541 MDXIX, ACOSTO. 54-2 quelli. Item, l’altra letera è zercha aver dato il possesso al reverendissimo Rangon dii veseoado di Are a compiasentia di Soa Santità. Dii dito, di 26. Come eri andò a palazo e (litoti dii possesso dato dii veseoado di Are, pregando Soa Santità voglii, de ccetero, dar li episcopati va-cherano a li nostri prelati. Soa Santità di aver dato il possesso ave gran piacer, e disse che non sapeva Are fusse di la Signoria per esser Iodio novamente aquistato; «dicendo e tediandosi con la man il pedo, che de ccetero seguendo il caso si aricorderemo di vostri prelati. » Poi li Iezè le nove di Andernopoli e di la trieva jurata per il Signor turco per anni 3 con il re di Hongaria. Fi hessendo venute letere di Spagna et di Franza, esso Orator dimandò al Papa la continenti di quelle. Disse aver risposto a li oratori ispani che voi veder le letere di Pranza prima li fazi risposta, dicendo : « L’è vero, il mio Legato era in Germania ha fato ogni cossa perchè il re Chrislianis-sirno sia eleclo ; ina vedendo non poter far nulla, disse a li Eledori saremo contenti di la electione dii re Catholico ; etiam lo disse dubitando non esser tajato a pezi. » Sichè Soa Santità si duol di la opinion dii re Christianissimo. Esso li rispose dicendo molle parole in favor dii re Christianissimo, ut in litteris. Et scrive, saria bon il re Christianissimo scrivesse una bona letera al Papa scusandosi eie. Scrive, una • fusta di Mori meza anegata nel Tevere è stà presa da do brigantini dii Papa, su la qual erano homeni .,.. suso mezi anegati. Item, il galion dii Romano è stà armato, sul qual è montalo Zuan Batista Palavano per andar verso Barberia, con fama andar conira corsari. Item, doman parte per ritornar in Franza el degan di Orliens. Di Franza, di V Orator nostro, date in Paris a dì 29 Lujo. Come ha ricevuto uostre letere di Iti, con le letere va in Spagna, qual l’ha mandate. È stato col Re e replicatoli quanto li scrive la Signoria nostra zercha il bon voler verso quella Maestà, e voler perseverar in la lianza e star a una fortuna, con l’arieordo de interlenir il Papa a star ben col re d’Jngaltera. Soa Maestà disse era certo dii bon voler nostro, e questo li era afixo nel cor suo, ringra-liando la Signoria dii bon consejo datoli, qual exisli-mava mollo, e come il Papa andava a bon camino per le letere aule da Soa Santità, qual scrive voi perseverar-con lui e lo aricorda a star ben, dicendo il re d’lngaltera etiam sarà con nui, et voi star provisto, non per ofender alcun, ma per difendersi accadendo il bisogno, benché alcuni di questa corte voriano altramente e non dar tempo al re Catholico di slabelirsi. Et il maestro di la pace e di la guerra, scrive esso Orator, sarà il Papa. Item, è letere il Papa persevera col re Christianissimo. Item, qui è zonto Parzivescovo Ursino stalo nontio dii Papa in Germania a favor dii Re, venuto per narar quello ha fato e per aver una bona pension, e l’averà perchè il Legato lo ajuta. Scrive, è zonto de lì il Zeneral di Beona lìol di Zanblas, stato con li danari in Germania, et li ha reportati in driedo. Scrive, con Madama non aver potuto parlar ancora, non dà audientia. Rubertel è ito a Bles avanti. Non ha potuto aver la letera a Porator suo vadi a Verona; ma la farà far a uno altro secretano e la mandarà. Fin 4 zorni il Re partirà per Melun. Parte di la corte anderà con barella e parte per aqua (sic) e lui anderà per aqua. Scrive, si expedissa il successor. Da Miìan, dii secretano Caroldo, date a dì primo. Come ricevete nostre di 29, col Senato, di la bona mente di la Signoria in perseverar col re Christianissimo. Comuniehò a Lulrecli, e di le pre-paration ordinale a Verona per honorar Soa Exce-lentia, el cussi a Venecia. Ringratiò, dicendo il re Christianissimo vien a Bles, poi qui a Milan, e io potrò venir a veder Venecia. Poi disse sguizari è di bon animo verso la Maestà dii re Christianissimo. Aspetava la tornata di l’Armirajo e di monsignor di Rivai stalo a sguizari. Scrive, si Lutrech vegnirà a Verona, monsignor di Terbe venirà a Venecia. 11 Zeneral vediio di Milan ha scrito al Re non si fa ju-stitia in Milan, e il Re ha mandà dila letera a Lu-Irech aziò provedi e non li sia scrito più sle cosse. E una cossa che fo causa il signor Zuan Jacomo li venisse a noja, fo questi a visi el dava. Dii dito, di 4. Come, parlando con Lutrech, li à dito il ducha di Bari feva far fantarie in mantoana, dando danari per venir a far movesla sul Slado de Milan, et tamen questo non bassi per certo, ma alcuni di la compagnia di Malalesta Baion e di Julio Manl'ron venuti a Milan hanno impito che era uno secretano a Venecia di dillo Ducha. Ben è vero esser passato nonlii e tuttavia passano dii vescovo di Lodi, è a Trento, a quelli primi di Milan, con dir P Imperador voi ajular il ducha di Bari e melerlo in stato, e danno Como a sguizari, per il che essi sguizari fanno una dieta a Bada ; chi dice saranno con loro chi dice saranno col re Christianissimo. Lu-treeh dice non si poi saper fin non si finisse questa dieta fanno a Bada. Dii dito, di 5. Come manda letere di POrator nostro in Franza. Monsignor di Terbe li ha ditto il re Christianissimo vien a Milan, et è letere che il Re