293 MDX1X, MAGGIO. et nepotem suurn, hoc est Majestatem Vestram sere-nissiraam, bona essent latissime demonstrarent, cl qualis in eosdieti Christianlssimi regis animus esset teslificarenlur. Unde ex eo maxime apprehcndi po-lest,quod ante Imperatoris mortem, sua sponle, nulla necessitate ductus, in commodum et favorem Maje-statis Vestrce serenissima; et patrui sui ut adju-mento in eorum periculis esset, libentissimc per dicium Joachinum se obtulit. Quod igilur acturus est si ajiquibus beneficiis a Majestate Vestre devinciatur, satisque unicuique recle sentienli clarissime constare potest. Insuper, jam dicti nuntii in mandatis ha-bent exponere dicto regi Poloni», ut proesentem rerum statura consideret, et qua; futura pericula chri-stianitali imminent et maxime incendio proximiori-bus, et quod nune Turcarum tyrannus super futuro Imperatore creando cogitet. Quem si viderit, aut opibus,aut armis, aut obedientia, esperimento etvo-luntate destitutum, mens ejus profecto ad graviora molienda in reipublica; christianse jacturam accende-tur; si cum Imperalorem electum viderit magnani-mum, in bellicis rebus exercitatum, pecuniis, mi-litibus, classe et machinis instructum, potius sua servare quam aliena invadere curabit. Non parum igilur tolius Chrislianilalis interest, ut talis eligatur lmperator, qui non modo eam defendere sed etiam hostes ejus invadere possi!, Cristianissimus rex judicium, voluntatemque suam Majestati Vestree serenissima lamquam fratri et consanguineo suo carissimo ideo exponenda duxit, ut si inipsa electione cognoverit ipsum indigere suffragio et voce sua, non gravetur illi impendere sub ea spe et expectatione, quod hujusmodi promotio non magisin utilitatern gloriamque dicti Cliristianis-simi regis quam ipsius Majestatis Vestrse serenissi-mae et regni ejus redundabit, 1681' Di Anglia, di sier Sebastian Justinian el cavalier, orator nostro, date apresso Londra, a dì 8 April. Come li oratori ispani partileno de lì, et fo in coloqui col reverendissimo cardinal Ebora-cense ligato. Non sa la causa, pur si dice perchè il duca di Geler ba roto guerra su la Fiandra; et questo è da creder, perchè il re Catholico ha fato re lenir tutte le nave è in quelli mari. Scrive zerca il passar di quel re d’ingallerra il mar, per esser a parlamento col re Christianissimo, non si dice altro. 11 cardinal Eboracense è sta molto occupalo in tansar questi prelati; di che trarà gran summa di oro, e si dice il Papa ne bara la sua parte. (1) La carta 167* è bianca. Dii dito, di 12. Scrive, eri fo dal Re, qual è a Rezimonte, per aver ricevuto nostre leteredi 0 Marzo con li avisi. Li piaque udirli. Poi esso orator li dimandò quando soa Maestà passerà il mar. Quella rispose non lo saper, ma passerà presto per essere a parlamento col re Christianissimo, per esser rimasti d’acordo di tutto ; puf ha inteso da altri non sarà questo passar avanti tutto Lujo, et come domino Rizardo Panzeo secretano regio ha dito cussi babbi ad esser che ’1 passerà, ma non si po’ saper il tempo: sichè le cosse de lì vanno molto scerete e non si poi saper il certo, e chi lo sa lo tieneno dentro di loro. L’orator ispano ritornato di... , resta qui. ltem, scrive si mandi le do parte di vini richiesti per altro sue letere, acciò possi monstrar eie. Nolo. In le letere di VOrator nostro in Pranza è sta particularità non nolada al suo loco, zoè l’Orator li dete la letera la Signoria si aiegra dii fiol nato, dicendoli molte parole di la indesolubel unione. Sua Maestà ringratiò, dicendo tien non babbi niuu sia conforme al suo voler come la Signoria nostra, per esser Soa Maestà di questa instessa opinion, con molte parole dimonstrando grande amor al Stado nostro; di che l’Oralor disse Soa Maestà era ben con-tracambiala. Fu poi leto una Intera di sier Piero Landò podestà di Padoa, di 20 Marzo. Di alcuni nominati in le letere, quali per una promission fatali per Zuan Francesco di Daini questo Zugno passato erano venuti lino lì a Padoa, et asaltono Agustin Lana citadin brexan, scolaro, al qual deteno cinque fende e li tajono uno dedo di la man sinistra, unde fu posto per li Consìeri darli licentia di meter li diti e il mandatario in bando di terre c lochi, con laja vivi L. 1000, morti L. 500, ut in parte. Et a l’incontro, sier Lucha Trun savio dii Consejo, messe che ’1 ditto processo sia mandalo a l’Avogaria. E nota: fu posto per li Consieri li beni loro siano confiscali. Andò le parie : 9 non sincere, 4 di no, 16 dii Trun, 34 di Consieri, et fu presa. Fu posto, per li Consieri, dar salvoconduto ad 168* Adamo merchadanle todesco, per mexi 5, acciò vengi ad acordarsi con li soi creditori, cussi richiesto da quelli, et con questo habi salvoconduto in la persona e in la roba, et (tessendo cl acordo di farlo li creditori tulli, li vaghi, alitcr non, ut in parie: 20 di no, 123 di si, fu preso. Fu posto, per li Savii, in la qual mirò sier Zuan Miani el consier: che manehando la facultà di medici di Vicenza per compir l’estimo, sia rimessa la deliberalion al Consejo di 500 di .Vicenza, acciò si