275 MDXXV, MAGGIO. 276 da Buigo dii Prioli podestà et capitanio, di 8. Come spagnoli pur sono al loco solilo di San Zuane el la Pieve eie. Et introe li Cai di X in Collegio, et steleno assia dentro a consultar quanto si ha a far zerca trovar danari. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta ordinaria.’ Da Montudine, dii proveditor menerai Pe-xaro, di 7 et 8, ìiore 10, vene lettere. Come ozi fo a Pizigaton, et iterum parloe col Viceré zerca lo acordo, ofertoh 60 milia ducati, zoè 40 milia de praesenti et 20 milia fin uno anno. Soa excellenlia è più duro che mai in voler 120 milia ducali, e li havia dillo questa oferla é mollo picola e che si ternani li danari. Stanno su reputalion. 11 capitanio Archon, Antonio da Leva e il marchexe di Pescara è nostri gran nemici ; il Viceré disse voi star in pace. Tieneno li sia sta scritto de qui il tutto, e concluse ditto Viceré, che non si parlasse più. Item, avisano saper che voleno questi condur il re Christianissimo nel castello di Milan. Da Lion, di Zorzi Sturion, di 18. Dii zon-zer il duca di Albania e il signor Renzo li, et che acordandosi la Signoria con l’Imperator, temeva la Franza non si perda. Di Brexa, vidi lettere di sier Antonio Su-♦ rian dotor et cavalier, podestà, di 7, liore 24. Come èaviso di Valcamonica, che in Val dii Sol uno domino Ambrosio fradelo dii vescovo di Trento feva zente, schiopetieri. Item, scrive è aviso da lo episcopo di Varola orator pontificio a li cantoni di svizeri, come quelli cantoni voleno esser con Franza, et il Papa averà quanti sguizari vorano. Da Crema, vidi lettere di 7, hore 24. Come era ritornato uno suo di Verzelli. Referisse il marchexe di Saluzo era con zente contra il Monferrà. El qual messo partì Zuoba, a dì 3, et che in Savogia non lassavano passar li mercadanti di sorte alcuna, che voleano andar in Franza a la fiera a Lion. Di Yspruch, di sier Carlo Contarmi orator, di 3 de V istante. Come le cose di villani continuano più che mai, el é sta ditto essi villani ha posto ilduca di Vertimberg nel suo Stado, qual si tiene habbi a farsi suo capelanio e far qualche gran operatione conira questo Serenissimo. E se quesle cose vanno procedendo, non se gli potrà trovar remedio, benché per fiora essi villani siano assà pochi, 180* per quello si vede et si poi comprender. Et scrive, de le gente di l’Austria non Sono gionti de qui più (le quelli 50 cavalli che gionseno, et questi lanzi- nech si vanno inlerlenendo, dicono palam non voler andar contra li villani; et non sa quello sia di sperar, maxime il mal’ animo che universalmente questi alemani tengono a spagnoli. Questo Serenissimo ha expedilo ozi uno suo zenlilomo in posta a la Cesarea Maestà. Scrive, è venuto eri nova di qui dii Gran maestro di Prussia, qual è preposilo generai di una cerla Reliaion et si ha mandalo in una fiola dii re di Polona, curii patto expresso che tutti li beni etiam ecclesiastici vadino di erede in erede. E di tal nova di qui si fa grande exislimalione rispetto a le cose di Martin Luther, perchè pareva ditto Re fusse sta sempre contrario al dillo Luther, et adesso pareria fusse mirato in la sua opinione. Et scrive, a questa fiera di Bolzan è.stà ditto, esser slà venduto una infinità grandissima di libri lutherani. Scrive, che li villani che hanno falto tregua, come scrisse per le altre, sono quelli di Augusta in qua: li altri par non voleno pacto alcuno. Replica il prender di villani di Stocard e Canstet lochi principali dii ducalo di Virlimberga, et posto in stato il Duca; di che,di qui si fa grande conto di tal nove, sì per il perder di le terre, come per la persona di esso Duca, che si fa capo di villani et è homo molto estimato. Tutta la Alemagna è in grandissima confusione, et dubita veder gran mutalione. Questo Serenissimo ha expedito 1000 fanti con uno raynes per uno a uno suo loco dillo Fies, et hozi sono partiti a 500 per bandiera. Dii nostro levarsi di qui niente si dice. Et quello ha expedilo questo Serenissimo a la Cesarea Maestà è il signor Menese, che è poco è ritornato de lì. Scrive, la nova dii Gran maeslro di Prussia è, che mancando etiam lui senza lieriedi, li beni di la sua Religione, che come i frali steva a la Trinunde (?) vengano al regno di Polona ; grandissima nova e di grande importantia. Scrive, questo Serenissimo ha mandato a la Signoria un canonico brixinense qual era suo commissario a Ro-verè; con amplissima autorità per tralar le differenlie, tamen a lui Orator nulla é slà ditto. In questo Consejo di X fu preso, che ’1 Collegio 181 habbi libertà di poter ubligar certi depositi dii sai ubligadi al Monte nuovo per trovar danari come parerà al Consejo di Pregadi, et al dito Monte novo fo obligà altri depositi. Item, preseno che ’1 Colègio habbi libertà di far un loto et meter uno balasso......per ducati 5000. llem, le botege nove di naranzeri in Rialto. Item, il terren e caxa fo dii duca di Milan sul Canal grando a San Samuel, et altro ut in parte, si-come parerà al Collegio, per la summa di ducali 32