297 MDXXV, MAGGIO. 298 videlicet come qui avanti potendola haver scriverò, di villani susiladi e toltoli i castelli e sono in gran moto conira Trento. Di Brexa, di reofori, di 14. Come il Capita-nio zeneral lauda il mandar di cavalli linieri sopra il Polesene; ma non fanti, perchè h fanti atecheriano subito la scaramnza con li fanti spagnoli, ma dilli fanti slagino a Conselve e 1’ Anguilara lontani da Ruign mia 8. E cussi manderò 1000. Di Montudine, dii Pexaro et Venier, di 14 liore 5 di notte. Come erano tornati di San Ger-vaso quella sera, dove haveano parlalo al Moron venuto lì da Milan, qual li havia ditto lo acordo si ronzerà con li cesarei in 100 milia ducali; et altri colloqui ut in litteris. Et fono etiam lettere drizate a N Cai di X. Item, dii zonzer lì de Domenego Ven-dramin secrelario stato al reverendissimo Salviali legato, qual in conclusion li ha dillo haver fatto bon oficio aziò segui lo acordo, et che li cesarei con tentenno in 100 milia ducati, e che fra 8 zorni condurano il re Christianissimo a Napoli, non sà per mar o per terra, e dito questo al Re era rimaso mollo atonilo. E come soa signoria va a Parma. Di Hongaria, di Vicenzo Guidoto secretano fo 4 lettere date a Buda, le ultime a dì . ... , Mazo. Scrive che li oratori dii regno di Boemia, quali doveano venir lì per la confìrmation di capitoli fati di esser boni christiani e soltoposti a la Chiexia romana da quel reverendissimo Cardinal Campeze, qual è lì a Buda, non è ancora venuti. Item, come era zonlo uno oralor dii serenissimo re di Poiana, perchè quel Re traila trieve et acordo col Signor turco et voi includer etiam suo ne-pole re di Hongaria. Et par questo Re.asenlissa a farla vedendo che nè dal Papa, nè da l’Imperalor non è aiulalo contra dicli turchi. Item, scrive che el reverendissimo Slrigoniense era sta sacrato senza far altre pompe nè feste solile per non spender; nel qual sacrar li altri episcopi hanno speso assa’ danari. Item, che la dieta si faria volendo proveder di far soldi boni d’ argenlo di valuta di uno caran-lan 1’ uno che corerano 70 al ducato hongaro; e altre particularilà. Et per lettere dii ditto, di 4. Scrive tandem è venuta la nova di la resolutione et acordo fallo fra il serenissimo re di Poiana e il Gran Maislro di Prussia suo nepote, qual l’ha crealo ducha di Prussia e datoli altri titoli, sichè di spiritual è diventalo secular. TJnde queslo reverendissimo Legalo pondera questa mala forma fata senza saputa del Pontefice, nè sua nè altra dispensalione. El qual Gran Maistro confessa esser lulherano,el è sia dello li dà una primogenita di esso Re per moglie, la qual hebbe con la moglie prima, fo sorella dii vayvoda di Transilvania. E Soa Maestà li ha promesso, in caxo di morte di esso Ducha, di far continuar il ducato in suo fratello marchexe Joachin pur di la caxa di Brandiburg. Et il prefato Ducha ha scritto lettere qui a Buda, che ne la Germania bassa essendo stà preso uno lulherano et indicato che ’I fusse brusato e condulo al foco, per tre volte non operò in lui il foco cosa alcuna. Il che veduto li fo fata tagliar la lesta, il che con dificullà seguile, pur morse. Subgiunge, la Chiexia di Dio si debbe grandemente ale-grar et far segni di lelilia per esser adiunto nel re- 194* gno superno uno novo martire. Sichè dillo Ducha è (ulto lulheriano. Scrive haver comunicato a quel Serenissimo Re quanto li ha scritto la Signoria nostra di la liga„falta a Roma per il Papa et l’Impe-rador e li altri ; e come ¡1 Signor turco ha mandalo uno nontio in Boemia, per venir poi in Hongaria a concluder le trieve et acordo con queslo regno. Item, come era slà crealo il conte Cristoforo Frangipani capitatilo a socorer Jajza in caso fussc assediata da turchi. Ex litteris domini Suardini, datis in Madrid 195 die VII Aprilis 1525. La importanlia de lo cose mandale per il Papa qui a l’Imperalor per correro a posta e per lettera de l’arcivescovo, come di persona conosciuta imperiale a chi si possa dar piena fede, ha fatto scriver et testificar alcune cose operate a gran benefilio de P Imperatore, non obstante havesse fatto quella capitularon con la Maestà dii Christianissimo, et il tulio esser causato da amor sviseralo verso Sua Maestà et non mala voluntà, come da alcuni ne è slà imputata Sua Santità ; et olirà ha mandato un breve di congralulatione et in credenza del nuncio, el per quanto a me ha dillo, esso nuncio ha parlato a l’Imperalor in modo di exortalion pur in nome dii Papa, che polendo indur Franza a pigliar qualche honesta et suportabile condicion volersene contentar per poner in pace la christianilà, el unirla conira infedeli, et extirpar la peste tanto radicala di lulherani in la fede. Non volendo poi Franza condescender a cose iudicale iusle,et parendo a lui lm-perator voler proseguir la guerra in Franza per non poterne reuscir per altra via a suo honore, resterà sempre iuslificalo apresso Dio, et ¡scusato apresso il resto di principi christiani. Havea da