79 MDXXV, MARZO. 80 l’impresa dii dueha di Albania ; chiaro è che senza discrezione vorano vivere. Marco Sitico parte anco lui, dicono con la sua banda per Monza, et de li forsi anderanno in Valtolina contra grisoni, che hanno tolto la terra di Chiavena et assediato il castello di essa. La nation spagnuola va in Piemonte, dove anderano ancor li alemani de l’asedio di Pavia come siano pagati de l’avanzo loro, et seco anderà il signor Antonio di Leva. Questi signori se sono separati per non sfare in furia alemana al mancare di dinari. 11 signor ducila di Borbone et signor ducha de Milano se retrovano a Milano el signor Antonio da Leva et il Moron per vedere di mantenire la promessa fatta al tempo debito ; et lo signor Viceré ascosamente da alemani si parti, per non vi si trovare un’altra volta ne le mani. Et per un’ altra lettera pur di 8 scrive : Hoggi mattina é stato molto da fare, per quanto ho inteso, et è certissimo, visto che hanno alemani di Pavia che haveano più presto parole che dinari 50* sono entrati in castello et andati alla stantia del Viceré non lo trovorno. El andorno a quella del marchese di Pescara, et lì vi era fugito. Molli signori si misero a l’us'eio defendendo quello quanto poleano perchè non vi intrassero ; ma indarno, et non vi valse nè il signor Georgio nè altri capitani, che lo volsero ne le mani et lo condussero in me-gio il cerchio loro, che era nella corte del castelo dove erano da 4000 liomeni, et per contento di tutta la natione lo fecero montare in un certo loco eminente, tanto che quelli de drieto, come quelli denanti lo poteano vedere. Li capetanei et liomeni signalati erano denanti, et fu bono per sua excel-lentia che vi fussero, però che teneano alte le piche de quelli de drieto che le abassavano per amazzarlo. Molte parole forno et molli romori tra quelli alemani di amazarlo o non; alfine conclusero et si contentò il Viceré in page 9. 7 ne avanzano per lutto questo mese, et una ne voleno per lo assalto che dettero francesi alla terra, l’altra per la giornata ; quattro ne voleno fra olio giorni et 5 in capo dii mese; et li 5000 ducati che già 4 giorni li furno mandati da Milano, non voleno menar boni; nè robba per vestire, nè viltuaglia che hanno hauta in Pavia, et per sua securezza hanno voluta la terra et tutta la arlellaria nelle mani. Don Hugo de Moncada è venuto qui et voi andar al Christianissimo, per saper che ha da essere de lui che non è liberato se non sopra la fede di andare da Sua Maestà ogni volta che sera da lui rizercato. Ex litteris Vicarii Regioii, 9 Marcii. Circa a bore 21 V* ussirno di Carpo li soldati francesi, et li spagnoli, videlicet cavalli li detero drieto et li hanno svalisati et fatti pregioni et toltoli bandere 4, qual el mio messo dice haverle viste portare a li allogiamenti. Et subito introrono in Carpo doi capitani spagnoli, il nome di uno è Ul-trico, l’altro non sa, e dice che hanno hauto la terra d’ acordo senza fare sacho alcuno. La fanta-ria è allogiata suso quello di Bodrion el Miarina 51 territorio di Carpo, el li cavalli legeri sono andati ad allogiare suso quello di Coregio. Ex litteris Placentiae, 8 Martii. . El reverendissimo Legalo, Luni partite di Pia-senza, beri zonse qui. È tornato missier Antonio Numaglio, andò al capitanio Larcone per li cavalli alozali nel piasentino. Reiferisse, esso capitanio ha-verli promesso levare ditti cavalli fra 4, o 6 giorni, e haverli mandati soìum per restaurarli alquanto per la fame che pativano et per li sinistri passati. Ancora non si ha li fanti imperiali habbiano passato Po. Questo reverendissimo mi ha ditto, il Papa non dubita che li imperiali molestino le cose de la Chiexia per le bone parole che li danno il signor Viceré et il ducha di Sessa; et che Sua Santità non è per spender, nè far gente ; et che il Viceré li ha fatto intender per missier Bernardino di la Barba, che’! vole mandare 7000 fanti et una banda di gente d’arme a disfare il ducha di Albania e tulli li signori italiani che hanno servito il Christianissimo, e che le gente d’arme sono passate Po sopra Pavia. Le fantarie erano a Belzoioso, nè sono ancor passate. Le cose di Monferà è aconziate per mezo del ditto missier Bernardino, et non vi andarano soldati ad allogiare. Ex litteris domini Ludovici Guereri, datis Parmae, 8 Martii. El Reverendissimo li ha ditto, che l’armata dii Christianissimo và a Civitavechia per levar il ducha de Albania e le sue gente, e che ’1 dispiace a li imperiali. C’é nova che Ursitii e Colonesi hanno fatto garbuio in Roma. Monsignor di Lescu è morto. San Poi stà mal di ferite, e ’1 Gran Maestro è amatolo di febre. >