351 MDXXV, MAGGIO. 352 Salamanca spagnol. Non veleno che Sua Serenità se parli de questo contado con la corte, et volendo andar a visilation di altri soi lochi, voi che lassi qui in Yspruch la serenissima Principessa sua consorte, et la corte soa ordinaria ; et molte altre cose che per mia le’ sono tanto vergognose et disoneste, che mi stupisco a dirle. Sua Serenità mi mandò eri a dir che lui era deliberato far tutto quello volevano per veder di placarli, et maxime adesso che lutti i villani da questa parte verso Italia etiam se sono sublevati, et hanno preso Trento e tutti li lochi e forteze del brixinense. Li reverendi episcopi brixi-nense et tridentino sono fugiti dii paese, nè si sa 231 * dove siano andati. Li villani vanno pur sequitando, et parrai, per quanto mi mandò a dir.eri sera questo Serenissimo, che vadirio a Roveredo, et si dubita che non tentino el paese di la Illustrissima Signoria a quelle bande lino a la Schiusa. Et ha voluto che lo scrivi da partesuaala Signoria; et cusì ho fatto. Questi villani, pur verso Italia hanno per capitanio uno domino Bortolomio Firmiano vechio grande homo in queste parte, el qual è stà forzo seguirli perché li voleano sachizar, et bruar il suo loco. Hanno sachizato uno castel dii capitanio di questo contado, che è domino Lunardo Vdz, et li hanno tolto tra robbe, danari el arzenti più di 100 milia fiorini. Lui è scampato qui. Dicono che, havendosi lui ingra-sato dii sangue suo, I’ è ben honeslo che in qualche parte se refazino. Questi di questa terra non voleno che si serano le porle nè si lengi più guardia, perché non voleno dar materia a essi vilani che vengino a sachizarli. Sicliè vostra magniiicentia intende il tutto, et po’ considerar a che modo sta questo principe. Et io mi atrovo che sto de bora in bora a spedar che ’1 vengi voglia a questi vilani, li quali voleno grandissimo mal a venetiani, di venir a sachi-zarmi. Iddio li metti la mano, et mi liberi da questi affanni. 232 Di Spagna fo lettere di sier Gasparo Contarmi orator nostro, da Toledo, le idiime di primo Maso. Come il re Ghristianissiino partite di Madrid per Toledo, et fece la volta Soa Maestà da Santa Maria de Vadalupo, et poi vene lì a Toledo. E lui Orator vene per la cinta et arivoe lì a dì... Aprii. Et per soe di 26 Aprii, dice cussi : Questi bora preparano a le Crugne una armada per mandar a le insule de Maluco, dove nascono li garol'oli. Un’altra armata etiam si prepara in Sibilla per cercar tutta la costa, dal stretto già ritrovato perla nave Vitoria, la qual circondò il mondo, el è sotto l’allra tramontana 54 gradi, per cercar, dico, tutta la costa, che è da la ussita di quel stretto fino a Panama, loco cognito sopra il mar meridional. Scrive che le noze si tratava di la sorela dii Serenissimo re di Porlogalo in la Cesarea. Maestà non siegue, imo è venuto certa alteralion de inimicitia tra quelle Maestà per causa di la India. Avisa dii zonzer . . . nave siale in India, quale ha porlato oro, et la decima (oca a questa Maestà è da pezi 100 milia, che uno pexo vai.. . Item, scrive come erano . . . nave di franzesi verso Sibilia aspeclando il ritorno di dille nave de India, et per fortuna una barza et una ca-ravela si ruppe et delle in (erra, le altre zercono di salvarsi. Scrive, come havendo la Cesarea Maestà mandalo domino Gabriel di Marlinengo, che fu in Rodi, in Àfricha, per veder da fortificar uno loco dillo Melindo, par sia ritornato et ha referilo..... .....Item, scrive come.....do oratori anglici con i qual si trfieria quello si avesse a far zerca el romper guerra su la Pranza, qual (in hora non è stà fallo cosa da conto eie. Scrive esser nova di oratori nostri destinati a quella Maestà esser zonti a Zenoa per imbarcarsi; quali desidera zonzino. Item, ha inteso il suo romanir Capitanio a Brexa, et ringralia grandemente con oplime parole. Dii ditto orator Contarmi, da Toledo, di 232* primo Maso, oltra quello ho scripto di sopra. Come madama la Regente madre dii Cristianissimo re voi dar quanti danari voi la Cesarea Maestà pur il Re suo fìol sia liberalo, et aspecla il ritorno di Beurem. Sono lettere di Anglia di 29 Marzo. Come si preparava per passar su la Franza, el par che la Rezente sopradila babbi mandato uno suo ambasa-dor al re di Tunis per offerirli aiuto ad acquistar la Barbaria che li tien spagnoli, e lui re di Tunis li dagi aitilo in acquistar la Cicilia per Franza conira la Cesarea Maestà. Il qual orator par per fortuna in viazo si ha anegato verso Colocut (?) Scrive esso Ora-lor come, parlando al Gran canzelier, li disse quando la Signoria fosse molestata si la faria venir turchi in suo aiuto. E lui Orator rispose mai la Signoria, ch’é Cristianissima, non faria venir infideli in suo aiuto. Item, scrive, una caravella el una barza de francesi è data in terra sopra la Spagna. Item, la Rezente è contenla cieder a Cesare le raxon di Italia. In questa mattina in Colegio vene 1’ orator di Ferara, dicendo che missier Enea .... secretarlo dii suo signor apresso il Viceré avisa : Come ditto Viceré li disse che, volendo condur il re Christianis-simo a Napoli, Soa Maestà disse harìa desiderio di