149 monsignor di Lanson è tutte li redutte, et viene monsignor di Lutrech capo; et di Ire cardinali zon-ti a Lion, et monsignor di Vandomo, et esser sta trova scudi 800 milia ; et che haverà sguizari quali voleno venir quanti si vorà a loro spexe a tuor il re Christianissimo. La copia sarà qui avanti posta. Et è da saper una cossa notanda. Sier Nicolò Donado di sier Andrea, rimase Domenega Provedi-tor sora la sanità, è intrà e vien in Pregadi, sta dentro, et sier Andrea suo padre eh’ é di Pregadi, per esser papalista per uno suo nepote eh’ è zerman dii ditto suo fio! vien cazado, et lui sier Nicolò no, perchè zermani non caza. Et Iicentiato il Pregadi a hore 23 e meza, restò Consejo di X con tutte do le Zonte; ma steteno poco et vencno zoso. 98 Copia di la lettera di Coyra, la qual mandò domino Camilo Orsini da Bergamo a Bre-xa al Proveditor zeneral Pexaro, drizata a monsignor Ambroxio Triultio in...... Ilonorandissimo et reverendissimo mio monsignor. Ho visto quanto me ha scripto vostra signoria per una sua de dì 18, et ho hauto uno suo pacheto directivo al signor Theodoro, qual subito ho mandalo per la posta che alora era a cavalo per partir. In tre giorni sarà a la corte et a Lion dove sono congregali li tre Stali, et secondo mi è scriplo se fanno extremi apparati per la impresa de Italia ; nel Delphinato se fa la massa. Monsignor de Lulrech dovea partir per andar a far la mostra, poi subito passerà li monti. Lo oralor del Papa è qua per levar gente a benefitio de la impresa. Io anche expelo de hora in bora comission de far il simile de curto; sono parlili li dinari per tal effeclo, et anche per satisfar tutti li debiti passali. La Pranza tulla è in arme, deliberata far ultimo di potentia per la recu-peralion dii Re et di 1’ honore. Credo che li nostri inimici non la haverano cussi grasa come credevano. Madama la Regina mi ha scritto non mi parta di qua, et me ha mandalo il modo di starli. Acadendo cosa di momento ne darò aviso a vostra signoria; cussi quella si degnerà farfare il simile dal canto suo. Da Franza nè da canto alcuno non li è tumulto nè mostra, se non in benefìzio dii Re. In Coyra, die 24 Marcii 1525. De V. S. R. Monsignor De Grangis. 150 A tergo : A lo illustrissimo et reverendissimo monsignor Ambroxio Triultio. In questo Pregadi, cazadi li pnpalisli, fo ledo 98* lettere di Roma di l’ Orator nostro, di 26 et 27 dii passato. Come il Papa li havia ditto che il ducha di Sessa e li agenti cesarei erano stali longamente col Papa sopra li capitoli di la liga si Irata di tutta Italia et la Cesarea Maestà, et che la voi concluder fra 4 giorni. Et che li cesarei con-tenterano, in locho di le zenle si sia ubligati a darli tanti danari contadi, e la voleno far contra turcos, et la farano loro risalvando loco a intrar a la Signoria nostra, e non la nominerano per causa dii Turco. E che col ducha di Ferara e Soa Santità si ada-terano insieme; et die adalerà in ditta liga etiam li signori fiorentini, e si farà a deflension de Italia e non ad oftension di alcuno, et si darà 20 zorni di tempo a tutta Italia a intrar; nel qual tempo la Signoria nostra potrà ben pensar quello l’habbi a far eie. Et di questo fo comandato grandissima credenza. (Stampa) lndulgentìa alla Charità. 99 Comincia el sccundo giorno de Aprile, cioè Dominica a vespro, et dura per tutto il giorno sequente, come appare nel breve sottoscritto. Clemens Papa VII. Universis Christifidelibus praesentes literas in-specluris saluterò et apostolicam benediclioncm. De salute gregis dominici curae noslr® meritis licei im-paribus divina dispositione commissi sedula medi-tatione cogitanles, fideles singulos ad pia et meritoria opera erga ecclesias et alia pia loca exercenda spiritalibus indulgentiis muneribus videlicet et rc-missionibus libenter invitamus, ut ex inde salutis ¡elernae ab omnibus desiderata premia facilius va-leant promeereri. Cupientes igilur ut ecclesia monasteri Santaj Mari® Charitalis Venetiarum, ordinis sancii Augustini, congregalionis Sanali Salvaloris lateranensis congregalionis a Chrisli fìdelibus fre-quentdur, honoribus ac in suis structuris et sedìfi-ciis conservetur, nec non libris, calicibus et aliis paramentis debite munialur, fìdelesque ipsi eo li-bentius devotionis causa ad eamdem ecclesiam con-fluant et ad proemissa manus promptius porrigant adiulrices ; quo ex hoc ibidem dono ceelestis gratiee MDXXV, APRILE.