335 MDXlX, MAGGIO. 33G uno suo a’ sguizari a persuaderli non fazino novità, et li manda li danari per le pensimi è ubligalo mandarli; et par habi serilo al Legato, è lì in Pranza, persuadi el Re a voler desister, e alendi a far elezer 189' uno terzo, el fazi tulio aziò el re Catholico non sia electo. Tamen esso Legato ha parla al Re, ma vedendo aver sì gran speranza, è andato intertenuto. Scrive, per altre sue, esso Orator avisò la Chrislia-nissima Maestà aver mandato al re d’Ingallera per danari, quali li oratori soi debano rechieder lo servi hora, par habi scrito non domandi alcuna cossa ; el qual Re ha auto lelere di quel re di Anglia, con la risposta ha fato Soa Maestà a l’orator yspano, qual è stata risposta prudente, et che lui non voria si facesse guera, e voria star in paxe con tutti do Re, ma che a quello comenzarà sarà tenuto ad ajular l’altro. Item, scrive, è aviso el Gran maistroe Chie-vers erano stati a parlamento, et poi erano sparlili; et che dito Gran maistro a Moupelier stava malissimo per retention de urina, et che haviano parlato de la reslilution dii regno di Navara : poi è aviso, diio Gran maistro era miorato; et queste nove ha inteso dii Legalo che Rubertet li ha dito. Item, el Papa manda uno nonlio a Fiorenza a dolersi al duca di Urbin di la morte de la Duchessa, et poi anderà a Roma. Dii nonlio dovea venir in questa terra, più non ha inteso altro. Dii dito, di 16. Come ha recevulo nostre lelere di 26, 28 et ultimo Aprii, con la letera scrila a Yspureh. Item, la deliberatimi fata per cavalcar le zenle a li contini, e lelere sente a Milan, unde non essendo il Re de lì, coniunichò con Madama, la qual dise quella a Yspureh slava in bona forma, e de le preparation ringraziava la Signoria, poi disse di sguizari nulla saria, el la letera scrisseno al Re li Cantoni non ne sapevano nulla, ma fo alcuni oratori stali a una dieta, quali per el cardenal Syon e l’orator Yspano persuasi, fino le dile lelere, quali sono stà ripresi da i loro Cantoni. Dicendo, esser lelere di monsignor l’Armirajo, qual era andato più avanti e parlalo con uno secretano dii conte Palatino, sichè è afirmato sarà costante per il Roy. Et par, à inteso, il Re ha scrito, non possendo esser lui si fazi uno lerzo, et mandò el lìol di monsignor di Memoransi dal Gran maistro per visitar, se dice, Chievers, e non si partì perchè el Gran maistro stava mal, et ha mandato a dir al Gran maestro non se parli senza conclusion di pace; con altre parole ut in ìitteris, 190 e soa signoria spera el Re suo fìol sarà electo. Et questo ordene mandato al Gran maistro, ha inteso dal Legalo che dice Rubertet avergelo dillo. Poi scrive, la illustrissima Madama averli parlato di 100 milia scudi che la Signoria doveria servir el Re tanto nostro amico. E queslo è quello la volse dir l’altro zoruo, che lui‘secretano poteva servir el Re, non li dicendo alora altro, et che queslo diceva era per ben de la Signoria, perchè non mancava malevoli al Re, e con queslo se faria taser tutti, perchè una gioza de aqua che cazc spesso su uno marmoro el cava, con altre parole, zurando Io fa più per annoila porla a la Signoria che perché suo lìol sia servilo, perchè non potendo esser servilo da la Signoria, di tal summa si provederà per altra via, comemorando quello ha fato el Re per nui etc. con molte parole in lai materia. Et lui Orator li rispose sapientissime : che per queslo Soa Maestà non doveva haver a mal eognoscendo el sincero animo de la Signoria verso di quella, e averli promesso servirla seguendo el caso cussi largamente, et che se Soa Maestà ha fato per la Signoria, etiam lei ha conosuto niun Principe esser stà fermo in ogni caso con Soa Maestà come la Signoria ; et che quando parlò al Re di questo, Soa Maestà reslò satisfato; con altre parole. E lei continuando, dovesse scriver, perchè el Re è gran amico de la Signoria, e lei voria tulli li signori di Venelia cognoscese el suo cuor come fa lui Orator, che non li saria difficullà a servir el Re, aziò tutto el mondo cognosa eie.; et che quello la dice è per ben nostro : concludendo dovesse iterum scriver. Si scusa diio Orator aver questa strania materia a le iiian.iYiftm Ruberlel prima li parlò di questi danari e che la Signoria non dovea vardar a servir el Re alegramente, se non di tutti di parte in queste soe; occorenlie etc. Item, scrive quel Francesco..... tornoe di Germania, era stà iterum rimandalo etc. Dii dito Orator, di 16. Come, non hessendo spazata la posta, avisa esser zonlo nova di la morie de lo illustrissimo monsignor di Boisì Gran maistro, el lo lauda molto, è morto con bon nome. Fu, prima che si lezese le lelere, poslo, per i Consieri, poi lelo una suplicalion per li heriedi di Piero Corbole et Francesco Corhole, che hessendo acordali quasi per la più parie cum pagarli in ter-mene di anni.. . con bona segurlà, sono alcuni renitenti, però voleno salvoconduto per mexi 6, in questo mezo, quelli tal contenterauo eie. : però fu posto di conzeder a li dilli heriedi et Francesco Corbole salvoconduto per mexi 6, con la condition di altri presi in queslo Consejo, con questo l’acordo comenzi a dì primo Aprii passalo: fu presa, 146, 20, 1, tamen è stà nota in Colegio 147, 2. Fu posto, per i Consieri, una taja di Cologna, 190“