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MDXIX, MAGGIO.
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     tissirao judicio nostro, il Re ha bona nalura ; ina sono 5 over 6 che alendenoa questo, i quali con Madama diceno quello li par, et cussi meleno suso Soa Maestà etc.
         Nota, in l'altra letera di 19, Soa Maestà contentò proveder lui allesso, e questi 100 milia scudi servirsi poi fosse eleclo: tamen scrive, iu ¡a ziera non mostrò restar salislalo.
         Fu posto per li Savi d’acordo, una 1 etera al Go* vernador come eri fu posta, et si farà un’ antidata eri, videlicet tuta la letera excepto quel scrivi a Lutrech, etc.; qual si scriverà, li rectori di Verona li digi solus con soli. Fu presa, ave 4 non sincere, 52 di no, 141 de si.
         Fu posto poi per li ditti una letera a li rectori di Verona, digi al Governalor, è bon non far mozion di arme non bisognando, e scrivi a Lutrech come da lui di questo. Una letera ben notala; ave 22 de no, 170 de sì.
          Fu posto, per li diti, una lelera al secretano Ca-roldo. fata eri, con l’aviso di l’ordene dato al Go-vernador, e provision fate per far cavalcar le zelile e spingersi avanti secondo el bisogno ; però debbi comunicar a lo illustrissimo Lutrech.
130* El a questo, sier Zorzi Emo el procuralor andò in renga, contradise quella parte di farle spinger avanti ; et è ben aver posto in ordene le zente, ma lasarle a guardar el nostro Stado e non abandonar Verona ; et sguizari o lodeschi de facili, partendosi le zente, polriano luor Verona. Però se lievi lai parole de la lelera, et si scrivi in Franza perchè el Re vorà li danari. Aricordò si facesse provision di trovarli con trarli di Terra l’ernia, e a questo el Con-sejo non sentì; e lui disse di Venetia non trovare i danari, per decime podio, e tanse bisogna far di novo. Et disse, al vender de le possession, lnirìa voluto si havesse da chi l’havesse volute a conto dii Monte Novo, con dar qualche danaro a la Signoria ; etiam questo non piacque al Consejo. Et li rispose sier Piero da Pexaro savio a Terra ferma. A pena principiò parlar, che li Savi riniosenó quella parte, et eonzò adoperarle dove et quando sarà el bisogno. Et cussi el Consejo seni! ; ave 21, 1G9 de si, et fu presa.
         Fu posto per li diti, una letera a l’Oralor nostro in Franza fata, data eri, con avisaili la proposta et risposta fata a la propositione di monsignor di Lutrech zercha obstar a sguizari, e le provision havemo fato ut in litteri. Ave 176 de sì, 11 de no.
         El di tal disputation e deliberatione fo comanda grandissima credenza per el Canzelier graudo.
    Fu poslo per li Consieri, Cai di XL e Savii lutti di Colegio, dovendo partir questa noie do nave per Costantinopoli, patron Luca Gobo e Zuan di Mareo, per dubito di corsari vadino unite, e Zuan Marco stia solo Luca Gobo per esser mazor nave, el vadino al Zante eie., solo la indignatimi de la Signoria nostra. Fu presa, 181,0.
    Fu poslo per li Consieri, Cai e Savii loro una taja dii l'urto fato al banco di Pisani, qual per esser cosa notanda, non scriverò qui, ma ben la copia sarà 110-tada di sopra. Fu presa ; ave 2 non sincere, una di no, 172 de si.
    Noto. Ozi a vesporo se partì di sora porlo con uno navilio sier Lorenzo Orio el dotor, va orator iu Hongaria.
   Itcm, ozi comenzò a vesporo el perdon a la Scuola di San Marco di colpa e di pena, dura per tutto doinan.
    A dì 2 Luni, nel qual zorno si fa la solenità 131 de San Marco. El vicedoxe, con l’orator di Franza e li altri deputali andar al pasto, fo a la messa in chiexia di San Marco, dove per 6 cantori de la ca-pella dii re Cristianissimo, che è venuti qui, et vano a Loreto, e cantano benissimo, vesteno di biancho, fo sonato et cantalo excelentissimamenle, et poi etiam andono a disnap in Palazo. Fata la processipn de le Scuole jusla el solilo, si andò suso, etiam dito vice doxe homo di anni 86, e il Doxe non vieti a tavola.
    Di Roma, fo letere di V Orator nostro, di.., et di Napoli di Hironimo Dedo secretano di. : el sumario noterò de solo.
    Da poi disnar, Colegio di Savi se reduscno per ■compir de aldir li brexani con el contà, intervenendo el suo estimo.
   A dì 3. Fo la f. Fo el perdon di colpa e di pena a la Scuola di San Zuane Evangelista, comenza questa mane a levar dii sol e dura al tramontar ; et etiam questa Quaresema ne ha auto uno altro perdon. come ho scrilo di sopra. Quali ha auti Sebaslian da Pozo è cassier al banco di Pixani, qual è guardian grando, per via dii cardenal Pixani quando l’andò a Roma e ha otenuto questo dal Papa.
    Vene in Colegio sier Michiel Trivixan, venuto podestà di Chioza. in loco dii qual, a dì primo de l’istante andoe sier Hironimo Carbarigo qu. sier Andrea, fo dii Serenissimo. Hor questo podestà Trivixan, per la morte dii padre era vestito di negro, et referite prima de la Madonadil Zoclio, qual l’ha auto di oferta più di ducali 20 milia, et stà mal governati, licei fusse sotto tre chiave, una el Vescovo