159 MDXXV, APRILE. 160 JJnde fu posto per li Savii d’acordo, che per questo Cousejo siano depuladi Ire, uno per ordine, quali siano.con li dilli oratori di Milan per praticar 10 acordo, et quello poi si haverà si vegni a questo Conseio per far quella deliberation che parerà. . Et di novo sier Marín Morexini andò in renga e contradise, dicendo mai è sta dà auditori si non a l’Adorno che morite qui orator cesareo, qual ne fece precipitar in concluder l’acordo con Cesare, biase-mando mollo tal cossa e si parli più largo ; et niun di Collegio non li andò a risponder. Andò la parte: 9 non sinceri, ave 42 de si, 155 di no ; et fu preso di no, el veneno zoso a hore una di notte poco più. Nola. Il Serenissimo in la relation disse dii Bilia, e poi il Malipiero compi la renga. A dì 6. La malina fo lettere di Roma di l’O-rator nostro, di 2 et 3. Come il Pontefice Luni a di 3 havia publícalo in concistorio la liga fata fra Soa Salitila, la Cesarea Maestà, il Serenissimo re de Ingiltera et il serenissimo principe Archiduca di Austria a defensión di Siali e conira quelli li volesseno oprimer, amici di amici et inimici de inimici, vide-licet contra turchi, risalvando a inlrar a la Illustrissima Signoria di Venezia zorni 20 e a li altri principi de Italia ; et par che fiorentini siano edam inclusi el senesi ; et con alcuni capitoli, ut in eis, vi-delicet la Signoria nostra dagi a la Cesarea Maestà per pagar li fanti non si à dato in questa guerra ducali 120 milia; fiorentini ducali 100 milia et senesi ló nulia, et il duca di Ferara darà ducali 50 milia. Et par che li oratori dii duca di Milan, dii duca di Ferara e dii «marchese di Mantoa etiarn loro siano nitrati, et habbino sottoscrillo a l’instrumento ut in litteris. Scrive poi colloqui auli col Papa, che licet babbi dito la Signoria dagi 120 milia ducati, sminuirà il numero a ducati 80 milia et in tempi ; et é meglio che la Signoria etiam lei entri acciò sia per principal; el essendo alcuna differenlia, Soa Santità e il duca di Sexa orator cesareo è de lì le corize l'ano ; con all re parole ut in eis. Item, fono 11 tere pur di l’Orator predilto drízale a li Cai di X, qual fo lecle con do Cai di X per esser il terzo pa-palisla in Collegio. Vene l’orator dii duca di Ferara, et ave audien-tia con li Cai ai X, et parlò di questa materia. Credo si habbi excusato non haver potuto far di men di sottoscriver e inlrar; tamen, volendo la Signoria, è sempre per esser bon fiol di questo Stado. Et alcuni Savii voleano far Pregadi per la terra, altri indusiar et far Pregadi per PAvogaria per expedir sier Anzolo Gabriel; et cussi fo mandato a co* mandar; ma sier Alvixe Mocenigo el cavalier si mandò a excusar non poteva per ozi et li Savii si redu-riano a consultar di risponder in Franza, et scriver a Roma, et cussi feno. Essendo venuto in questa terra in questi zorni de Roma el fradello dii marchese di Brandiburg nominato Zuan Alberto marchexe di Brandiburg, di età di anni.... venuto con zerca 22 di soi a veder Venexia, e li soi cavalli è a Mestre, stato al Jubileo a Roma, et ritorna in Alemagna, alozato a San Bortolo al Lion Bianco, fo mandalo per il Collegio do Savii a terraferma a visitarlo, videlicet sier Nicolò Tiepolo el dotor, el sier Zuan Alvise Navaier. El qual li usò bone parole, et che vegneria da matina in Co-legio a far riverentia al Serenissimo. Queslo è stalo più di Ire anni a Roma, et è stà fallo episcopo di Mai-burg oltra il fratello Eleclor. L’altro suo fradello è apresso il re di Hongaria, ha per moglie la moier fo di re Yladislao di Hongaria, francese. Ex Roma, 1525 die Lunae 3 Aprilis. 105 Capitoli di la liga publicata a Roma. Liga et confederalion conclusa fra il Papa, Im-perator, re de Ingilterra, archiduca di Austria et Fiorentini, con li sotloscripli capitoli. Primo. Che cadami de li sopradicli siano obli-gali a difender tulli li loro Stali contra quos-cumque. Item, che la capilulalion fata a Milan per la via dii Viceré et duca di Ferrara sia cassata, et sia di niun valor come n'on fosse stà fata. Item, tulli li prenominali se obbligano preservar et defender el Papa da le cose di Martino Lu-thero. • Item, debano cadaun de li soprascritti prestar favor a far tornar sotto l’Imperator tulle le città, terre e luogi solili esser de lo Imperator. Item, cadauna volta che lo Imperator vorà venir in Italia per coronarsi posa venir liberamente, et cadauno de li ditti per la loro porlion li debano dar gente et contribuir il danaro necessario per tal ef-fedo. Item, che Fiorentini debano dar de presenti ducati 60 milia a le gente cesaree, et altri 40 milia in termine di mesi sei. Item, el Papa debia dar ducati 60 milia. Item, cadaun de li sopraditti sii tenuto dar la lor gente pagate per defension de li loro Stali se qualche uno li movesse guerra.