643 MDXIX, Nuxori ha ditto esser vero c lo dirà al suo He. Poi li disse tien esso Ile veriu su questa ixola per parlar a questo Re e a bati/.ar sua ameda, e che sguizari sarano con lui per averli dato favor a la eletione. Dii dito Orator, di 23. Come era zonto de lì monsignor Pelissa, fo orator dii re Christianissimo in Scozia, e quelli populi lo lo’ prexon, e per mezo dii Cardinal Eboracense l’hanno liberato e ritorna in Pranza. I qual scozesi dovendo intrar in la paxe fata Ira Pranza e questa Maestà, havia termine a questo san Andrea che vien, hanno mandato a recbieder più lungo termine ; et par che il duclia di Albania, per quel si ha, sia per passar in Scozia, al che questo Re non voi per niente se impuzi, e il Cardinal ha dito a l’orator francese : « Queste non è le promesse li ha late il re Christianissimo, che dito Ducha non si impacerà in le cosse di Scozia, et che ’I faria dispiacer al Re. Dii dito, di 28. Come il Re era partito da Gra-nuzi e andato ai soliti soi piaceri, dove starà per tutto il futuro mexe, non però sì lonzi che achaden-do non si possi negotiar con Soa Maestà. Eri vene qui uno di 4 zentilhomeni francesi obstazi, vien di Granuzi, i quali dieno star apresso il Re. Dice il Re aver dito, che il re di Romani passando in Fiandra, verà su questo regno per abocharsi, e forsi a un tempo etiam si abocherano col re Christianissijno, e 374 che l’ha dito il re di.Romani farà quel che vorà Soa Maestà, e tal abochamento sarà questo Mazo et Zu-gno tra . . . . c Bologne in campagna. Di quanto intenderà, aviserà etc. Di Milano, dii secretarlo Caroldo, di 5. Come è zonto di lì lo illustrissimo Governador nostro. Li andò conira 5 mia lo episcopo di Aste e fratelli, monsignor di Santo Antonio e fratelli, e tutta la casa Triulzi con altri zentilhomeni, el etiam lui Secretano nostro, e lo acompagnono a la sua caxa, poi andò da monsignor di Lutrech. Era in........... coi qual ragionò fin note, et cussi etiam cri sletcno assà in coloquio. Lutrech voi t'ortifìchar questa terra con far le mure di novo, e si spenderà da ducali 150 milia. El ozi nel Consejb doveano proponer questa cossa a li zentilhomeni di Milano e altri chiamati, dicendo il re Christianissimo ne pagerà una parte. Scrive, pre’ Corado e Zuan Laspach scrive la dieta tarano sguizari se farà per risponder a Pranza, e si tien le cosse di sguizari passerai» ben per Franza. Monsignor Salila Columba, che andò a Mantoa per li foraussiti e banditi, e quel . . . Crivello Lutrech voi non li dagi recapito, il qual partile, e par sia andato in bcrgamascha. Unde lui Secretano ha scrilo di 3TTEMBRE. C44 questo a li rectori di Bergamo. Sono 24 banditi di questo Stailo i quali vanno facendo quesli danni, et Lutrech voi averli si ’1 potrà, aziò si possi andar securamenle per il paese; tamen Santa Colomba non ha speranza di averli in le mano. Lulredi dice voi andar dal Re, maxime venendo a Lion come el vien. Li ha dito aver letere di Roma, di l’insulto fato per l’orator ispano a quel spagnol, et il Papa è in gran colora con lui, de che lì piace mollo, et è a proposito dii Roy. Itcm, lui Secretano dimanda licentia, è passa anni quatro è de lì. Dii dito, a dì 7. Come ha auto li sumarii di Cipro, qual comunichoe con Lutrech. Li piaque. Disse è molli giorni non se intendeva nulla di queste cose. E zonto lì a Milan monsignor Paiton, vien orator di Roma, va in Franza. L’urmada dii re Christianissimo va in spiaza romana per intertenir e dar favor e inanimar jl Pontefice; il che lui Secretano dice li spiace 374 * perchè sarà causa far venir l’armada di Spagna a Napoli. Di sguizari nulla si ha; si spera saranno con Franza. Dii fortifichar Milan si è siati in Consejo; li zentilhomeni hanno tolto do zorni di termine a risponder. Lutrech dice voi al tutto la fazino, ancora che i non volesseno. Il Governador è stato in caslelo con Troylo Pignatello, qual ha menalo con lui, aziò consegli la forlifìcation dii castello eie. Di Napoli, di Hironimo Dedo secretario, di 3. Scrive di quelle ocorenlie zercha dannifichadi ut in litteris ; qual non fo lecle per non tediar il Consejo. Ma ben come erano partidi a dì. . . li oratori alemani, vanno a la Cesarea Maestà, montadi sopra una nave, do de li qual erano restati amaiali. Scrive il zonzer lì dii signor Prospero Colona, vien di la Cesarea Maestà. Scrive aver aviso dal Consolo nostro in Lanzano le fusle aver depredà noslri. Manda una lelera di Palermo, li scrive sier Pelegrin Venier qu. sier Domenego, di 23 Avosto, ut in eis, eie. Di Palermo, di sier Pelegrin Venier predi -dito, di 25 Avosto, drizata a la Signoria nostra. Come a dì 28 Lujo fo l’ultima sua, poi ritornò il brigantino fo mandato con letere, come scrisse, a lo illustrissimo capitano domino Hugo di Monchada. Sialo in colpho di Tunis, referisse esser a la Golela 5 fuste con tre bone nave depredale in li mari di Jeviza e quelli contorni, e non havendo potuto meter in terra è ritornalo con le letere, e dice il Capitano con le 9 galie e Ire barze che parti per quel colpho si reduse a Marseja vedendo non esser ritornale tutte le altre fusle, e a quel porlo ritrovò una fusla di Calhelogna con provision di Sua Alleza che ordinava dovesse presentarsi subito a la Fomenta a