441 MDXJX, LUGLIO. 442 ben domino Francesco da Tolmezo dolor nostro mandato de lì. Item, si risolseno au lir pqi zercha altri danni con deputati eie. Item, fono sopra aver la letera per Napoli al Viceré, et visto quello era sia scrilo, bastar. Scrive coloqui aulì con l’orator di Franza è li, qual non lieti sarà guerra col suo Re, e coloquii molto longì, ut in litteris ; e sì alende questa resoluzion di chi sarà eleclo re di Romani. E che la venuta dii signor Prospero Colonu de lì, io chiamalo dal Re per consultar di far il Papa non sii conira esso Catholico re, et però mandar zeule in reame per forzarlo eie. Dii dito, di 12. Come era slato uno con una scritura, qual voi raxon dii Re, qual ha una fiola per moglie fo di Jacomo Zaphaua di Gypro. Dice la Signoria li deva ducati 100 a la camera di Padoa; per il che par questi lo voy aldir, non obstaute il Tolmezo e luì Orator habi dito questo non è a proposilo di le ripresaje si Irata. Item, scrive, il conle Hi-ronìmo Nogarola è stato da lui pregandolo non li sia contrario, et pregi la Signoria lo toy a grafia. Si offerisse far bon oficio, è dìi Consejo dì Napoli. Di domino Francesco Tolmezo dotor, date ivi, a dì 12 Zugno. Scrive la cossa come fu nel Consejo, dove era il Cardinal di Tortosa, due episcopi e il Gran canzelier, et che lui disse dii debito dii Re di ducati 25 milia per la nave di Bembi, unde terminono chiamar con questo Consejo di Castiglia il Consejo di Ragon e tratar tutte do malerie. Scrive la scritura di la dona fo lìa dì Jacomo Zaphana, fo contestabile dii re di Cypro eie., ut in litteris. 248 Da Londra, di sier Sebastian Justinian el cavalier, orator nostro, a dì 17 Zugno. Come il Re e il Cardinal legato Eboracense erano fuori et si aspetano de lì di brieve. Scrive, niun de lì vorìano fusseno electi alcun di do Re, re di Romani. Scrive, coloquii aulì con l’orator dii re Chrislianissimo, è li, qual disse sa cerio questo Re vederia (volentieri) niun di do Re, ma che contra il suo Re non saria, per averli cussi promesso non se impazar; et che quel Rizardo Panzeo andato, chi disse a’sguizari e chi a li Eleclorì, non opererà contra il re Chrislianissimo; e di lo abocharsi crede non sarà questo anno. Scrive, doman il Cardinal dia esser a uno suo loco mia 10 di Londra. Voi esso Orator andar da lui, per aver la risposta dii Re di aver aceptà la Signoria in la liga. Item, ha nova il suo successor esser zonlo a Cales e aspetava tempo da passar su l’ixola; qual zonlo, an-derano dal Re e reverendissimo Cardinal, e lui torà licentia, et verà a ripatriar; e farà ogni cossa il suo successor sia incontralo et honorato eie. Di l’obsrquentissimo servitor Todaro Triul-zi governador nostro, date in Verona a dì ultimo Zugno. Come, per alcuni venuti di Trento, ha nova esser slà eleclo re di Romani il re Catholico, et à auto ctiam una letera di uno suo amico dì Man-toa; ma non lo erede. Tamen avìsa quello ha, acciò la Signorìa intendi il tutto. Di Manloa, di uno scrivo al prefalo Governador, di ultimo: come il signor Marchese ha auto nova il re Catholico esser slà elelo. Et è aviso di 22, di Magonza, ch’é vicino a Franch-fort, come non era sta eleclo ancora nìuuo, e di In-spruch, a dì 2G, che Spagna sarà eleclo. Il Governador di Zenoa si ritrova di qui ancora. Di sier Piero Trun podestà di Brexa, di primo, liore 2 di note. Come in quella bora à auto la inclusa dì la elettone dii re di Romani, qual scrive il conle Zorzi di Lodron, data il dì avanti, a dì ultimo, drizala a suo cugnato domino Antonio Cavriol; come ha aviso il re Catholico esser slà eleclo, et che le zente erano venule per condur don Ferante nel ducato’di Austria eie. Poi fo lelo per Zuan Balista di Vìelmi una letera dii Secretarlo a Milan, drizata a li Cai di X, ozi zonta, data a dì 2. Come de lì se divulga il Catholico re sarà eleclo re di Romani, e che monsignor di Lutrech era ritornalo, qual li disse averli da monstrar una scritura, e li diria poi chi 1’ ha data; la qual scrilura era come il Vescovo di Trento 248 ' si havia offerto dar in favor di sguizari latiti 10 milia dii contà di Tiruol, et per ajular il ducha di Bari contra il Stado di Milan, qual averà 4000 cavalli; et che venetiani non si moveriano, et questo aferma el Cardinal Sedunense a’sguizari ; et che li agenti di Spagna haveano dati a’ sguizari ducati 7 milia, i quali diceano dover aver da l’Imperador morto. Et poi esso orator stato con Lutrech, li disse: « Che ve par ? » li rispose di la fede di la Signoria nostra verso il re Chrislianissimo, e Lulrech disse: <ì Non credo questo aviso, e ve dirò chi me I’ ha dalo. È stato missier Visconte, qual è mal homo, ignorante, instabele e pien di mala natura; el che lui ha scrilo al Re, qual li dà un ducato al dì et lutto è butà vìa, e non lì dà aviso di cossa che vaja. » Poi esso Secretario li disse che el dillo havia dillo a uno senator tortonese, che Spagna saria electo. Scrive, Lutrech in queste parole stava mollo suspeso; tamen é chiaro di la fede di la Signoria nostra. È letere di Bonvisì, di Lion, come a Marseja ¡1 conte Piero Navaro havia 6 galie in ordine, et Ire ne erano di fra’ Bernardin, et 4 zenoese, tutte iti quel porto di Marseja, e il Re voi far armar 4 galie altro