G73 MDXIX, SETTEMBRE. 674 Papa soa Cesarea Maestà dolersi dii caso sequilo di i’yspano, et che per la investitura dii regno di Napoli, quella Maestà è contenta dar al Papa uno Stato libero per ducati 6000 de intrada, et darli ducali 4000 annuatim di pension, et il Papa ne volea 6000; et zercha far l’investidura per soa Cesarea Maestà a fiorentini di le terre i tien de l’Imperio, li ha risposto non poi farla per adesso, ma si riserva, zonto sia in Germania et esser sta a parlamento con li Ele-ctori et quelli signori di risponderli. Questa è la continenti« di ditte letere. Scrive, è zonto lì a Roma uno nepote dii Cardinal Sedunense solito slardi qui in corte, et vien come nontio dii prefato Cardinal. Sono letere di sguizari, di 29 et 30 Avosto, come, in la dieta fata a Bada questo san Bortolhamio, nulla è sta concluso, et rimessa a un’altra si farà la prima selirnana di Octubrio. Et par la Cesarea Maestà habi mandato a oferirli liga et aver favori da loro sguizari, et questo instesso ha mandato a oferir el Cliri-stianissimo re, et li oratori cesarei, veniva a dilli sguizari, è restali in Augusta amalati, et li hanno * scrito che zonti sarano lì, hanno a dir bone cosse per loro; sichè è stà rimessa la dieta a Octubrio. El par che l’orator dii re Chrislianissimo, per certa diferen-tia di confini a Mendrisio, qual volendo metersi in loro inslessi sguizari judici, i quali havendo scoperto Soa Maestà voleva subornar essi judici, quali hanno sententià la Chrislianissima Maestà restituissa a sguizari zerti lochi el tien, et sguizari vi manda uno capitano con arlellarie a li confini. Et aver aviso che’l duca di Virtemberg havia recuperà una terra fo sua, ma si judica la lenirà poco, e alcuni lochi quali non li potrà conservar. Scrive, i Focher manda danari con gran presieza. Item, manda letere di Spagna, l’armada dii Chrislianissimo re fata a Zenoa s’è dito esser zonta a Porlo Hercules, et il conte Pietro Na-vara è con quella. Dii dito, dì 18. Come le letere di Spagna, che scrisse, zonse a dì 14, qual le ha portale uno familiar di domino Hironimo di Vidi chiamato el Chariero, qual si parti con quel zenlilhomo spagnol andava a la Cesarea Maestà, il qual restò amaialo a Fiorenza, et questo andò di longo, el è rilornato. El par li ora-lori ispani al principio promesse assa’ al Pontefice per tirarlo a le sue voglie, poi si rimosse, et il Papa dimandò Slato libero con intrada di ducali 12 rnilia el Soa Maestà li voi dar per 6000, e dii censo an-nuatim volea 10 milia, li voi dar 4000, e zercha fiorentini è contento compiacerli el investirli di le (ere etiam di l’imperio e farli liberi; ma dice, zonto el sarà in Germania, zercherà satisfarli per aver juralo I Diarii di M. Sanuto. -- Tom. XXVII. a li Eleclori non far cosa alcuna zercha le cosse de l’Imperio conira il voler loro ; de le qual risposte par il Papa non si legni satisfalo. Scrive, è slato esso Oralor nostro con monsignor di San Marzeo, qual li ha dito aver expcdilo lelere al Re, e che il Papa voi far la liga, e benché lui babbi libertà di farla, voi tamen aver l’hordine da Soa Maestà. La qual liga sarà ad deffensionem tantum, zoè Papa, il re Cristianissimo e la Signoria nostra ; et lui Orator nostro disse scriveria etiam lui a la Signoria nostra, aspc-tando aviso di quella. Poi scrive andò dal Papa, et dimandalo quello era di novo, Soa Santità disse: « Volemo omnino concluder la liga tra nui e el re Chrisl ianissimo » el l’Oralor disse, vi era qualche cosa per la qual si havia bisogno scriver in Franza. Disse « Volemo intendersi di alcune cosse. » È benché San Marzeo babbi mandato dal Re di concluderla, 390 tamen voi aver mandato e ordine di Soa Maestà, et che Soa Santità li havia richiesto alcune cosse. Sichè esso Orator scrive il Papa fa questo per farla per suo avanlazo, et la risposta sarà qui in zorni 15. Di la Cesarea Maestà e di quelle promesse li ha falò, par non fazi caso, et li disse il Re aversi excusato non aver dato alcun ordine; di quel spagnol fo relenulo aver auto dispiacer assai monsignor di Chievers e aver scrito sia restituito lì a Roma, e POralor li disse aver inleso era con condilion renonciasse il beneficio. Soa Santità disse non è condilion alcuna. Scrive, esser zonte letere di Franza, l’armala di Zenoa è a Livorno, su la qual è fanti 2000, e il conte Pietro Navara capitano di la dila vera qui dal Papa. Dii dito di 22. Ricevete cinque lelere, una di 12, el 4 di 14 et 15, e zercha la liga intende quanto li è slà scripto, e ringralia se li babbi mandato la letera di Franza in questa maleria, et quello è stà scrito in Franza. Scrive, è stalo da monsignor San Marzeo, e dimandatoli quello havia di Franza, disse non esser risposta di soe;ma il Re li scrivo per instar col Papa di liaver uno Cardinal, sicome il ducila olivi di Urbino che morite quando fo lì in Franza li promesse, e come il Papa li ha dà bona speranza di voler compiascr il Re. Disse aspelava risposta di soe lelere scrite al Re, et che ’1 Papa vo-ria qualche Slado eie. Scrive esso Orator fo a palazo, dimandò al Papa quello era per le lelere di Franza. Disse San Marzeo havia aulo il mandalo dii Re di far la liga ; ma che la non si faria sì presto. Et l’Oralor li dimandò si era qualche ditìcullà Ira Soa Beatitudine e il Chrislianissimo re. Disse il Papa: «Vi volemo dir un secreto; ma bisogna lenite apresso do vui. Il Re ha scrito non dobiamo dar la investidura 43