MDXXV, MARZO. 100 1501 in qua, ut in parte. Et parlò in favor di Gabrieli, in risposta dii Fin domino Alvise da Noal do-tor avocato fin hore 2 di notte, et satisfese bene il Consejo, sì che si tien sarà fato contra l’Avogador di largo. A dì 18. La mattina avanti terza vene Malcontento corier con lettere di lloma di l’Orator, di 15, con conditimi, hessendo qui avanti terza hozi, babbi ducali 25, et venendo poi terza ducati 20. Et per le publice scrive esso Oralor dii zonzer a San Stefano l’armata franzese per levar il duca di Albania e le zente francese, eh’ è vele numero 32, vide-licei galle 14, nave 10 et gaiioni 10 benissimo in ordine ; el qual porto San Stefano è longi da Civi-tavechia mia 30. Item, fiorentini dicono Fiorenza dovea aver dal re di Franza e la sua corte da ducati 700 milia, tra danari prestati, tolti a cambio e promesse falle per loro e robe, e dicono il Re predino haver dillo al Viceré non si pensi l’Imperator aver da lui cosa alcuna fuora dii dover, ben eh’ el sia presoti, ma per el dover el farà ogni cosa. Di Milan, fo lettere di l’Orator nostro, di 15. Come è stato per parlar con lo illustrissimo duca de Barbon, iusta le lettere scrittoli, et non potè perchè era in consulto col signor Viceré. Ozi è zonto de lì domino Bernardino di la Barba nuntio dii Pontefice, qual è episcopo di Casal di Monferà et è di quella terra. Ha de inlrada ducali 500. Li oratori di Zenoa sono partiti ben satisfalli dal signor Viceré et dal Duca. Item, questi metteno in ordine per la impresa di Franza, aspeelando ordine di la Cesarea Maestà. Item, scrive, questi atlendeno a trovar danari; ma è mollo stento perchè tulio il milanese è ruinalo e in Torlona é reslà solum 7 (case) in piedi-de la città che era. Scrive, il marchexe di Pescara va drio et varirà presto. Di Crema, dii Podestà et capìtanio, dì 15, hore 3. Come, per uno homo d’arme de la compagnia del signor Prospero Colonna venuto, che hozi si parli da Castel San Zuanne sul piasentino, li ha» ditto che beri li lanzinechi andorono a Rocabianca, ch’è di là da Cremona apresso Parma mia 18, et le gente d’arme et fanti italiani doveano andar a quella volta, et lì se diceva far la massa. Dice ctiam come quelli di Piasenza haveano tolto taia scudi 15 milia. Item, scrive hozi è passato di Crema via in posta uno gentilomo cum 3 servitori, qual hanno dito andar al signor archiduca di Austria. Vene il secrelario di l’orator di Mantoa, et portò una lettera dii suo signor di ... . Come ha aviso, le zeole spagnole e lanzinech passato il j ponte a la Stella di Po, alozate su quel di Piasenza venivano verso Rezo loco dii duca di Ferrara; et altre particularilà, ut in litteris. Introno li Cai di X per lezer le lettere di Roma, drizale a Roma. In questa matina vene il Canzelier grando a la bolla et comandò a Stefano Barbarigo bolador et Antonio Corona alende a la cassela, che de eoe-tero si tegni la bolla serada di ordine di signori Cai di X, et niun debbi inlrar, nè scriver lì, nè etiam il bollator toj alcuna lettera de particulari per mandarle via, ma solum drizate a li rectori, Proveditori et Oratori, e niun possi più scriver lì, ma li zentilomeni volendo scriver, li prepara uno loco di sora la bolla. E questo si fa per tanti forestieri che ivi venivano. Et volendo la Signoria dar il Conseio di Pregad! a la expedition di la causa di eri, sier Alvise Mocenigo el cavalier non lo volse, dicendo non poter aver li avocati de quelli di Avian. Et fo terminato dar audienlia publica, et cussi fo data. Gionse ozi in questa terra, con licentia dii Colegio il signor duca di Urbiu capìtanio zeneral nostro, venuto di Padoa, et era poche persone con lui. Alozoe .... e da matina vegnirà a la Signoria e starà solum .... zorni in questa terra. Vene in questa mattina il Legato dii Papa, richiedendo una nostra galìa che lievi suo fradello Legato, stato in Alemagna et Hongaria, ch’é il cardinal Campezo a Segna per passar di qua, va a Roma. Et il Collegio fu contento commetter a sier Hironimo da Canal capitanio dii Golfo, qual è expedito et si parte......che lievi overo mandi una galìa a levarlo e condurlo in Ancona. Et cussi fu fatto le lettere al prefato Capitanio dii Golfo. Da poi, sul tardi, questa sera vene lettere di le poste da Milan, Crema, et Brexa, et scriverò il somario. Fu per Collegio a bossoli et ballote con li Cai di X dalo il lotto a far a Lodovico di Oratio bolognese, habita in questa città i 15, 3, el qual fo slampado in questa forma : El se fa a saper a ciascuna persona, come la 65 Illustrissima Signoria ha concesso a missier Lodo-vico de Oralio de far uno lotto over ventura de ducali 16000, che sera a lire 6 e soldi quatro per ducato, bolletini numero 8000, e rilettesi ducati 2 per bollelino. Nel qual lotto se include una possessione, decime, livelli, et altri (beni) posti in la villa