aprii. Scrive