151 MDXiXj .\pnir.i;. 152 Satalia con 200 turchi, per fortuna grande aula, va al Cayro per diodar di Chairbeg, di ordine dii Signor turco, e quelli diodar sono de li vien a la Porta. Dito flambular volse alcune per bisogno e arlille-rie, velie e altro, et cussi li parseno il meglio largcle dar; qual ha ringratiato assai, si ha oferlo far boi) oficio per la nation al Cayro, etiam li hanno mandalo 3 zentilhomcni a visitarlo, et manda la deposi-lion loro, ltem, mandano una letera dii Gran mai-stro di Rodi. Scrivono per questa nave di Stefano da la Riva mandar biave etc. quanto la potrà levar, e altre particularilù ut in litteris. Di Alepo, di 26, di sier Andrea Moroxini al redimento di Cypri. Scrive zercha la venuta di schiavi per il tributo novo, voleno ducati di zecha d’oro franchi, e siano mandati a la Porla. Sarà danno grandissimo. Il mandato è molto caldo, data l’anno 924, e dice fe’ siano pagali subilo; in (in di la letera aricorda esso sier Andrea è meglio mandarli de 11 in Aleppo al Bassa. La relation di quelli stali a parlar al flambular venuto di Satalia, dice: era eoa 3 fusle e una galiota, per fortuna capitalo de qui, va al Cayro per diodar. Il Signor era in Andernopoli avìa mandato a conzar l’annoda ; ma per questo anno non era per ussir, perchè aria mandato asapi a Peri bassà con il bi-larbel torni e Costantinopoli, e li sanzachi fo licen-tiati. Il campo dii Signor conira Sophì, è resta a Ca-rassan, e quel dii Turco a li soi confini, et il Signor à 84* voluto di anni 20 in suso ctiam di cristiani per ja-nizari, che non era solito (uor cristiani : il Sophi è con pocha zenle ; el Gazelli a Damasco, con alcuni capi di arabi, ha fato cerla mevesta conira di loro capi et presi doi nominati in le letere, a li qual ha falò tajar la testa etc. ut in ea. Dii Gran maistro di Rodi Fabrizio dii Careto, al prefato rezimento, date a dì là Fe-vrer. Come bailo il Sophì ha fato paxe col Turco, però Peri bassa con li altri è partili et andati su la Caramania. Fa armata di 60galie che ussirà di Slreto, minaza di venir a Rodi, capitano dito Peri bassa. Il Signor era venuto apresso Monte santo con 8000 persone e feva una ferra, el che ’I mandava zenle a la volta di Cataro; questo è quanto hanno di aviso. Di Famagostn, di sier Bortolomio da Mosto capitano, di 11 Fevrer. Come, per venuti di Soria, si ha il Sofi era con gran zenle et molti di quelli dii campo dii Turco fuziva in quello dii Sophì, et che il signor Gazeli di Damasco era in con (urna-tia col Signor turco. Scrive esso Capitano atende a la fabrica e principia una cortina di più zoè alta 33, al pe’ larga 22, di sopra 18, sarà belissima. Li fa il spallo di fuora via, perchè da la banda di mar è aperta 600 passa. Lui non scrive pilure nè si lauda ; ma farà fati, ma li bisogna legnami, non è tavole de lì pur di albeo, voi far una porporella, e atenderà a la fortification di la terra. Scrive, la carovana di specie si aspelava a Damasco con bon numero, ut in litteris, parte voi meter lì et parte in Alexandria, et venendo le galìe barano bon cargo e robe assai. Scrive, si mandi i legnami, et voi far di volti di l’Ar-senal, che di 4, do è in piedi in certi magazeni tutlo si vasta, chi non mele a coverlo le cose, ltem, scrive tutti de lì si doleno per non aver moneda minuta ; hanno sarafi non li poleno spender, però si fazi 15 milia ducati di carzi, sarà gran utile di quella isola e di la Signoria noslra, ut in litteris ; e si spenderà do carzi per uno lornese. Nola. Etiam il Luogolenente di Cipri scrive si mandi certe monition per Cerines, come in la lista è scrito. Di Soria di la caravana di specie par sia poche specie, sicome per letere dii Consolo di Marzo la Signoria intenderà il tulio. ltem, in le lelere di Roma è una particularità, come ha fatq signar al Papa la causa di sier Anzolo Trivixan esser rimessa a la Rota, et averà il breve di P absolulione, e 1’ uno e l’altro manderà per le prime. La relation di quel amico fìdel è Zuan Tem-pe- sguizaro, parti da Cuora, a dì 28 Marzo. Dice come 11 oratori di sguizari erano stali a Isprueh a dimandar a quel Consejo raynes 300 milia li dieno dar l’Imperador morto, come apar per uno instru-menlo falò al tempo andò in Degiun contra Franza, e li dà per pegno il contà dii Tiruol: per tanto dimandano li denari, over il dito contado. 1 quali li 85 hanno risposto non saper alcuna cossa di questo, e sguizari li hanno monslralo l’instrunlento di l’Im-perador col suo sigillo, et fono ritornali a caxa e fato comandamento a tutti li sguizari, è fuora, soto gran pene tornino a caxa, e voleno far gente per andar a tuor il conta di Tiruol. ltem, che era nova il ducha di Vertiinberg era sta roto da l’exercito di le (erre franche, et ha mazà 4000 sguizari era con lui, zoè venturieri andati. Da Trento, di 3 Aprii. Fo leto una letera senza dir chi scrive, ma è di Antonio da Tiene foraussito. Scrive a Vicenza a suo cognato missier Nicolò da Porlo dotor, et lui la manda qui a domino Ferigo da Porto dolor, suo fratello; quali sono soi cugnati. Scrive averli scrito era ventilo uno homo da la banda di sopra, afirmava li exercili erano ata-