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MDX1X, MARZO.
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    chiamala la Maxerala, l’altra di Ponente eh’è Oran, per esser sollo la Calholica Alleza, et è meglio che la scala di Tripoli dove non si fa più nulia. Disse che in certa insula chiamata scojo dii Pignoli, ch’è
    del re Catholico, vicina a.....per forza di spese
    il Re ha fato far una forleza e strade, et li si paga certa angnria, e questo fanno per far danno a Mori; i qual Mori dii re di Fessa voria le galie non passasse de li aziò perdesse spagnoli Io vadagno : nè altro disse. Il Principe senza dirli altro laudò; disse el primo Pregadi venisse a referir come voi le leze; e chiamò li Siivi ai ordeni, dicendoli facesse nave-gar le galie di Barbaria per tempo, e il Capitano disse queste ¡stesse galie è abissade, dii resto è op-time galie.
        Et sier Alvise di Prioli el consier si levò suso, dicendo, dii 1500, al tempo de la guera dii Turco, missier Costanti» di Prioli e compagni, tra i qual lui havia con Rati per 20 milia ducali a Tunis, el qual Re li tolse, unde fo baiala la scala, e quel Re mandò uno ambasador de qui e conzò in ducati 8000 : e cussi per ogni muda ch’é sta 4 mude, hanno toclià ducati 1500, voi sia messe in la Procuratia o altrove lin sia conossuto de jure, atento la soa batalation è avanti la Dolfina. Et a l’incontro, sier Benelo Dolfin disse è soi batalà noviter per il Consejo di Pregadi •2' e si ’I voleva nulla la terra era ordenada che li ri-sponderia. Et cussi non fo lermenà altro, et il Capi-tanio si parti di Colegio.
        Da poi disnar, fo etiam Colegio di la Signoria e Savii, per expedir oratori di comunità e dar audien-tia a diverse persone.
       Di Roma, di l’ Orator nostro, vidi letere particular di 3 Marzo. Come, a di ultimo ricevete lelere di la Signoria. E scrive come, per via di Franza, la Signoria poi haver aviso di qualche intel-ligenlia habbi il Cristianissimo re con il Papa per farsi Imperador; ma de li a Roma adesso se poi mal intender nulla, e le cose vanno molto secrete, perché prima tutte le cose non solum per il Papa, ma etiam il reverendissimo cardenal Medici si tralava e si conveniva venir a le mani di più persone, al presente solo il Papa Irata lui. El re Cristianissimo mandò quel zenlilhomo francese nominato el Pay-lon li a Roma per queste pratiche de l’imperio, come scrisse. E il Papa li rispose quanto li par; nè se intese altro. Scrive, il Papa per nostri non è co-nosuto, e a la giornata si troveremo in grandi erori; et quello è per via di Franza dii voler dii Papa, non è cussi certo, ma perchè senio inclinali a Franza,
    lo	credemo. Il Pipa ha convenuto farsi far più dii
dover e de la niente sua con qualche oblalione al re Cristianissimo, et però non è che I liabi capitulato. Conclude, mai si vederi il Papa francese se non per forza, e il re di Franza è de li astuti giovani che al presente si trova in cristianità. Scrive esso Orator, il Papa non voria che ni il re di Franza, ni el re di Spagna fusse fato re di Romani.
   Per le publiche scrive molte cose sopra questa materia, e quello ha solralo da li oratori francesi sono de lì. Cadauno de li do Re fanno d suo potere per conseguir tal dignità, e per la Italia no» fa alcuno di loro, e non è da fidarsi in confedera-tione che si potria poi trovar inganali : sicliè el Papa non se voi impazar et ha optima opinion. L’è molti zorni che di Germania d Papa non ha letere dal suo Legalo cardenal; ha posto le poste, ha scrito sie volte, el no» ha alcuno adviso. El cardenal Colonna ha auto letere come l’arziepiscopo Magantino, ch’è uno di Eleetori, ha inlimà la dieta in Franchforte per tal eletione per la Domenica Icetarc Hierusalem, che è la quarta Domenega de Quaresema, a di 3 Aprii. Si ha letere de sguizari di 10, come haveano, ne la dieta per loro facla, deliberato de non dare alcun fante al Cbrislianissimo re, et aspelavano l’ora-tor del Catholico re, el lenivano che con quello resteranno d’acordo; nè etiam hanno voluto dar fanti al duca de Virlemberg che era andato a la expu-gnatione di una terra franca, dicendo che lui non havia jusla causa di guerizare, et questo perché hanno certo acordo con el dito Duca; ma ben la liga 1-' de Svevia mandava gran numero di fanti conira el dito Dudia in favor de le terre franche. Si dice, el cardenal Curzense voleva andar la expedilioiie con-tra el dito Dcicha. Li Grisoni si haveano mandato a oferire per defensione de la casa di Austria, e dicono che il re Catholico sarà re di Romani, overo chi lui vorà. Si aspela co» desiderio de haver letere di Ger-»ia»ia, da poi le oblalione facle per el Christianissi-mo re, per veder come se muoverano li Eleclori a le promissione fadeli per el re Cbrislianissimo. Molli le judieano frustatone, tamen sono grande. Il ducha di Urbino, al solilo, dicono non se lassa gubernare. Scrive, li a Roma non se atende ad altro, salvo che a feste, comedie, corer di palii, maschare eie.
   Et in 1 epublicedi ultimo Fevrer, scrive. Come de lì non se parla di allro che di la eletion dii re di Romani, et li primari di quelle corte desiderano non siano ni il re Christianissimo ni il Catholico per ben de Italia. E dicono che il Cbrislianissimo non sarà per do cause : l’una per non esser da creder germani si vorano privar de questa jurisdilione; l'altra