181 MDXXV, APRILE. 182 patroni voi levarli la mità di la roba miglior. Cri-dano libertà e dii resto è contenti. 118* Da Milan, di V Orator nostro, di 10. Come non era zonto ancora el Gatinaria che vien di Roma, et questi signori dicono star tanto a zonzer perchè el dia portar con se danari dà il Papa et fiorentini ; et il Viceré dice voi star a l’acordo fato per il Papa a Roma. Di Brexa, dii Proveditor generai, di 10. Come non zc’ nulla di novo. Di Povere, di Andrea Bosso secretario, di IO. Dii suo esser stato a Trento, et havere instructo 1’ orator Orio di quelle occorentie. Itenx scrive etiam lui di moti di villani in Alemagna, ut in litteris. Da poi disnar, il Serenissimo vene in chiesia con li oratori, et era vi etiam quel di Mantoa che è varito, a l'oficio, iusta il solito. Et gionse sora porto la nave di sier Ferigo Contarini e compagni, vien di Cypro con sali e biave, parli zorni 20 di l’ixola, patron Todarin da Corfù ; ha falò il viazo (intero) in mexi tre ; et in mar quasi non si brusò perchè Irete una sayta in l’arboro, amazò uno homo et magagnò 5. Et fo portato in chiexia dal Principe un mazo di lettere di Cypro, qual non fu lecte per non esser cosse de imporlanlia de li al presente. A dì 13, Zuoba santo. Il Serenissimo fo in chiesia vestito damaschin cremexin di dossi, con li Oratori, non era quello di l’lmperador, et ditto la messa, Soa Serenità con tutti andoe in li piali al perdon di l’hospedal di Santo Antonio, overo station baule da questo PontiGce. Comenza questa malina al levar dii sol, e dura per tulio domali. Erano questi Procuratori, sier Lunardo Mozenigo, sier Alvise Pasqualigo, sier Lorenzo Loredan, sier Andrea Gussoni, et sier Marco da Molin ; nè altri Procuratori vi fue. , Da poi disnar, fono a l’oficio a San Marco, iusta il solito, il Serenissimo con li oratori; non vi era l’Orator cesareo. Di Zara, vene lettere, di sier Bertuzi Zi-vran conte, et sier Zacharia Valaresso capi-tanio, di ... . Marzo. Come hanno aviso esser in ordine a la Valona armate 12 fuste, et aspec-tano 5 altre vien di Barbaria, sì che saranno 17, et è lì quel capitanio chiamato dii Golfo, e si dice per venir a Segua; con altre parlicularità ut in litteris. Di Veia, di sier Agustin Valier proveditor, dì 12. Come a bore 3 di nodo era venuto lì il canzelier dii capitanio di Segna per nome suo e di quel caslelan, dicendo come haveano per certo che a Celina erano zonti 14 milia cavalli di turchi, quali venivano a quella impresa, et zà 4 zorni erano parlidi de Celina mia____ lunlan di Segna rechiedendo socorso; il qual Proveditor li rispose che ’1 non poteva far altro, ma che ’1 spa-zava a la Signoria, et in questo mezo loro si do-vesseno difender e proveder al meglio polesseno, sì che spaza a posta a la Signoria, aspectando risposta. El ha scritto a sier Ilironimo da Canal capitanio al Golfo, qual è a quella ixola mia 8 lun-tan de lì, acciò vengi lì a Veia a consultar quello sia il ben dii Stado nostro etc. Ex litteris 119 datìs in Yspruch, die 3 Aprilis 1525. Adesso havemo, come nel convento de la liga de Svevia novamente fatto a Ulma è stalo concluso de andar al principio di Maio conira la nobilitale di Franconia con gente assai a piedi et a cavallo, el artellarie. Nel ditto convento è stato alquanti giorni il secretario dii ducha di Milano, per trattare che il suo patrone fusse acetlato in quella liga, et come lui dice lo haveria impetrato se ’1 Ducha havesse mandato la debita portione de denari ; anzi dice, che la liga gli dava pressia che li facesse venir presto, acio-chè se sviceri se levasseno conira Milano gli potcs-seno soccorrere. Io, da che habbi restalo che la cosa non se concluda, non ve lo saperia dire. El fuorsi che la publica fama de sviceri che se levano ha fallo soprastare a ciò, perchè in vero se ha per certo che ’1 re di Pranza gli ha mandalo bona quantità de denari, et benché alcuni dicano clic sviceri non anderano senza che ’1 re di Francia non gli paghi tutti li resti che, secondo il conto hanno fatto insieme sono fin cmquecentomilia sculi, tamen la comune opinione è che debbano andare ; pur si aspectano fin che ’1 castello se rendi, che conio vostra signoria sa deve esser alli 14 del presente, ce serà ancor qualche speranza. Et tamen il ditto secretario sta qui allento expettando dal Ducha de* nari per far fin 8,0,9 milia lanzchenech ; et dice che non per altro tardano a mandarli, se non perchè pensano non sii de bisogno. Il dottor Prantnec nun-tio de P Imperator alli sviceri passò beri per qui in 119* posta, el se n’è andato de longo. De lui non spera-mo che possi far altro, se non che se li sviceri andavano per Pranza con un ducato, adesso voranno I