2-25 MDXXV, APRILE. 226 147 A di 27. La matina, fono lettere di Roma, di Spagna, di 5, da Madri!, et di Austria, di 17 Aprii. Di Roma, di 23 et 21. Coloquii hauti col Pontefice, et esser zonto lì il nunlio dii Papa stato a Milan. Referisse esser sta publieà li liga a Milan, Parma et Pksenza. E il Papa li ha ditto la farà pu-blicar a Roma quando il ducha di Sessa lo solici-lasse. Et par il Viceré sia rimesso dii lutto, excepto di danari, in far 1* acordo con nui. 11 reverendo Ca-pua li ha ditto non si stagi: il Papa ne darà una decima dii clero per trovar danari. Il Papa contenta darli ducali 20 milia a conto di 40 milia li ha promesso di dar ; e zerca Ferara, il Viceré li promele farli hàver Rezo, Rubiera e la montagna di Modena, non volendo il Ducha haver la investitura da Cesare con darli 50 milia ducati. Et il Papa li darà lui 100 milia, e li prorneteno dar li castelli di là di Po. Ne sono avisi di Spagna, l’Imperalor ha hauto il brieve conira li lutherani, contenta di ducati 20 milia, et Soa Maestà voi far la impresa contra il Turco,eSoa Maestà non poi venir in Italia per questo anno a incoronarsi perchè spagnoli, zoè li grandi, non vo-leno si parli senza lassarli uno Re suo fiol de li. Item, che il Papa li ha ditto haver lettere di Lion, che la Pranza li prorneteno dar 12 milia sguizari perfecli pagati, volendo unirse et liberar il re Chri-stianissimo. Di Spagna da Madril, di primo et 4 Aprii. Come, la matina, l’Imperador partiva per Santa Maria Vadalupa, et poi stalo zorni.....partirà per Toledo. Et di la bona mente di quella Maestà in voler pace fra la cbrislianilà, dicendo è amato da Dio per tre respecti : 1’ una perché Dio cognosce la sua bona volunlà; seconda perchè el voi andar contra infidelli ; tertio perchè el voi perdonar ai nirnici e far ben ai amici. Item, scrive, Soa Maestà à perdona a tutti. 11 re Anglico li ha scritto è per passar su la pranza. La Signoria de lì è in gran repulalion, per poter far da terra e da mar. L’Imperalor è inanimato mollo a tuor l’impresa conira infidelli, et è per acordarsi con tulli. Ha mandato alcuni partili al re Christianissimo per accordarsi, e non li ace-tando, sarà scusalo a Dio e al mondo si poi li farà guerra a la Franza. Desidera siegui lo acordo con la Signoria nostra, et voi tuor per moglie la sorella dii re di Portogallo, qual à mandato a rechiederla. Et scrive ha mandato la investitura al ducha di Milan; ma voi più danari dal Ducha. El etiam à spazà uno suo nunzio in Ingallerra. 147 * Da Milan, di 24, Ime 18. Come il Duca spe- 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXVIII. ra esser in bona itilelligenlia con sguizari, et poi diman li manda uno ambasador qual sarà il conte____ di Archo. Item, scrive ¡1 signor Viceré non partirà per Lodi fin do zorni. Item, sono lettere di.Zenoa che li Oratori nostri vano a la Cesarea Maestà, in zorni 5 passono di là a Palamosa. Et comet la Cesarea Maestà havia mandato monsignor di Nassao in Portogallo per trattar matrimonio di la sorella di quel Re in soa Cesarea Maestà con dota di un mi-lion d’oro, sicome il padre alias ge la offerse. Da Crema, di 24. Come, per certo da yspani li era slà fatto intender, che li cesarei haveva animo de robar quella terra, et che havevano dentro pur qualche pratica, et haveano mandalo a veder la lar-geza di le fosse, e facevano far alcuno scale di ©rda. Di Brexa, dii Surian podestà vidi lettere, di 25, liore 2 di noete. Come é de li zonto domino Scipion di la Telia, mandato per il ducha di Milan a P Archiduca, qual hji dillo al Capilanio zeneral che ’1 re Christianissimo slà durissimo in non voler 10 partito propostoli ; et più duro slà che’l non feva quando P era sotto Pavia. Item, che cerca li qualro capitoli proposti a la Signoria noslrà per il Viceré, lui pensa che de li danari si modereria; ma de li beni di rebelli non pensa si possi far. Scrive che ’1 va a P Archiduca per haver sguizari et grisoni quali se intende haversi rimesso in quello farà dillo Ar-chiducha ; el etiam per haver alcuni loci che ’1 dito Archiduca possiede di la ducea di Milano. Item, da li Urzinovi si ha, per relation di uno nostro di Pedemonti, che le fantarie cheson lì a Pe’ de’ monti si doveano moversi et appropinquarsi in qua verso Adda, perchè si dicea la guerra era rotta con la Signoria. Le qual nove però tulle sono zanze. Vene in Collegio il Pazeo orator anglico, et tolse licentia di andar per alcuni zorni a Padoa a restaurarsi. Et il Serenissimo disse andasse a la bona ora, el ordinalo scriver a quelli nostri reclori li fazi ogni demoslralione di honorificentia, servendolo in quelo 11 achadesse. Ex litteris Parmae, 23 Aprilis 1525. 148 Che il reverendissimo Legalo parie diman per Milano alle 20 bore. Che il marchese di Pescara ha mandalo a solici-lar il resto de li danari promessi per il Papa et fiorentini. Che il reverendissimo Legato ha lettere che il re anglico voi passar a li danni di Franza? Che il Christianissimo è resoluto voler morire 15