171 kIDXXV, APRILE. 17-2 poterne parlar. Scrive de li esser nova di villani sussitadi più di 60 milia in Alemagna, et che l’Arciduca feva zente contra di loro. Di Andrea Rosso secretano, date in Rovere. Scrive in consonante, di quei moti in Ale-magna sequiti ut inlitteris-, e come l’andava a Trento per esser con l’oralor Orio. Vene in Collegio il Legalo dii Papa episcopo di Feltre con li Cai, dicendo haver haulo lettere di Roma zerca questa liga lata, et la bona mente dii Pontifice verso questo Stado e di zercar la pace et quiete de Italia; con altre parole. Et monstrò lettere haute di Roma da l’arziepiscopo di Capua qual à tratà tal liga, e monstrò li capitoli. Vene l’oralor cesareo domino Alfonso Sanzes, et con li Cai di X have audientia e siete lungamente parlando sopra questi tralamenti di acordo, comemorando la liga fata con la Cesarea Maestà e questa Signoria, e 1’ ubligalion si havea e come non si ha fato, dicendo molte parole sopra di ciò. Et sier Alvise di Prioli procurator, savio dii Consejo, parlò al Serenissimo pian si mandasse fuora un poco; el qual fo mandalo in chiesiola con el Vieimi, dove siete zerca do ore. E come fo fuora, muti di Savii volea dir nulla, e il Prioli disse tulli haver dillo si mandasse fuora, e mo’ niun voi parlar. Pur sier Do-menego Trivixan procurator eomenzò a parlare e poi li altri Savii, e chiamato esso orator dentro, parlò con colera che era sta fato aspetar tanto e diteli parole zeneral. In questa matina introe le galle di Alexandria dentro li Castelli, capitatilo sier Vicenzo Zanlani, mollo carge, come il cargo noterò qui avanti. Et li patroni avadagnerano assai. Sono questi sier Stai Balbi qu. sier Zacharia, qual è per nome de sier Vetor di Garzoni e sier Hironimo Gradenigo qu. sier Calarin per lui. Da poi disnar fo Pregadi, per scriver a Roma. Vi andoe pochissimi papalisti, et leto le lettere, il Collegio era dentro a consultar, e in questo mezo fo dito di far li Patroni di le fusle per eletion, e fo manda per sier Stefano Loredan cao di XL, qual per esser papalista non era in Pregadi. Vene e tolse il Donato, qual vene per la banca solamente e rimase. 11*2 Di Roma, di V Orator, di 4, 5 et 7. Come il Gatinara partiva con li capitoli di la liga per Mi-lati dal Viceré; et che il Pontefice havia dillo a esso Orator nostro in secreto, che ’1 teneria la inlima-tion a inlrar a la Signoria quanto voremo ; e in # questo mezo potria venir aviso di Pranza. Item, che l’orator anglico havia mandato al Viceré de li danari li ha manda il suo Re ducati 45 milia, et che erano accordati conira la Franza, zoè che la Provenza fusse dii ducha di Barbon, el resto dii suo Re. Et scrive, il Papa volea dal ducha di Ferara danari e i lochi di là di Po dovendo tuorlo in la liga ; et che era slà conzà in li capiloli di tuor il sai Milan da Ravena e Zervia. Scrive, il Papa acontenta a quanto ha voluto li cesarei per pusilanimità di animo e dubito che i non meleseno a sacho Fiorenza. Et P orator Anglico li disse, che ’1 ducha di Milan ha intrida ducati 400 milia, e saria meglio ne desse ducati "200 milia a li cesarei che (piuttosto che) il suo Re. Item, scrive esser zonto lì a Roma uno Livio Grota zenoese per nome di madama la Rezente, parte da Lion, venuto a exortar, et il signor Alberto da Carpi sii dal Papa, li dagi aiuto. El qual signor Alberto ha dillo a esso Oralor nostro, madama la Regente voi contribuir a la spexa di 8 in 10 milia fanti e pagarli dii suo, volendo il Papa e la Signoria far liga con lei e liberar il re Christianissimo. Scrive, il Papa non ha mostrato bona ciera per la liga fata, e si dice Zanin di Medici và in Anglia con 400 cavali, et che in Alemagna è solicitali in far venir 60 milia vilani contra Lutherio. Scrive, nel numero di ducali 100 milia dano fiorentini a Cesare per li capiloli, si intende il Papa dà ÉO milia el 40 milia fiorentini. Aduncha fono lacti Patroni di le [uste sier Am- 1 bruoso Contarmi fo camerlengo di Comun, qu. sier Andrea da San Felixe, et sier Zuan Balista Donado di sier Vetor da San Marcuola ; et li tolti, che fono numero 30, sarano qui sotto notadi. Di Brexa, dii provedador Pexaro, di 8, fo teiere. Come erano venuti da 300 lanzinech di quelli stati a Piasenza a Ponlevico per passar, et sier Piero Querini castelan non li havia voluti lassar passar senza licentia dii Vieerè o di esso Provedilur e li scrisse ; qual consultato col Capitatilo zeneral, li scrisseno li lassasse passar, e cussi passano. Et altri vanno a Mantoa per passar per il veronese e andar a caxa loro, e dicono saranno zerca 1000 che si parteno per non haver danari, et è mezi rumali. Item, scrive esso Provedador, si provedi di danari perchè li manca ducali 6000 in zerca per compir di pagar le fanlarie. Di Milan, di V Orator, di 8, hore 1S. In consonanlia. Coloquii hauti col signor Ducha, che questi signori Voleno si fazi lo acordo a Roma per esser lì zà principiato; si che più non si tratterà qui. (i) La carta 112 * è bianca