239 MDXXV, APRILE. 240 to capilanio di Bergamo proveditor a Treviso, et queslo per certa lettera venuta di Andrea Rosso secretano nostro da Rovere, come in Valsugana era certa molion di zente; et per esser Valsugana ve-xina al trivixan, voleario mandar ditto sier Toma Moro a . . . . Tamen il zorno sequenle fo revocato il suo mandar. In questo Consejo di X preseno certa parte, che quelli di Scalve et Borno valli di bergamasca et brexana, qual per confini è sta in grandissima dife-rentia, liora a la fin per certo collegio di 25 deputati di Pregadi et Zonla fono expediti. Ma erano a 1’ Avogaria non volendo star a quella terrnination, undc li Cai di X messeno una parte che più non si parlasse, et che li ducali 5000 come fu preso fosse-no dati eie. con altre clausole. I£m,expediteno cerle cosse di le minere, aprovando quello ha fato el Marconi vicario electo per il Consejo di X, con certe clausole eie. Item, volseno meter di far 2000 schioppi per le munilion, e trovalo il danaro in corti tempi ; tamen sier Luca Trun savio dii Consejo volse contradir et fo rimessa. Da Brexa, di 27, hore 19, fo lettere con avisi hauti dal conte Alberto Scoto. Come 5 navele di lanzinech erano passale giò per Po ; vanno a congiongersi con li fanti spagnoli. A dì 30. La malina, Domenega, non fo alcuna lelera. Et vene in Collegio el reverendo episcopo di Traù olim di Scardona, el qual sentalo apresso il Principe disse............ Vene l’oralor di Ferrara, dicendo voler audien-tia con li Cai di X et cussi 1’ bave ; qual ha lettere dii suo signor, come ditte zente spagnole sono pur al Bonden e lì intorno alozate a descrition, et par si voglino unir con le zente dii Papa e di fiorentini, sì che dubita non vengano ai danni di esso signor Ducha, el qual non manca di far ogni provision sì in Ferrara come altrove. Da poi disnar fo Gran Consejo, et vene a Consejo domino Tornii Campegio episcopo di Feltro Legalo dii Pontifice, et fu fato eletipn di tre Consieri di là da Canal. El il Legato andò col Serenissimo in scurtinio, cosa mai più sequìla, sichè Io el loglio per calivo augurio che nel Consejo di Pregadi entri alcun foreslier. Hor poi ussiti, visto balotar 5 voxe, si levò et andò via. fu adunca fato Consier di Canareio sier Andrea Mudazo fo consier, di Castello sier Jacomo Badoer fo consier, el di San Marco vene per scurtinio sier Andrea Magno fo capitanio a Padoa stato etiam consier, et per elelion vene quatruplo sier Hironi-mo Loredan cao dii Consejo" di X, fo dii Serenissimo, qual per es§er zerman dii Badoer non si provò. E per le leze il Magno non fu balotudo perchè bisogna babbi scontro, sì che Consier di San Marco si farà uno altro Consto. Fu fato eletion di Capilanio a Vicenza et niun passoe; ma ben le altre voxe tutte passoe. Achadete, che a un capello in eodem instanti lochono balota d’oro sier Batista Morexini qu. sier Michiel el sier Francesco Morexini qu. sier Pietro Squatarin, e perchè sier Batista la dete avanti, lui fo primo andar al capello secondo e introe. Item, achadete che sier Piero Querini qu. sier Antonio li vene un certo accidente grandissimo, adeo el moriva quasi, unde fo mandato per una ca- 157 riega disnoada, et posto suso fo porlato fuora a caxa. Idio el resani. Di le poste vene lelere a Consejo, qual fo ledo dal Serenissimo. Da Milan, di 28, hore .... Come liozi, poi disnar, el signor Viceré era partito per Pizegaton, et (ornerà Luni a dì primo Mazo ; et a dì 2 dia in-trar in Milan el reverendissimo Cardinal Sai viali legato dii Papa, il qual è zonto a Piasenza. Scrive si aspecta con desiderio la risposta di quello voi far la Signoria zerca lo acordo eie. Di Brexa, dii Proveditor menerai, di 29. Di colloquii à hauti esso Proveditor ed Capilanio ze-neral zerca queste molion di spagnoli sopra le rive Po etc. Soa Excellentia dice non è da dubitar alcuna cossa, et volendo la Signoria lui farà lì in brexana da altri 4000 fanti, et si lassi far a lui. Da Crema, di 28, hore 22. Come in quella sera aspedavano a Lodi el signor Viceré vien di Milan e va a Pizegaton ; el se diceva voleano far uno ponte su Adda. Da Buigo non c’ é alcun aviso, nè voglio restar di scriver come sier Marco Antonio di Prioli podestà et capilanio da la terra è molto biasemalo di timidità, qual ha messo tutto il Polesene in fuga, mandato via le sue robe, et si dice etiam la moglie, e lui slar con una barca preparala per levarsi. E questo inslesso ha falò sier Andrea Boldù qu. sier Hironimo podestà di Este, sì che tulio de lì via è in fuga, e fuzeno con le robe in Padoa. Tamen non sarà nulla. Gionseno beri sera G padoani in execulion di le