155 MDXXV, APRILE. 156 Ex litteris domini Jacoii de Cappo, dalis Mediolani 3 Aprilis.- Lo illustrissimo signor ducha di Milano mi ha ditto bavere lettere di Roma, che la liga conclusa in Italia, dove sono nominati la Santità dii Papa, la Cesarea Maestà, el re de Anglilerra, li signori fiorentini, el signor ducha de Milano, el signor marchese di Manloa, deffensiva et offensiva a chi non intrarà in la prefata liga. Sua excellentia disse in mia presentia a l’ambasciato venetiano, al qual lion piaque quello arliculo offensiva, il signor Ducha li disse che ’1 credeva che signori Venetiani non serano discrepanti de la quiete de Italia, la quale seria indubitatamente se essi entravano. Esso Ambasciator rispose che da questa liga non si po-tea sperare se non bon (ine quando il principio fusse bono. Ex litteris domini Francisci Gonzagac, datis Eomae 27 Marcii. Questa notte passala si dovea imbarcare il ducha di Albania con le genti soe per andar verso Marsilia, come hozi il Papa mi ha ditto ; et non ha altra nova nè di Spagna nè di Pranza, che non passa senza maraviglia, maxime che di Franza non si habbi qualche aviso. Ex litteris eiusdem, 28 Marcii. Come è lettere di Franza qui a mercanti, de 21. Avisano si è fallo pensiero de dividere la custodia del reame di Francia in 4 parie, a ciascuna mettervi un superiore quale babbi ad bavere la cura. Quesli sono monsignor di Lulrech, monsignor di Vando-mo, monsignor di la Guisa et il ducha di Albania. Non se intende in che parte in parliculari quesli debbano esser al governo. 11 ducha di Albania si è imbarcato a Civitayechia con bon numero di persone soe in 8 galee, e da poi è andato a porlo San Stefano ; si dice da cerca 500 cavalli, 400 homini d’arme et 2500 fanti, et vi è in compagnia soa il signor Renzo da Ceri, il signor Oelavio figlio dii reverendissimo cardinale Orsino, el uno altro signor Joanne Antonio pur Ursino. Se intende, quesli signori imperiali*non si contentano che geuoesi mandino in executione quello loro pensiero che haveano fallo di governar Genoa in libertà nel modo fu provislo, dicendo questo non esser in propo- sito di la Cesarea Maestà ; e rezercano che ’1 governo perseveri come ha fato (in qui, in Duce signor Anlonioto Adorno con l’autorità che ha hauto sempre ; e cussi si pensa si eseguirà senza innovare alcuna altra cosa. Messer Joanne Bortolo Gattinara andarà in Spagna, ma non così presto come si diceva; e la partita sua de qui non è ancor resoluta. Da poi disnar fo Pregadi, et poi leto le lettere ; 103 et queste vene hozi : t Da Mìlan, di V Orator, di 2, hore 16. Come il signor Viceré, per il negociar di beri fu alquanto tardo, siehè non potè passar beri sera Lodi, el questa malina sarà a Pizegaton dal Christianissi-mo re. Esso Orator dimandò dii ritorno di sua excellentia. Li disse Luni overo Marti a dì 4. Li è stà ditto che ’1 signor marchexe di Pescara li è andato, perchè da poi la giornata non l’havea veduto, et però bora li va a far riverenlia. Lo oralor fiorentino è stà questa matina a far reverenda a lo illustrissimo signor Ducha, con forma amorevole di parole. Il cavalier Bilia questa mattina è partito per Venecia, el expedito che ’1 sarà da la Signoria nostra il Ducha lo manderà a lo Imperador per amba-sador suo. Scrive, il secretarlo di Genoa non ha cosa alcuna, et dicono quesli signori cesarei haverli dimanda danari ; et cussi li ha dillo lo ambasador di Siena. Altro non c’ è di banda alcuna. Dii ditto, di 3, hore 17. Come, per via di Roma, per lettere di 29 dii passato, si ha quelle Iraclation esser redute quasi a ultimo termine ; et benché le dieno esser manifeste, tamen le scrive. Si ha aviso di Franza, che Madama havea falò uno conseio nel qual havea admesso prelati, nobeli et borgesi, et questo perchè dubitava che non se la-cesseno li tre Stadi, che è che i prelati el nobeli el borgesi fanno loro i conseglii e toleno quasi (ulta l’auctorità dii Regno in se. Scrive, il signor Viceré è andato per quanto lui intende a Pizegaton, si per veder il Re, come per metter alcun ordine a li danni grandi che si fa per quelli di la varda che ivi si atrova. Il secretano di Genoa, per lettere di beri ha, come l’armata francese era sopra Piombino, che havendo imbarca il ducha di Albania se ne ritornava indriedo a la volta di Provenza. Di Crema, di 2, hore 24. Come hozi el signor Viceré et signor marchese di Pescara sono andati a la volta di Piegatone con zerca cavalli 200 et alcuni fanti ; si dice per levar il Christianis-simo re. El intendendo questo, esso Podestà man-doe uno suo a quella volta, quale ritornato dice non