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MDXIX, ACOSTO.
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      che sesto, e si no disse vollandose verso il Gran canzelier, con altre parole, sicome in ditte lelere se contien.
         Dii dito, di 28. Scrive coloquii aulì con l’Ora-tor di Pranza è lì, qual li ha dito e mostratoli la le-tera scrive il Re a questo Re ralegrandosi eie., dicendo voi perseverar in la bona amicitia etc. Et Soa Maestà li ha risposo esser contentissimo, dicendo ha inteso questo Re voi con lutti usar lai oficio di star in pace fino el si conducili in Fiandra; tamen non anderà avanti Mazo, et che in questa eletion à speso un milion di ducali, ha impegna le soe intrade e de stati in Chastiglia, qual lieti li venderà a queli primi per tocliar più danari, et ha speso il subsidio li dele questi regni, e li soi de la sua corte zà 6 mexi non è stà pagali. L’armata dicono mandar in Africa questi dii Gonsejo la solecitavano; ma non si poi expe-334' dirla per non aver il modo di danari, e il conte di Giura capitano, par sia zonto 10 mia lonlan di l’armala eie., e resta con dir li sia vergogna zonzer a l’armata, et quella non sia pagala tutta. Altri dice che ’1 voleva venir capitano per passar in Italia; ma inandandola in Africha non par sia del suo honor; per il che questi dii Consejo di la guerra zerchano danari a interesse per expedirla, e si dice troverano da alcuni zenoesi merchadanli, sono de qui; et questi mandano al ditto capitano don Diego Doria capitano di l’artelarie, a exorlarlo voy montar su Tarmala. Item, scrive si aspeta de lì zonzi il Conte F’a-ladin, zoè il fradelo di lo Elector, vien di Germania, con la creatione aulenlicha, il qual aspelava certo salvoconduto dii re Christianissimo. Et par questo Re li habbi promesso vadi Viceré a Napoli; el a li arziepiscopi Electori ha promesso tanti benefici che non sa si l’observerà. El marchese di Brandiburg è stà lutto francese, però nulla ha vadagnalo da questa Maestà; ma ben li altri Electori. Scrive esso Ora-tor nostro, è stà expedito uno nontio a’ sguizari. So-licita il successor suo sia expedito aziò possi repa-triar, bora mai è intrato nel terzo anno. Scrive, la letera dii re Christianissimo scrita dà titolo electo re di Romani, si aiegra, et scrive voi perseverar in la lianza, e zonto sia l’Armirajo de lì, traterano quello acliade etc. Et questo Re lì ha risposo in conformità de la sua bona mente verso quella Maestà. Scrive, ha inteso in camera dii Re è stà parlato tutti li principi cristiani ha scrilo o al suo Re o ai so’ oratori si aiegri, excepto la Signoria nostra. Scrive, è nova in Sardegna certe galie e barze di questo Re à preso do fuste di Mori. Questa letera fo tenuta fino a di primo Avosto.
   Di Napoli, di Hìronimo Dedo secretario, dì 6. Come ha ricevuto letere di POralor, di Spagna, con la commission al Viceré, eie. Andò dal Viceré, li apresentò la letera. Era il conte di Monte allo. La qual leda, disse: « tornale Sabado ». Et cussi poi tornato, era con dito missier Lodovico. Sua exce-lenlia li disse: « tornale Luni, vi risponderò, » e dele la letera al prefato missier Lodovico, dicendo :
« vedete vui ». Il qual missier Lodovico è degno dotor. Scrive, si provedi di danari per lui Secretario, è mexi 5 è lì a ducali 40 al mexc, come li fu concesso, non ha auto se non ducali 130, ha trato ducali 100; prega siano satisfati. La zostra è stà di- 335 ferita per questa altra setimana per aspetar li oratori di Austria.
    Dii dito, di 6. Come erano venule lelere di Spagna dii Re, per le qual annidavano el conte di Chariali e il conte di Monte Lion commissari di Soa Alteza con provisión ducali 400 a l’anno per uno sopra i beni aspectabti a Soa Maestà, e si lien il signor Prospero sia stà causa di questo, et è gran odio dii Viceré con li ditti. Scrive liaver auto lelere di Palermo di sier Pelegrin Venier di 29, e manda la copia. Ha scrito a le galio di Barbaria vadino riguardose per queste fuste di Mori, é lì. Scrive, a dì 25 zonse lì 7 galie, vien di Napoli, le qual é partite per andar a la Fagagnana a trovar don Hugo di Monchada, e de lì a unirse insieme; et a dì 22 sora Saragosa erano stà viste 2'2 fuste di le dite di “Mori e Turchi, tamen poi revocha e dice non è nulla.
    Dii ditto, di 13. Scrive di una zoslra lacla de lì, ut in litteris, il sumario scriverò di soto.
E dii zonzer di oratori di Austria, alozati dove aloza lui Secretario nostro, i quali zonseno a di. . , e li andono contra el signor Fabricio Colona, el marchese di Pescara, e altri baroni. Scrive di diti oratori è morto uno domino Lazaro, era oratore di Austria, et uno altro stà mal, et molti di la sua famiglia, quali è slà mandali a l’ospedal a farli varir.
È venuto in lempo di cativo ajere.
    Fu poi leto una letera dii cardenal Corner, scrita a la Signoria nostra, da Roma, a dì 9, in materia di le zoje. Con Aguslin Gixi ha auto gran fatica, pur concluse la cosa, e li dele li ducali 20 milia, et ave le zoje boiate in le sue mano, viste tute e il peso per Andrea Marchadeli ; ma voi dito Agustín uno instrumento, qual manda la copia, termine 40 dì a relifìcarlo, con piezaria ducati 10 milia a non romperlo in forma Carneree. Etiam una altra piezaria, se la Signoria non vorà darli le zoje indrio; e lui darà li danari ; voi certe clausole, tien però non