193 MDX1X, APRILE. '191 zoje, poi fu a l’Arsenal ; si che vide quelo volse veder et si parte da matiua. Da Milan fo una letera zereha sier Vetor Pisani qu. Francesco dal Banco, era a Cremona, fo retenuto per certa letera auta da li soi de qui, vi-delicet un flol naturai li scrivea la Signoria li darà in pegno ....., et lui mostrò la letera, unde fo ritenuto, et poi lassato. Et compito l’oficio et messa, la Signoria col Co-legio si reduse, et fo scrito a Milan in risposta di le soe aule l’altro eri, et poi se li risponderla per Pre-gadi. Da poi disnar, la Signoria vene a l’oficio jusla il solito. Fo il perdon a l’IIospedal di missier Jesù Cristo a santo Antonio, noviter rea buio dal Papa. Etiam fo il perdon a san Jacomo di Rialto, qual papa Ale-xandro terzo, quando fo qui, lo concesse perpetuo duraturo, come è quello della Carità, senza darli offerta, e questo Papa l’ha renovalo zà due anni. 107 A dì 22. Fo il Venere santo. La Signoria fo in chiexia con li do oratori Papa et Franza, et nulla fo di novo. Da poi disnar, fo letere da Milan, dii Secretarlo nostro, di 18, le qual fo lete col Colegio in camera dii Doxe avanti andaseno a la predica ; qual predichoe fra Zuane di l’Anzolina predicha ai frali Menori, di nalione fiorentino. Era vicedoxe sier Mi-chiel Salamoi!. 11 qual predicato!' exclamoe sopra monache, sopra meretrici è in la terra, et sopra he-brei slà in Ceto, confortando il Stado a farli pagar li danari è nostri, e non tratarli come i vien tratadi: dicendo essi zudei li ha portato in cella danari, cucinari e pironi d’argento acciò el tasi, e lui non ha voluto taser. Et compito la predica, e posto Nostro Signor in sepulcro. Erano questi procuratori, Grima-ni, Gabriel, Trivixan, Molin, Grilli, Loredan et Pi-xani. Et poi diio l’olìcio, el Colegio con la Signoria si reduse a lezer le letere di Roma, venute di 13, là, et 18, di Napoli dii secretano Dedo di 9, di Spagna, da Barselona, di l'Orator nostro, di primo, 4 et 7 di Vistante. Il sumario di tulle noterò di soto. È da saper, eri sera, hessendo le Scuole in Piaza per intrar in chiexia di San Marco, justa il solito, a veder il sangue miracoloso e altre reliquie si monstre. fo cerio disordine Ira la Scuola di san Rodio e quella di San Marco per intrar in chiexia, et si rom-peteno torzi, con darsi tra loro, che fu cossa di non pocho momento et materia di Cai di X, sopra la qual alias messeno parte. / Diarii di M. Sanuto. — Tom..XX VII. In questo zorno, in diverse chiexie, fo honorala-menle posto Nostro Signor in sepurchio, el con grandissime luminarie, maxime a san Bortolamio, san Cassan e san Stai ; et vidi a bore una di notte a san Cassan prima conzà le strade con luse, pareva zorno, maxime in caxa di sier Andrea Morexini qu. sier Gabriel, che fo di le belle luse vedese mai, a 8 soler! di luminarie; poi in altri luogi, et maximo numero di torzi che compaginava, zereha numero .... Et quasi per tutte le chiesie li sepulcrii fono benissimo conzadi, exceplo a san Marco che si conza di panno d'oro jusla il solito, con le spaliere atorno di la passion di Cristo. A dì 23. Fo il Sabato santo. La malina nulla di novo ; è stato il perdon etiam in la chiexia di san Zuan di Rialto, di colpa e di pena. Da poi disnar, fo Colegio di Savii et se intese, per uno gripo venuto di Corfù, parti a dì 7, come a dì 3 di questo era zonla a Corfù la nave Coresi vien di Cipro, su la qual è sier Vicenzo Capelo, vien capitanio di Famagosta ; di la qual nave si stava in fastidio nè si sapeva dove la fusse. Vien molto ridia. A dì 24. La malina fo il zorno di Pasqua. La 107* Signoria, vicedoxe sier Michiel Salamon, vestito di veluto cremexin, con li oratori Papa el Franza, fono in chiexia a la messa pasqual. Da poi disnar, a la predicha, predichoe fra .... da Siena predicha a san Stefano, e frali del suo ordine; et compita justa il consueto, la Signoria fo a vesporo a san Zacharia, dove è il perdon plenario di colpa e di pena. Andò, con questi procuratori, Gri-mani, Gabriel, Trivixan, Grilli, Loredan et Pixani; podie veste di seda, et solo sier Alvise Mocenigo el cavalier havia beehelo d’oro; et in questo mezo li Savii si reduseno. A dì 25.11 Luni di Pasqua. Introe Savio ai or-deni sier Antonio Mozenigo di sier Alvise el cavalier, qual licei non habi il tempo di anni 30, ha auto il suo boletin el è miralo il quinto. Sier Hironimo Zane di sier Bernardo è amalato e ancora non intrò. Di Milan, fo letere di... e di Franza, di 12. Di Brexa, di sier Zuan Badoer dotor e cavalier, di.....Come si scusa non poter andar a servir in orator a Roma, et zà anni 8 fu con ducali 140 al mexe, hora se li da ducali 120; sichè si farà in loco suo. Vene l’orator dii Papa, over Legato, per cose par-ticular. Da poi disnar fo Pregadi; et vene il Principe et sier Michiel Salamon el consier, di anni 86, siati 13