363 MDXXV, MAGGIO. 364 se etiarn la non sarà posta et presa nel nostro Ma-zor Conseglio, et siino temiti li Consiglieri sotto debito di sacramento metterla nel primo Maior Con-seglio : De parte ... 160 De non.... 31 Non sincere . 4 Ser Petrus Landò, Ser Nicolaus Bernardo, Sapientes Consilii. Ser Benedictus Tklphìno, Ser Johannes Aloisius Navaiero, Ser Franciscus Contareno, Sapientes terree firmee. Essendo necessario de trovar al presente quella grossa summa de danari, ebe questo Conseglio ben intende, et ritrovandosi molli debitori de la Signoria nostra di la tansa numero 1, da li quali è conveniente recuperar il denaro nostro inanti che ’I si pongi altra angaria, pero: L’anderà parte, che tutti quelli che sono de questo Consejo et siano de che qualità et condition esser se vogli, el sì per conio et officio etiam continuo, coinè de cadauna sorte Conseglio et per qualunque altro conto; ncc non lutti quelli che sono in li altri sì offìcii come Consegli et colegii in questa città nostra sotto qual titillo et de che sorte se siano, nemine excepto-, et similiter quelli che sono elecli ad alcun offìtio, collegio, Conseglio, over rezimento, siano obligati in termine de giorni 8 proximi liaver portado el suo boletino de li Go-vernadori de l’inlrade solloscriplo de man de tutti tre loro, che i babbino integralmente pagato la tansa' predicla n. 1, si in nome proprio come de sui padri el de altri, nei beni de li quali siano successi a Daniel de Vido nodaro nostro deputado a li libri di debitori esistenti a Palazo, el quale debba andar ad incontrarli tutti a 1’ ofìcio predicto di Governa-dori, essendo tenuto venir in Collegio a dechiarir parlicularmente tutti de zorno in zorno. El non possi esser fallo il boletino ad alcuno per dito ofìcio che non havesse pagato cum integrità, come è preditto, lutto il suo debito, sotto pena de immediata privatione di offìcii sui, sì alli signori, come scrivani, coadiutori, et altri ministri che havesseno facto et sottoscritto al boleltino, et ulterius de pagar del suo esso debito. Quelli veramente che, passato el dicto termine non havesseno portato el dicto boleltino immediate, non siano permessi più venir ad questo Conseglio, nè più esercitar li offìcii, nè esser di altri Conseglii el collegii ; nè questi fusseno eleeti ut supra possino intrar in li offìcii, collegii over Consegli, nè andar a li rezimenli sui, et in loco loro siano tenuti li Consieri nostri far fare electione de altri sotto pena de ducati 500 da esser scossi da cadauno de li Avogadori nostri di comun senza altro Conseglio. Et la presente parte non se intendi valer Die 28 dicto, in Maiori Consilio posila fuit. De parte . . 1253 De non . . . 382 Moti sincere ’ 5 A dì 28, Domenega. La mattina, non fo alcu- 2441) na lettera da conto. Vene 1’ orator cesareo, per il qual to mandato ; al qual per il Serenissimo, da poi usale alcune acomodate parole, li fo fato Iezer la risposta col Senato. El qual, aldila, disse che ’I vedeva ben il poco conto che si ha fato de la Cesarea Maestà, di l’illustrissimo signor Viceré e di lui orator, el si era indusiato a risponderli 16 zorni poi li è stà risposto come prima ; con altre parole, dimostrando non contentarsi di tal risposta. Di Padova, dii Capitanio menerai nostro, di heri. Come, essendo venuto lì a visitar sua consorte, li par aricordar questo, che saria de far fanti e munir le nostre lerre, sì per questi movimenti de villani, come per altri. Da poi disnar, fo Gran Consejo et vene il Principe, el fu prima posto la parte presa heri in Pre-gadi, la copia è scripta qui di sopra. La qual messe li Consieri el Cai di XL, et fu presa. Ave : 5 non sincere, 382 di no^ 1253 di la parte, et fu presa, come ho scripto. Bisogna mò far la esecution;la qual parte lexè Hironimo Alberto secretano, va in Pregadi. Fu letto per Zuan Jacomo Caroldo secretano dii Consejo di X, una parte presa ne F Excellen-lissimo Consejo di X zerca il conzar F officio di Cinque di la paxe, leda a nolilia de tulli. Fu fatto elelion et 12 vose: rimase Podestà el capilanio a Treviso sier Alvixe Bragadin fo pnnedador a le biave, qu. sier Marco; consier in Cypro sier Piero Valier fo podestà et capitanio a Ruigo per danari, qu. sier Antonio, da tre con titolo di Pregadi, tra li qual sier Jacomo Bragadin è di Pregadi ordinario, qu. sier Daniel ; et altre vose al numero di 12, e (1) La carta 243* è bianca.