148* 227 MDXXV, APRILE. O . in pregione prima ohe accettare le dimande che li fanno li imperiali. 228 a Suzara et Gonzaga. Le gente cesaree eh' è ancia te sul remano e prima erano sul Manicano et confini, sono queste : Mercado maestro dii campo cesareo. Zuane d’Aleppo j a Razo,o Casada j Capitano Gaiindo L’Arfir dii capitanio Blancardo Capitapio don Zuan Sarmento Biasio da Villa Campo > ju Lmm Diego de la Sieva 5 Varga capitanio , h/Faverg0. Dui capetann 5 Dui altri capetanii in Bresello zoé Zo de Urbino, et un altro. • In tutto sono 1000 fanti, 1000 homini d’ arme, et 1000 cavalli lizieri, tutti andati su quel di Regio. Ex litteris Marchionis Mantuae, 24 Apriiis. Fin qui non sapeino quello che vogliano fare questi imperiali; ma zercarenio intenderlo. Sono stati sul nostro dominio a Suzara, Gonzaga et Rezolo con grandissimo danno di nostri subditi. Se sono levati ; ove vadino non sapemo ; siamo ben per intenderlo presto et subito aviseremo. Il conte Nicola è ritornato da Pizigatfcn, ove si è ritrovato quando si facea la pratica di acordo col Christianissimo. Ne ha refferto che non si è stabilito nè si stabilirà cosa alcuna, sin che Beoren non sia andato et ritornato de Spagna con la ultima intentione de l’Imperator. Ex litteris domini Marchionis, 25 Aprilis. Da Milan, di 24, di V Orator nostro. Oltra quello ho scritto di sopra, è questo aviso: Che Beoren doveva partire il zorno sequenle per Spagna con la risposta dii re Christianissimo. Et il ducha di Barbon resta locotenente di l’Imperador di qui. 11 Viceré voUndar a Napoli, et si dice hanno statuito licentiur li lanzineeh e lenirne di loro solum 3000, i quali li manderà ad alozar su quel di Saluzo e rezan. Monsignor di Barbon ha aviso di Spagna, che l’Imperador voi la quiete de Italia, e il re Christianissimo non voi contentar a li partili dati. Di Brexa, dii Proveditor menerai Pexaro, di 25. Auto lettere dii signor Alvixe di Gonzaga, come li spagnoli tornavano alozar a Luzara. De Ysprucli, di sier Lorenzo Orio dotor et cavalier, va orator in Anglia,e sier Carlo Contanni orator nostro apresso V Archiduca, di 17. Come lui oralor Orio partiria il zorno sequenle per seguir la soa legation ; et che li villani sono su le arme, hanno tolto una terra et preso lo episcopo e trovatoli ducati 5000 et lire 14 milia di arzenti. Scriveno, il serenissimo Principe è andato a la Dieta; sì che de li è gran perturbation per questi moli de villani. Et villani sono su le arme, e li lanzineeh tornano de Italia, vanno a servir in campo dilli villani. Il Serenissimo ha spazato uno suo in Spagna al fratello, et a esso oralor Orio li ha fallo un salvo condulo in ampia forma. Ex litteris domini Suardini, datis in Madrid 149 3 Aprilis. Vostra Excellenlia haverà vedute per altre mie le conditone che si doveano proponere al re di Francia volendose liberar. Vero è de poi, non ob-stante che s’habbino a far al predetto Re molte pelitione, s’è inteso che volendo lui condescender a cose iudicale molto rasonevole, lo Imperator se contenterà de assai manco di quello che se li dimanderà, che sera, per quello che intendo, la Bro-gogna e renontiar el Stato de Milano, con qualche sunima de dinari per la spesa de la guerra inragionevole che Sua Maestà incominciò a far contra lo Imperator. Vostra Excellenlia sera certificata che tulio quanto de ben succederà serà solo per mera e propria virtù e bontà de.Sua Maestà, e non perchè sia meglior la voluntà de ministri del solito; e così piaccia a Dio che siano. Non bisogna però confidar (secondo mi pare) in bone parole, finché non se vedeno li eflecti correspondenti. El Viceré havea richiesto in dono Asti con el contado; ma intendo non 1’ haverà. Pescara havea domandalo Carpi, et per non far così scoperta iniu-ria al Colonna, non l’haverà. Lo lmperalor s’è re-solto che se piglia el possesso al nome suo e poi pensarsi sopra tal cosa ; e per satisfar in alcuna cosa el Marchexe, Sua Maiestà li ha concesso de mandar el principe de Navara a guardar in le sue forleze e de satisfargli de la taglia.