153 MDXXV, APRILE. 154 qu. sier Anzolo da una, et sier Aguslin Foscari di sier Marco et sier Vicenzo Pasqualigo qu. sier Francesco compagni Valorosi. Vene in questa matina nove di le galie di Alexandria, capilanio sier Vicenzo Zanlani. Come a dì primo di questo erano zonte a Liesna ben carge et assa’ specie sopra ; e alcuni mercadanti veneno in terra. A dì 5. La mattina, vene in Collegio il Pazeo oralor anglico, qual è varilo di mal ha hauto, et ringratiò la Signoria de li medici mandati a la sua cura, et provision fate ; et che se si havesse amaialo altro che qui saria morto, ringratiando di haverlo leva di F habitazion di San Zorzi et posto a la Zue-ca in cha’ Marzello, offerendosi etc. E il Principe li rispose verba prò verbis. Di Bassan, heri fo lettere di sier Lorenzo Orio doctor et eavalier, va orator in Anglia. Dii suo zonzer lì, et aspecta la commissione soa a ciò sappi qual via F habbi a tenir, eie. Fo in Collegio intrato in la materia di le becha-rie. Et perchè sier Tadio Contarmi qu. sier Nicolò el richo voleva lui tuor a fornir la becaria di carne con certe ubligation, et ballotato cazete, sì che non si (può) adesso trovar chi voy tuor tal cargo perchè molli mercadanti che voleano tuor tal cargi per pratiche dii prefalo sier Tadio fo fati star indrio et adesso più non li voleno. Sì che sta Pasqua non si baveri carne in becaria si allra provision non si farà : ma fu ben fato a far cazer el ditto. Nolo. In questi zorni a Padoa, con voler dii Consejo di X, fu fato un lotto di certe possession di Montagnana di la comunità, a galderle per anni 5. Et questo feno per esser debitori di la Signoria di daio per poter satisfar, et fo messo.....boletin a......, et serato qui in Rialto. Da Veia, di sier Agustin Valier provedi-tor, di 28 Marzo, vene eri. Come turchi hanno corso et brusà Modrusa loco dii conte Bernardin Frangipani el menalo via assa’ anime et animali, et più di 500 fameie è passà in Puia, la Marca et lo Apruzo per salvarsi, sì che vanno ramenge, el ve-rano sopra questa ixola di Veia molle fameie ad habilar. 101 Di Roma, di V Orator, di primo, venute heri. Come li capitoli di la liga erano conclusi et il zorno sequente si dovea sottoscriverli. Sono numero 12, il sumario de li quali è questo. Come si fa e conclude pace in vita con l’Imperador, il re de lngalterra et lo illustrissimo Archiduca con tutta Italia a defension di Stali de Italia, et extra contra turcos, galdendo lutti possessa et possidenda: et come il ducila di Ferara era adatà eoi Viceré per nome di la Cesarea Maestà qual li promete non olen-derlo, et li presta ducali 50 milia. Il Pontifìce adata le cose di fiorentini, quali esborsano ducali 60 milia el in tre anni li danno 40 milia. Et che volendo l’Imperador venir a coronarsi sia il Pontifìce tenuto coronarlo et difenderlo ; et non si possi romper ditta liga senza voler di tutti li collegati. Che ’I regno di Napoli sia libero di F Imperador, et l’Impe-rador promelte di favorizar il Papa conira infìdelli et soi inimici. Item, come il re di Ingillerra preparava zente per passar su la Franza, et havia mandato a cesarei ducati 60 milia qui in Italia, benché F oralor suo non li volea dar se non 25 milia al Viceré. Et scrive il Papa desidera la conclusion di la liga, nè voi più indusiar per non agravar li soi subditi ; et il Viceré promette di rato al Papa che F Imperador ratificherà immediate dilla liga. E che ’I ducha di Milan toy il sai da Zervia terra di la Chiexia ; e si lassa 20 zorni a li potentati de Italia de intrar in dilla liga. Et scrive, come il ducha di Albania è imbarcato etc. Noto. L’orator anglico hozi venuto in Collegio, disse ha ver lettere di 10 Marzo de lngalterra. Come quel Re havia mandato danari a li cesarei, et voi far guerra a Franza, eie. Ex litteris datis Parmae, primo Aprilis 1525. Il Papa et fiorentini si hanno ad resolvere de dare o non dare dinari a questi signori imperiali, quali havendo lo effecto promettono levare le loro gente di questo stalo ecclesiastico. Expeclasi poi nel resto la voluntà di Cesare. Tuttavia crescono le gelili in lo allogiar ; in questi paesi altro non si sente che stridi e lamenti. Ex litteris datis 2 Aprilis. Roggi da Bologna sono gioliti in mano dii reverendissimo Legalo dinari, credo siano 25 milia ducati, per parie de magiore summa. Non si da-rauno alli imperiali fin che non si intenda che giovamenlo haverano ad fare. Questi lochi di la Chiexia sono ancora pieni di gente imperiale, nè so quando si leverano. ® (1) La carta 101* è bianca. 1021)