37 UDXIX, MARZO. 38 subditi, dicendoli si 'I re Christiauissimo saperi tal cose, per la bona amieilia l’ba con la Signoria nostra sari mal per lui. Unde el fu contento Issarla, e scrisse a Rhodi fusse restituita a quelli candioti la nave et Lucba Gobo etiam fosse liberato ; sichè li parse aver fato assai. Et pur con fortune, percbè chi na-vega de inverno fa cussi, poi stalo assa’ vene iii Can-dia, a tempo clic le nave turcbescbe venivano di Alexandria per andar a Constanlinopoli da corsari era verso Cao.....asediale, e volendo quel rezi- inento che armò do galie preste per darli socorso, ctiam che lui sier Bortolamio con la conserva vi andasse, fu contento; ma soravene il seguito di l’a-fondar e brusar di quelle, sichè non fu bisogno andarvi. Et cussi lui si partì con la sua galia per Corlu, videlicet sier Nadal Marzelo, dove per tempi contrarii, come intravien ne l’inverno, è stalo fin bora a zonzer, zercando però navegar con segurlà etc. Poi mirò su la legation, che fu mandato al Signor turco insieme con il suo magnifico colega domino Alvise Mocenigo el cavalier, et che ne l’andar a Dalmata li fo necessario andar prima in Cipro, per aver inteso era venuto lì uno oralor dii Signor turco; et poi, inteso che ’1 voleva il tributo di Cipro, andono a Dannata con le do galie, sier Alvise da Canal e sier Alvise da Riva, el zonzeno lì a .dì.. . El fato intender al Cayro la sua venuta, li fo mandato conira per il Signor turco alcuni cavali, et a dì... smontono a Hulacho, e poi andono al Cayro dove era alozalo el Signor in la contri dila Rarechececoli in una caxa bella fo di uno moro chiamato Terobei, che fu grandissimo richo. Et andato da li bassi e datoli li soi presenti, et faloli intender il zoruo doveano andar a la presentia dii Signor, ma che nulla dovesseno dir sohm basarli la man. El cussi andono: dove zonli, li bassi predicti, che erano tre allora Janus, Janel et Mainetb, lutti al presente niorti, non volseno che ’1 suo secretano, non l’interpelre domino Tbodaro Paleologo inlrasse ; cosa che non è solila farsi per alcun Signor turco. Questo imo volseno zercar se essi Oratori aveano arme sotto. El inlrali in uno ca-merin dove era il Signor, prima li bassa, poi li bi-iarbei et loro do Oratori, el Signor era sentalo su una letica overo mastabè basso, senza tapedi atorno ni altro, ma li soi marmi, et con eflecto era gran caldo, et dato la lelera di credenza, li bassi aferono uno per uno essi Oratori e li menono a basar la man al Signor, et nulla disseno, e tirali da parie, el defterdar li fe’ cenno ussisseno fuora ; e cussi ussi-teno. La condilion dii ditto Signor, licei lui dicesse al fin di la renga, noterò qui : è di honesla statura come par sentalo, ma si dice non è mollo grande; traze al grasso, color livido e terreo, monslra in faza crudelissimo, come è con effeclo, ha anni 48, sempre sii in pensar, et niun poi con lui, nè li bassi che erano osavano dir nulla, lui solo si governa di la sua lesta. Etiam li bassi e bilarbeì erano zovcni ; nè ha visto nel suo campo homcni vecchi di governo, come avia il padre e di experiuntia; et lo li> agi di janizari è di eli anni -Ì0, homo di la statura et qualità, ut in relatione; e disse che li soi primi erano slà morti in questo aquislo, come Sinan bassà el ctiam Cbarzego bassà, qual fu contento allentarsi di la soa presentia vedendo che ’I Signor da si solo si consigliava. Havia ben dillo Signor uno chiamato Clioza di eli di anni . .. che era sialo suo maislro e stava assa’ col Signor nel pavion, e in camera lezeva li libri eie. Il qual Clioza si feva molto abieeto, monslrava non poder col Signor, nè eliam li bastava l’animo promover una cossa si ’I Signor prima non li diceva di quella cossa; al qual dilli oratori, licet non haveano porli presenti per lui, li donò do veste di seda e le aceplò; ma Janus bassi laudò averlo apresenlà, dicendo è slà podio presente, el si oferse dar il suo indrio aziò fusse donato a esso Clioza. Loro oratori risposeno non achadeva, e troveriano ben di presentarli, tamen non li deleuo altro. Questo Clioza inorile hesscndo col Signor a Damasco; di la qual morte, come 1.’ inlese, el Signor mostrò gran dolor. L’altro che pratica col dillo Signor è uno chiamalo Imbrecurt, era homo di anni ... e slava spesso col Signor; si dice bevevano instine et stavano a piaceri, ma alegramente. Altri bassà, ni bilarbei poteano, solum quando acadeva andar dal Signor, et quello ordinava fevano. Nota: intesi dilli bassà non volseno acelar le letere di credenza di la Signoria, dicendo non voia Dio che, hes-sendo il Signor qua lochiamo alcuna letera ; e li Oratori le portono indrio. El par etiam questo Im-briacurt perdesse la gralia dii Signor, per certo schiavo bellissimo havia Janus bassà; qual, poi che ’1 Signor el fece amazar ditto Imbricurl l’ave, el il Signor Io dimandò, e lui lo negò averlo, ma pur intese lo leniva ascoso da esso Signor, e li vene a noia e non lo havia più in gralia, sichè è resti abieeto. Ilor dito sier Borlolamio seguilo come prati-cono con li bassà la confirmation di capitoli di la paxe et maxime per il tributo di Cypro, et volendo darlo in robe coinè si dava al Soldan ducali 8000 a l’anno, el defterdar disse el Signor voleva in danari, e fato il conto di debili vechii, la Signoria li dovea dar tributi di anni 5 di ducati 40 milia, zoè sarafli,