281 MDXIX, MAGGIO. 282 qui a Sibinico, et scrilo al Provedador di l’armata vengi. Et nota : scrive che su dila soa galia erano do turchi vanno con lui a Constanlinopoli, videlicet quel Memin et Cassai), i quali al tempo di la bataja li feno star sotto coverta, aziò non li fosse fatto dispiacer da alcuno nel combater e fusse seguito qualche danno. Scrive, li amaiali turchi, zoè feriti fa medichar, et ve ne sono da 6 in 8 in mali termini, eie. Dii dito, di primo Mazo, ivi. Scrive non ha fato dispiacer a li turchi presi. Lauda molto quel Nicolò Longara li fece a saper di la fusla, è uno (ìol di Zaneto di Zara, qual ha comhaluto virilmente. Scrive aver consegna al magnifico Provedador di l’ar- 161 ' rnada dili presoni, la fusta, e la preda, ìicet pocha sia stata, excepto li vestimenti loro. Et lui va a Ragusi, dove de li scriverà il successo al nostro Baylo di tutto, aziò si fusse fato querela sapi risponder, acciò il Signor comandi a la Valona non fazino ussir più fuste fuora, qual vanno a danno di nostri subditi. Scrive, li do turchi erano su la galia ha laudà quello è stà facto. Il janizaro ha deposlo in grecho, et manda la traslation in latin, e stà ben; ina quel Mameth ha deposto con code serpentine, e non li ha piacesto che ’I Provedador di l’armada babbi fatto brusar la fusla et morir li lurclii, con dir meglio era averli vivi con la fusla conduli a la Valona, e apre-senlarli a quel chadi. Scrive, eri è zonte de li a Sibinico le do galie erano a Liesna, Loredana e Sanuda. Portano nova, il mar in Arzipielago esser pien di fuste; di che esso Baylo dubita andarvi, per essere l’andar con quella galia sola pericoloso. Di sier Domenego Capello provedador di l'armada, date in galia apresso Sibinico, a dì primo. Come era zonto de lì per aver stenlato aver homeni per la Dalmalia da interzarsi. Scrive di la fusta presa, era capitano Mamelh bei, e li è stà consonati quelli turchi et la fusla; e di nostri fo feriti 27, di quali 8 stanno mal, ma non di pericolo. Scrive, aver fallo uno altro processo, e lo manda incluso con la deposition di Cassali janizaro. Scrive aver fato brusar la fusla perchè l’era ¡navigabile, et in quesla note nel partir suo farà anegar lutti diti tur-, ehi, excepti quelli farà veder sono cristiani; i quali lasserà vivi e li tegnirà in galia. Scrive, a Corfù ha inteso non esser biscoto, et quello è, mollo cativo, e però si provedi, et li meschini galioli manzano pan elaqua, zoè biscoto è mal dargelo di tal sorle cativo, et a Corfù non è fomenti di farne di raxon di la Signoria nostra stera 5u0. Scrive, è assa’ corsari in l’Arzipielago. Lui Provedador non si poi interzar, ha auto solum *i homeni li a Sibinico per esser il paese exausto eie. Di Budua, di sier Gabriel Zigogna podestà, di 29 Aprii. Come,-avisa alcune barche di quel loco andava in Albania, scrive, do di esse esser slà prese da do fusle et uno bregantin armale a la Valona, et quelle menà via con li homeni, excepto el patron, per esser vechio, di una di ditte barche, ut in litteris, e dite fusle esser scorse ili Puja: e li ha parso avisar di questo la Signoria nostra. Di Roma, di l’Orator, di 4. Come il reverendissimo Cardinal Rossi parli Domenega per le poste per Fiorenza, perchè il Duca stava mal, et la Duchessa sua moglie era morta, come scrisse per le altre. Poi vene letere, il Duca havia cataro et lebre assai, e li medici dubitavano di lui; diche il Papa ave gran dolor. Et hessendo esso Oralor andato a palazo, et 162 parlando con Soa Santità, vene il Cardinal Cibo e il secretario di diio Bucini con letere aule di Fiorenza, dicendo il Dueha stava meglio. E lui Oralor si trasse da canto, e il Papa volse veder le letere, e lexe forte come del cataro e febre era miorato con gran speranza di medici: di che lui Oralor confortò il Papa, dicendo la età l’ajuterà, poi è boni tempi questi per amaiali; pur il Papa teme molto non mora, et li oclii erano pieni di lacrime. Scrive poi, eri il Cardinal Medici parli etiam lui per le poste, inteso il pezo-rar dii Ducha; de che il Papa verso l’Orator nostro laudò tal andata, dicendo : « Fiorenza è una terra !...» (quasi dicat mutabile) « et è andato per dar favor a li nostri parenti e a la nostra parte ». Poi iritroe a parlar di la election dii Re di romani. Soa Santità disse aver letere dii suo orator Carazolo è in Germania, come il marchese Joachin di Brandiburg era acordalo col re Christianissimo, el il Maguntino suo fratello non lo voi sentir, imo dice, si cussi sarà, lui non anderà a la dieta, ma mandarà uno procu-rator per esser lui inclina grandemente a le parte spagnole. Disse il Papa, il Legato non era li, el dito Carazolo ha parlato al Maguntino qual li ha dito queste parole. Scrive dito Oralor, esser zonlo lì a Roma uno nontio dii re Calholico per dolersi col Papa per aversi dimostralo contrario al suo Re, et aver dito lui esser inabile a quesla dignità, el scri-to eie. Sguizari non voleno per muri modo sia ele-cto il re Christianissimo, et hanno scrilo una altra lelera al Papa più dolze di la prima, pregando Soa Santità vogli persuader li Eleclori a elezer Re di romani uno sia bon per la Chrislianila, eie.; ma ben hanno scrito al re Christianissimo una lelera con parole molto gajarde, desisti di l’impresa di esser