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MDX1X, MARZO.
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erano venute ielerc di Germania dii Legalo, di ultimo et 8 dii presente apresso Franehfort: come non era ancora stato con li Electori, perchè non erano venuti, et se leniva de lì che ’1 Catholico saria eleto re di Romani: et questi spagnoli se doleno el Papa favorizi el Chrislianissimo re; etium questi di Spagna tengono cerio dillo re Catholico sarà eleclo; e quel fra Nicolò, stato in Germania, dice certissimo el dito sarà eleclo, et se acorderà col re Chrislianissimo, e il Papa lorà di mezo. E lo abochamenlo dii Gran maislro con monsignor di Clevers era suspeso; el è aviso la dieta di Eletori sarà per questa Pasqua di Mazo, perchè a quel lempo voi le constilulion de redursi, sive bMa aurea, over la Carolina, e li ora-lori yspani dicono aver zerchato di questa decitone, el non trovono altro che dila bona. Scrive, in questa malina fo dal Papa perchè dovea esser concistorio, pregando Soa Santità promovesse la canonizalione del bia’ Lorenzo Juslinian, e dete, poi mirati in concistorio li cardeuali, l’altra al reverendissimo San Zorzi camerlengo, qual non volse aprirla se non la mostrava prima a li cardenali serata ut moris est; et el cardenal Cibo la portoe, et lui Oralor se partì. Unde intese da un cardenal, risolto el concistorio, il Papa aversi portato benissimo, dimostrando grande ' afectiou a questa cossa come si ’1 ftisse slà venetiao proprio, el terminono cometer a far el processo al reverendissimo Legato e a lo episcopo eleclo di Cremona, videlicet abate di Borgognoni. Non volse el Patriarcha perchè l’ha solicilà questa cosa : et si soleva far do cosse, cometer la inquisition et poi formar el processo, unde tulle do cosse ha comesse fazino ad un Irato per abreviar, el ha commesso al cardenal Santa Praxéfle et Sani’Eusebio, videlicet cardenal di Ancona, solicitar la expedilione dii breve. Scrive, dite nostre letere, lecte in questa maleria, erano latine e ben composte, e quella dii Patriarca nostro etiam, non fo leta la scritura eie. Scrive aver recevulo le nostre di 17, portate per Tagola corier, è stato 6 zorni a venir; e dii perdon di San Zachariu, auto et expedito quello ut in Ut-teris.
     Dii dito, di 26, Per esser materia secreta, uon fo lecte, se non con la credenza grande in Colegio, come dirò di solo. Et scrive, essendo rimasto sier Piero Donado el cavalier suo successor elelo locole-nente in la Patria dii Frìul, suplica ne sia eleclo uno altro.
    Di Napoli, di Hironimo Dedo secretano et Francesco da Talme so dotor, di 20. Fono dal conte di Cariati per la risposta di heredi di Alvise
Pison, che altro par non sia. Dito Conte mostrò esser pronto a li desideri de la Signoria nostra, e deleli certa scritura aziò rispondeseno, qual è la represaja concessa per el re Forando 1504, 8 Fevrer, la su-spension fata 1509, 1C Zugno, poi el Viceré ì 516, *2 Aprii, la confirmoe e levò la suspension ; e volendo diti nostri saper el principio, disseno: la dona, fo dii Pison, esser andata in Spagna con le scrilurc. Scrivono, aver recevulo letere di 5, con el sindacà al secretano Dedo predilo; exequirano. Scrive, aver loro dalo una scritura, videlicet la roslilution di beni tolti a’ nostri; il danno fato a domino Francesco Foscari e sier Carlo Valier heredi qu. sier Hironimo Coniarmi da Londra, et per la galia sier Hironimo Contarini si rupe; a le qual richieste dito Conte rispose dite robe de la galia esser slà perse per fortuna; e li danni fati per la liga di tre Re, potriano averli ben fati, e lolle lo robe di nostri in la sumaria et di quelli di Traili, che par quelli di Traili non voleano tornar soto il Re e però fono sachizati; ta-men tolse la scritura, dicendo la farà lezer al Con-sejo, e tien la cosa sarà rimessa a la corte,, et cussi quella dii Pison. Unde dovendosi lui Tolmozo partir per Spagna, hanno tolto do avochali, domino Tomaso da Capo et domino Marco di Saxo, quali sono intelligenti et furano el dover. Scrive, diio Tolmezo partirà domati per Barzelona, va a montar sopra una nave biscaina è a Pozuol, carga di solfori, ha bone vele, e tien sarà presto. Scriveno, il conte di Cariali li disse cri aver auto letere dii cardenal Curzense di Alemagna e dii Banis di 28, come el re Calholico ha boti a la eleclion di re di Romani, et 4 Electori voi farlo, facendo dito Conte sopra questo vari discorsi ;
£ che ’1 re Chrislianissimo. con zenle e danari fa ogni cossa per esser eleto lui, e il duclia di Virlemberg era sulevalo conira le terre franche e la liga di Sve-via, el che ’I dito cardenal era andato a la dieta, et che sguizari voleno esser con li austriaci.
   In questa sera, ritornò sier Beneto Zorzi l’avo-gador di comun, stato in bergamasca el Bergamo a formar cerio processo.
   A dì ultimo Marzo. 11 Principe non fu, ma slà 67 meglio e bene. Vene l’orator dii ducha di Ferara, domino Jacobo Thebaldo, et monslrò una letera dii suo Ducha, li rispondeva mollo altamente zercha la rechiesta fata di poter navegar soi navili per el Golpho con la insegna di San Marco et aver recapito in li nostri porti, dicendo non credeva aver tal negalion do la Signoria nostra, et essendo interesse dii Pontefice lo farà intender a Soa Santità.
El qual oralor etiam parlò da superbo, et sier