343 MUXXV, MAGGIO. 341 dicono, uno napolitano, uno Herbolato mantoan, mistro Ludovico over Antonio, et altre assai note di consimili imperfettione; però sia preso, che tutti tali et quelli precipuamente che mancano de li proprii nomi, et quelli che oltra il nome proprio non sono descritti per la debita forma siche si possano cognosser dalli altri, siano depenali de le raspe per li Avogadori di Comun, nè in quelle più alcuno si possa notar salvo con li debili modi et circonstantie ut supra da la leze statuiti et ordinali. Dechiarando che i Cinque de la pase, sotlo pena de ducali cenlo per cadauno, debbano con ogni studio et diligenlia investigar per li processi de venir in luce delli veri nomi et qualità de li predilli, el trovandoli secondo la-forma debita della leze, farli ritornar da novo in raspa come è ¡usto. Con questa però dechiaralione, che fra questo mezo, come porla ogni dover ed equità, non si possa impune offender alcuno de questi tali, salvo da poi che fatta la vera cognilione della persona el sarà ritornato in raspa iuridicamente, el come è dillo di sopra. Si atrovano etiam molti che, non obstanle che babbiano pagale le sue condennatione, et nelli processi appara del recever del danaro, iamen stanno li nomi loro vivi in raspa, per modo che possono esser impune morti contra ogni dover et Immanità ; però siano tutti rcvisti et depenali di raspa quelli che hanno* pagalo, come è iusto et honesto. Et il nodaro over scrivan de l’officio preditto sia tenuto immediate depennarli, sotto perpetua privation de l’officio. Et in l’avegnir, ogni volta che alcuno pa-gerà la sua condennation, sia obbligato il cassier, sotlo pena de privation de offici et beneficii per anni do insieme, far la partila et depennar la raspa, 226 * et il scrivan sotlo la inslessa pena recordar alti cassieri l’ordine presente, sempre che si arà far tal partide. L’ era introdulto etiam che ’1 cassier de i Cinque solo per sua utilità faceva lermination si in assolver come in condannar et fargratia; il che è de non volgar importantia. Però sia statuito : che de coetero per dillo officio non si possa far alcuna lermination di assolver, condennar over gralia ad alcuno absente o presente salvo a bossoli el ballote, et per Ire ballote almeno de loro cinque. Et perchè grandissimo disturbo al iudicar el satisfar alla con-scienlia fanno li multiplicati preghi et intercessione, le qual se fanno hormai senza alcuna consideratione o rispetto della iustilia, però, confirmando li orde-ili sopra de ciò disponenti, sia acfiunlo et dechiarito che a P officio predito di Cinque non si possa a pregar, né per alcun modo intercieder per alcun, sì condennato come non expedito, sotto irremissibile pena de lire cento de pizoli da esser tolta a cadaun; et se ’1 sarà nobile sia immediate messo debitor a palazo, et non possa esser depennalo se i non ha-verà compitamente pagalo. Li qual danari siano dii nostro Arsenà; et ogni mese siano chiamali essi Cinque da la pase al tribunal in Gran Consejo, alli qual sia prima dechiarita la sopradilla pena de lire cenlo, et poi con solenne iuramento debbano dechiarir se i serano slà pregati et da chi per la causa soprascritta, acciochè contra li disobedienli si liabbia exeguir l'ordine presente. El de tulle le soprascritte, la execution sia et esser se intenda commessa alli Avogadori di comun senza altro Conseio. Et perchè al prender, per poter castigar, i delinquenti, la potissima causa è proveder al premio de li capitani et officiali, però sia statuito, che sì capitani et officiali come altri presenti et futuri creditori di taglie possano per salisfation sua tuor tanti delli debitori de P officio di Cinque di la pace, de quelli videlicet che da mò in P avenir saranno conden-nali, et quelli astringer in haver et in persona. Et la presente parte sia publicata nel primo Mazor Consejo et nelli soliti lochi di San Marco et Rialto, ac etiam registrala ne P officio di Cinque ad ¡nielli-gentia universale, et a perpetua memoria de ognun. A dì 24. La malina, fo la vizilia de la Sensa. 227 Vene per tempo lettere di Milan, di l' Orator nostro, di 22. Come, per persona partì da Lion, é slà ditto, madama la Regente et quelli governano de lì lendeno a far preparation di gente, et per ora appar per defension, el non per offension. Hanno dato danari ad alcuni capelani de fanti, aziò fazino le sue compagnie. Hanno mandato ancora in sguizari dandoli danari, non per levarli bora, ma aziò slimo ad ordine occorrendo il bisogno che i possino haver. Dice etiam haver manda il signor Lodovico Belzo-ioso con fanti italiani 2000 a la volta de Picardia, et ancor mandavano alcuni altri a la volta di Perpignan, che è bande per dove Cesare potrà discendere. Dice però che ancor non era preparation alguna di gente di guerra. Dice che Plmperador voria apresso di sé la principessa de Ingillerra, dovendo esser sua mo-ier, el il serenissimo Re anglico va lemporizando in volerla dargela. Scrive ditto Orator, il ritardar di heri a Novi dii re Christianissimo non fosolum percausa-de la indisposition di Soa Maestà, ma ancora perchè spagnoli conduse seco tante bagagie, che in vero non