177 MDX1X, APRILE. 178 Dii Zante, di sier Sebastian Contarmi prò-vedador, di 10 Marzo. Come ha auto aviso, per via da terra, a Conslantinopoli erano preparale 5 galle per venir in queste aque, et che a Modon era zonlo uno schiavo dii Signor homo da conto con uno comandamento, non si sapea quello il volesse. A la fin li janizari sono lì si sublevono e volseno saper. Disse dito schiavo, era venuto lì di ordine dii Signor, e aspetava le dite 50 galle per darli il comandamento al capitano, e che ’1 Signor le manda in Barbaria perchè il signor di Zerbi li ha dato obbe-dientia. Tamen uno homo da conto e timarato ben del Signor, ha dito dite galìe vien per andar a la Zimera coiiira albanesi; et uno altro mandato venuto de lì a Modon, dice si armava 100 galie e non 50. Unde lui Provedador avisa. Dii dito, di 17. Come erano zonti de lì domino Carlo Moro, fo di missier Lunardo, venendo da Napoli di Romania insieme con domino Domenico Bu-sichio e altri cavali numero 17 in tutto per passar lì al Zante, par che cavalcando a ... se incontrasse nel subassi di.......ed il subassì disse al Bu- sichio era quello amazò un suo, unde disnuò uno era con lui la spada, et fono a le man et ferite uno di la compagnia, stralicio, el poi uno altro lì Irete un saxo sì che ’I cade per morto da cavalo. Et nostri, volendo pur aquietar le cosse parlandoli con bone parole, e il subassi non volendo udir, messeno le man a le arme et fu ferito il subassi et uno morto etc. Et poi erano passali lì al Zante, lassati li su la Morea i loro cariazi e quel stratioto morto; per il che li ha parso a esso Provedador mandar uno suo de lì per veder di conzar le cosse, ltem, avisa aver nova da Patras a Lepanto erano zonti 3000 cavali, et ne aspetavano altri 300 cavali; non intende la causa. Dii dito, di 18. Come era zonta lì in porlo una barza dii re d’Ingallera, vien da Syo, partì a dì 5, conferma la nova dovea ussir dii Stretto 50 galie, erano fama per disfar le isole di Scbiros e Andre che sono di la Signoria nostra, e che ’1 Signor turco era in Andernopoli, e dii Sophì nulla si diceva, ltem, avisa, che la nave caudiota, su la qual mentono li turchi e mori scapolati su l’ixola di Candia da corsari, per passare a Negroponte, era sta combatuta e butada a fondi, et preso vivi 120 turchi, et quelli conduli schiavi a Rodi, dove etiam è l’alboro di la dita nave, di la mezana. ltem, che 9 fuste turchesche di corsari haveano posto in terra a Syo, e menato via anime 74, et ne aspetavano 5 altre fuste per unirse insieme. ltem, che, sibenesi, quali fo tolte le I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVII. carisee per l’armata dii Turco, et per averle za più tempo li loro ambasadori erano a la Porla dii Signor el hanno speso da 16 milia ducali, tandem el Signor ha dato sententia le siano perse ; conclude in quelli mari è innumerevoli corsari. Scrive l’aviso dii zonzer a Lepanto li 3000 cavali non fu vero; ma ben dicono si aspela che zonzino, nè altro aviso si ha di la Morea. Dii dito, di 24. Scrive, come a di 20 si parli sier Polo Valaresso suo predecessor restato lì per pagarsi, et restava creditor di ducali 110. Ila voluto lui li prometi a sier Alvise Sagredo e a Megaducha, e cussi ha fato; tamen lutto era sta scosso avanti il suo zonzer, el i danari di le decime e ducali 600 veniva a lui. Et ha trovato la camera molto povera, e ancora non ha potuto aver il suo salario poi è zonlo de lì, e questa è sta la causa non ha manda li ducati 500 al Signor turco, di la pensimi di quella isola; ma proineterà mandarli, justa letere scritoli, etc. Avisa haver fato proclamar la parte di le valo-nie etc. Et haver nova a Constanlinopoli esser 70 galie soli! in ordine in aqua, nè li maneha altro sì non li remi el le zurme montino suso; et erano do barze, su le qual il Signor havia fato cargar galìe disfate per mandarle in Alexandria, e poi nel mar Rosso per le cosse di l’India. ltem, scrive, come il messo mandono su la Morea a veder di aquelar le cosse, è tornato. Dice quel stralioto lassò scrilo era morto per aver parlato al chadì per aquietar le cosse, qual volea scriver il caso a la Porta, dicendo il Busicliio è sia causa, volendo biava in certo caxal usando le sue braverie, et sora zonze il subassi, audato a la caza, era senza arnie, solo uno di soi havia arme et seguì la cuslion, e lui con 3 altri è sta feriti, et tamen a sua persuasimi ha soprastado di scriver; unde lo rimandono de lì per veder di conzar etc. e si pacificono insieme, ltem, scrive de lì al Zante è una fusla di banchi 16, ma li mancha li remi el feri, et è bori la Signoria ne mandi per poterla operar per ogni bon rispeto. Fu posto una parte presa nel Consejo di Berga- 98 ' mo, a di 3 Aprii, come, hessendo sta posto focho nel palazo di la Comunità, quello o quelli che acuserà habbi L. 500 di so beni, si non di danari di la Comunità, con altre clausole ut in ea, et fu posto per li Consieri che la dila parie sia per autorità di questo Consejo aprobata. Fo mala stampa, non hessendo letere di reclori, pur fu presa: 108, 15 di no, una non sincera. Fu posto, per i Consieri, poi lelo una lelera di sier Piero Landò podestà di Padoa, di 8 di questo, j2