m MDX1X, MAGGIO. 280 riio mandato da Dio a noticiar questo, et che l’hahi a fondarsi Domenega Chioza ; imo si cavò di tascha una balota d’oro di Gran Consejo sígnala A, il spirito 160 ' li sepe dir con il bater era balota et signata A, che, dice, niun altri che lui sapea quello havesse cavato di tascha. Conclude, Domenega a dì 15, a bore 8, come cl spirilo ha dillo, dia esser l’abisso di la cita di Chioza, qual andera soto aqua passa 24 per li soi pechadi; et che per questo solum 10 si havia confessalo; et che la Madona non anderà solo, ma si partirà; et che chi sarà a San Spirilo non saranno securi, ma a Venexia si. E disse, inlerogato da un di preti chi l'era, nominando Zuan Lignaruol da Tor-zelo, el bátete, quasi dicat de si. Concluse, è gran spavento a star lì in Chioza. Et li Cai di X, aldito esso Episcopo, lo persuaseno andar a Chioza, quella terra era in grandissimo spavento, et non saria nulla. Il qual Vescovo comenzó con gran paura e reverentia, dicendo : « Signori, meteme in prexon se quello vi piace, non tornerò mai fino non passi Domenega, havcndo udito con le mie orecchie tante cosse. » Et cussi fo licentialo da i Cai e tornò a San Francesco di la Croxe. È da saper: dito Episcopo fo eri dal Patriarcha nostro, e nnratoli il caso, soa signoria reverendissima mandò a dir per tutte lechiesie si facesse processione, et si desunassc ozi et doman con darli zorni. . . de indulgentia per placar l’ira di la Divina Maestà contra la città di Chioza. Et el predicator di san Stephano predichoe in questa malina, dicendo non è da dubitar che siegua alcun mal a Chioza etc. Da poi disnar, fo Pregadi, et lelo le infrascrite letere : Di Andernopoli, di sier Lunar do Bembo bay- lo nostro, di 3 Aprii. Come, a dì 27 dii passalo, zonse de lì Ipolito di Zorzi con letere nostre, et le scriture di la expedition dii schiavo, e di la eletion dii suo successor sier Tomà Contarmi, e lo lauda, pregando Idio li doni bona ventura. Scrive, è stato questi zorni esso Baylo ainalalo. E il schiavo dii Signor, fo qui, non è zonto. Se aspelerà il suo zonzer con la risposta fatali, et lauda averlo mandato per la Dalmatia col secretario Sabadin. Si duol le lelere di cambio trasse non è sta pagate, e li soi conli ancora non esser stà visti. Scrive aver tolto a danno li danari dii Zanle, per esser passato il tempo di pagarli, e se ne averà interesse. Voi partirsi de lì per non li comportar l’ajere, e andar in Pera, dove aspelerà zonzi il suo successor, qual va per le ixole di l’Arzi-pielago eie. Scrive, nel tempo ha servito de lì, non à buia via li danari, ma spexi quelli a beneficio di le cosse nostre. La cossa dii Spandolin, lui non si contenta, e zonto sia il schiavo, vederà li ducali 200 datoli per lai conto li siano dati, per Incordo fece domino Andrea Grili. Scrive, havcndo inteso el Signor che una nave zenoese mollo richa venuta a Syo aversi scontralo in uno corsaro nominato Fra Jam, e stala a le man, e averli preso una barza e uno galion, su li qual erano 300 bomeni suso, el quelli conduti a Syo, per il che esso Signor ha scrilto ditti bomeni siano mandali a la Porla. Di novo non si poi saper nova alcuna. Dii dito, di 3 Aprii. Come l’orator dii Catho-lico re, come scrisse per le altre, fo expedilo dal Signor, donatoli uno caftan d’oro e aspri 5000, e mandalo a compagnarlo tìnoalaValona. Et da Alì bei dra-goman ha inteso, non ha richiesto altro al Signor si non salvoconduto per li pelegrini soi subditi vano al Santo Sepolcro, sìcome andavano al tempo di Sol-dani; il qual el Signorgel’ha concesso con condition il Re mandi uno altro orator a refermar la pace. Et questo dice Ali bei è vero, per esser slà suo drago-man. Il Signor ha fatto bassà Mustaffà, era bilarbei, qual esso Baylo I’ ha visitato, presentatoli justa il solito una vesta di velutlo, una di raso cremesin, una di scardato et una paonaza, e al suo prothojero una di scartato: spera sarà bon amico di la Signoria nostra. Et venendo il Baylo novo, s’il darà eie., sarà ben visto, e le cosse passerà bene. Li nontii dii Signor andono in Hongaria con la risposta per la pace tra loro, non si ha alcuna nova. Il Signor è fuora zà olo zorni andato a la caza, e non per tornar sì presto, per quanto si dice; e li bassà di brieve anderà a trovarlo, per esser poeho lonlan de lì. Di armata fo dito armava da 40 in 50 vele, ma adesso si vede nulla fa, et questo feva conira corsari. Scrive, a dì 2 el Signor tornò da la caza; si dice tornerà di brievi per star 3 mesi fuora. Et lui Baylo torà liccntia da soa excelentia per ripatriar e venir in patria. Poi scrive, ha inteso el Signor è stalo solum do hore de lì poi eh’ el tornò di la caza, nè si sa la causa è partilo. Li bassà et lutti tremano di lui. Di sier Tomà Contarmi designato Baylo a Constantinopoli, date in gaiia a dì 28 Aprii, apresso Sibinico. Come, a trovar li bomeni per interzar la galia con gran dificultà de lì, la galia Sanuda andò a Spalalo per aver homeni, et poi anderà a Liesna ad aspelarlo. Scrive il successo di la l'usla, ad litteram come ho scrito di sopra, la letera scrila per il suo secretano. Et manda il processo fato, come ho scrito. Et per dubito, è tornato