359 MDXXV, MAGGIO. 360 questi giorni, nel ducato di Virtemberg,sono venuti a le man quelli villani con uno conte Zorzi fratello dii Conte Palalin, qual havea seco da 1000 cavalli et 6000 fanti cum molli schiopeticri, et li villani erano da 12 milia, e ne sono morti di l’una el l’altra parte assai. A questo modo costoro se vanno fra loro consumando. Di queste cose di qua, li nuucii di questi villani, vedendo non esser expediti de li soi capitoli, quali sono 19 con molte cose stranie, voleano partirsi, facendo molte gagliarde parole. Breviter sono stà interlenuti, con farli le spese. Staremo a veder li successi ; che è da expectar qualche gran cose. Quelli etiam dii conta di Pereto li villani noviter si hanno sublevato et li cittadini un conira l’altro;-sichè per lutto questo paese si patisce tal subleva-tione, cosa che non si poi pensar provengi da altro che da iudilio et volunlà de Dio. Ex lilieris domini Antonii Castellani, datis Parmae, 25 Maij 1525. Come Marti di sera il re Christianissimo allogiò a Novi, et il di seguente dovea giongere a Genoa. Ex litteris domini Jacobi de Cappo datis Mediolani, 23 Maii. Che se intende che’l Re va di malissima voia, et che il signor Federico di Bozolo va con Sua Maestà; per el qual el duca di Barbone ha promesso operare che non sia condulto a Napoli. Che ’I conte di Chiavenna li ha ditto, che de li villani de la Alemagna è capo Castelalto, quale al suo parer è più per acquietarli et pacificarli che per darge orgoglio et intiamarli. Li ha ditto che doi episcopi gran prelati hanno preso moglie, per non perder li benefica secondo li ordini di quella furiosa città. Ex litteris diei 24. Come el dì inanli era gionlo di Vogera il signor duca di Barbone, qual ha conduto seco il signor Federico, il qual ha dato la fede a sua exeellenlia de non fugir. Che il prefalo signor Duca ha otenuto detto signore, havendo dillo al signor Viceré che l’era suo pregion. Che’l signor Viceré con la Maestà dii Re dovea agionger a Genoa il dì medesimo, zoé a li 24, el ivi imbarcarsi per Napoli. Da Milan, di l'Orator, di 25. Come era ritornato l’oralor dii signor Duca stato al signor In- fante in Yspruch, e seco ha un in nome dii dillo Infante, et ha portato alcuni capitoli di trattar trieva tra questo Illustrissimo e grisoni. Et per Soa Excel-lentia non li è stà ancora risposto; ma ben ha proposta la cosa al suo Consejo, col qual voi far la de-liberalion. Il marchexe di Pescara se ritrova a Mor-tara, fa le mostre di lanzinech ai qual li darà tulio il suo resto, et quelli vorano restar i tenirano, quelli vorano andar via li darà bona licanlia. Dicono, quelli resterano sarano in lutto vicini a 4000; il qual Marchexe tra dui giorni qui se expeta. È aviso a questo Illustrissimo da questi cantoni desguizari qui vicini, come tengono concluderano la pace. Ben è vero che ad alcuni particulari darano ducati 1000 di pensimi a l’anno, et hanno in animo, con el favor de questi, tanto più facilitar la pace et acordo con li altri cantoni de sguizari. Il magiordomo dii signor Viceré qui venuto per cose sue parlicular, dice averincon-trà apresso Narbona il Gatinara, et poco di poi in-controe il cavalier Pinaloso i qual vanno a Cesare, expediti de qui a li giorni superiori da questi signori. Et che monsignor di Brion mandato al re Christianissimo era gionlo a Sua Maeslà, qual vien di Franza. Il riporto suo, per ogni diligentia per lui oralor usata, ancora non ha potuto intender: quelle cose passano tra pochi. Et di Genoa non ha avviso alcuno. Dì Verona, di sier Polo Nani podestà et sier Zuan Badoer doctor, el cavalier, capitanio di 26. Et io avi lettere dii Capitanio, qual mi scrive cussi : Come la consorte di domino Andrea dal Borgo, ch’era venuta lì fuzila di Trento, s’è partila, et similiter el Pola, et il conte Pelro Buso; sichè in Verona non li è più niuno. El le cose di quelli rustici sono remese ad una dieta che si ha a far el Venere da po’ el Corpus Domìni, dove li ditti vilani hanno a explicar le sue querele, sicome per altre sue deteno lai aviso. Item, scrive, di Verona via è passati, zoé per il veronese 300 cavalli capitanio il 241* signor Julio di Capua, che va al signor Principe a le parte di Germania per esser contra delti villani, mandali dal Viceré; al quale loro reclori hanno dato il transito iusta l’ordine auto da la Signoria nostra. Etiam par il marchexe di Mantoa ne mandi altri 100 cavalli. Da poi letto le lettere, fu posto per i Savii d’accordo, non era sier Lorenzo Loredan procurato!1 savio dii Consejo, che al magnifico orator cesareo existenle in questa terra siali fallo risposta per il Serenissimo, da poi le parole zeneral di la osservanza portemo a la Cesarea et Cattolica Maestà, senio